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      • 2023: UN ANNO DOMINATO DAL “DIGITALE”

      2023: UN ANNO DOMINATO DAL “DIGITALE”

      Business growth in 2023

      Il 2023 è stato un anno eccezionale per l’innovazione tecnologica e per gli affari digitali. Molti territori del pianeta sono stati invasi dalle antenne 5G nel silenzio dei media e quindi senza alcuna reazione da parte della popolazione. I Governi si sono agitati comunque sui loro temi classici, tra cui: dove reperire risorse per gli investimenti; Norme o Deregulation; l’incubo delle Smart Cities; come utilizzare al meglio i Dati raccolti dalle amministrazioni pubbliche; e così via.

      E a proposito di dati, il Mercato di Internet è stato molto fecondo: a fine ottobre 2023 c’erano 5,3 miliardi di utenti della Rete in tutto il mondo, pari al 65,7% della popolazione mondiale. Di questo totale, 5 miliardi sono utenti dei social media. 20 anni fa erano 761 milioni; 10 anni fa erano 2,5 miliardi.

      Su una popolazione mondiale di 8 miliardi, più di 5 (68%) hanno ormai uno smart phone. Di questi il 72% ha adottato il sistema operativo Android.

      Rispetto al 2022 il numero dei cellulari è aumentato di 170 milioni (3,2%); gli utenti di Internet sono aumentati di 100 milioni (2%); gli utenti attivi dei Social Network sono aumentati di 140 milioni (3%).

      Il tempo medio di utilizzazione è stato 6,30 ore al giorno (meno 5% rispetto al 2021 quando il picco è stato 7 ore). In Italia è stato 6 ore. Il Giappone registra il consumo minimo: 3,45 ore.

      La percentuale che accede a Internet via mobile (smartphones e tablets) è il 92%; tra gli abitanti delle città il 78% usa Internet, mentre nelle aree rurali solo il 45%.

      Le nazioni dove Internet è usata al 99% sono: l’Irlanda, la Norvegia e l’Arabia Saudita. (Italia 86% – UK 97% – Spagna 95% – Francia 92%).

      Le ragioni principali per cui si usa Internet sono: trovare informazioni (58%); mantenere rapporti con amici e parenti (53%); essere aggiornati su notizie e eventi (51%); guardare video e films (50%). La musica è al 43%; le vacanze al 36,5%; gli affari al 29%.

      Le categorie di siti Internet più frequentati sono: Chat, messaggistica e Social Network (95%); Motori di ricerca e portali (82%); e-Commerce e Aste (76%); Mappe e percorsi 55%; eMail 48%.

      Più di 4 miliardi di persone hanno fatto acquisti online nel 2023 spendendo 4 trilioni di US dollari; equivalenti a una media di 1000 dollari ognuno…il 60% ha acquistato via smartphones.

      Netflix e Disney + hanno raggiunto ormai il 45% del tempo una volta destinato alla TV. Più di 9 utenti su 10 ormai, nel G20, accedono in streaming a contenuti audiovideo. 31,7% di questi acquistano Film e Contenuti Tv online; 24% acquistano musica; il 20% la scarica; il 17% si dedica al gaming. Solo il 12% compra e-books.

      La pubblicità straborda: in termini assoluti, gli investimenti sono aumentati di un enorme 78% negli ultimi 4 anni; da un totale pre-pandemia pari a poco meno di 375 miliardi di dollari nel 2019, a oltre 700 miliardi di dollari nel 2023. La quota di pubblicità destinata ai Social Media è cresciuta di un 34% in 4 anni.

      La classifica delle piattaforme più usate all’inizio del 2023 è: Facebook 3 miliardi; YouTube 2,5 miliardi; WhatsApp 2 miliardi; Instagram 2 miliardi; WeChat 1,3 miliardi; TikTok 1 miliardi; Telegram si attesta a 700 milioni e Twitter – X a 550 milioni.

      Tra le prime 10 Apps più usate al mondo, 6 sono possedute da Google e 4 da Meta. Le persone passano 23 ore al mese su YouTube e su TikTok; quasi 20 ore su FB; 17 ore su WhatsApp e 12 ore su Instagram.

      Uno dei fenomeni più eclatanti è stata l’ascesa di TikTok dove i post taggati con FYP – For Your Page (adatti a te) sono stati visualizzati diverse decine di TRILIONI di volte, per un tempo cumulato che equivale a milioni di anni di esistenza umana.

      Le due piattaforme preferite al mondo sono state WhatsApp nella fascia di età 35-54 e Instagram nella fascia di età 16-34, rispettivamente con il 15% e il 14% di preferenze.

      I due maggiori siti porno sono stati PornHub (circa 2 miliardi di visitatori unici/mese) e Xvideos (circa 1,7 miliardi)

      Un altro dato straordinario afferma che l’utente medio mondiale trascorre più di 5 ore/g. smaneggiando le Apps del suo smartphone. Di queste ore il 40% è dedicato a frequentare Social Media e Applications; il 25% a realizzare o vedere foto e video; l’8% a effettuare ricerche; ancora l’8% a giocare; il 2,7% a comprare qualcosa.

      Dopo un sacco di entusiasmo negli anni passati, molti degli utenti di Internet del mondo sembrano essersi raffreddati su criptovalute e NFT. Un’ondata molto alta di scandali e truffe e poche opportunità di utilizzare le valute digitali, oltre la speculazione sugli investimenti, hanno condotto molti a essere scettici.

      Tra i motivi dello scetticismo un caso esploso a fine 2022 che si è risolto nel novembre del 2023. Sam Bankman-Fried è stato dichiarato colpevole di frode e cospirazione dalla giuria del tribunale di New York. Il fondatore della piattaforma di interscambio di criptovalute Ftx, in fallimento, è stato condannato per tutti i sette capi d’accusa per i quali era stato processato.

      All’interno della comunità dei criptoinvestitori comunque, il processo contro Bankman-Fried viene visto solo come un incidente di percorso. La sua conclusione – secondo alcuni analisti – rappresenta un’opportunità per il settore per ricominciare da zero, anche se non si esclude che in futuro si potrebbe verificare un caso simile, soprattutto se permane una mancanza di chiarezza normativa in materia di criptovalute in giurisdizioni strategiche come gli Stati Uniti. In ogni caso il 2024 è l’anno di un nuovo halving di bitcoin e a Wall Street si attende con trepidazione la possibile approvazione da parte della SEC di alcuni Etf, tra i quali spicca quello di BlackRock.

      La grande protagonista dell’anno è stata l’Intelligenza Artificiale, che ha visto il debutto di Chat GPT al quale è seguito un gigantesco dibattito che, al dunque, è approdato ad una conclusione: tutto dipenderà dalle volontà e dagli interessi dei proprietari. Cosa vogliono loro è più importante di ogni questione tecnologica o bioetica.

      Tra i primi effetti registriamo:

      1. (In area artistica): Peter Jackson ha usato al meglio l’AI per fare “Now and Then” la canzone perduta di John Lennon.
      2. Sam Altman il “Papà” di Chat GPT è stato licenziato da Open AI venerdì 17 novembre, potenzialmente assunto dal concorrente Microsoft lunedì 21, e quando centinaia di dipendenti hanno minacciato di andarsene con lui, è stato riconfermato CEO martedì 22 novembre. Sam è stato uno di quelli che ha chiesto a gran voce che l’IA sia regolamentata contro gli interessi dei suoi azionisti.
      3. Nel frattempo le redazioni dei giornali stanno subendo la decimazione; i traduttori rischiano di diventare inutili così come i programmatori informatici.
      4. A seguito delle guerre in corso i Governi più importanti si sono affrettati a regolamentare, pressati dalle loro intelligence e dai militari, i quali temono che l’IA nelle mani di privati spregiudicati possa condurre alla creazione di armi nuove e fuori controllo. Vi ricordate la Spectre dei film di James Bond?

      ‘Sicurezza digitale’ è stata la parola d’ordine: per alcuni è un tema per indurre la preoccupazione intorno ai rischi futuri dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati che sfuggono alla supervisione e al controllo umano; per altri invece la sicurezza si riferisce all’identificazione e alla mitigazione di danni molto concreti che si verificano già con la diffusione di AI, tra cui la discriminazione, la sorveglianza da remoto o la gestione di elaborate fake news e deep fakes. Molti riflettori si sono accesi su quest’ultima creazione dell’AI, che riproduce fedelmente volti e audio di personaggi esistenti e ha quindi terrorizzato i potenti all’idea di avatar utilizzati per scopi illegali.

      A più riprese nell’anno si è parlato di Elon Musk, il quale manovrando molto disinvoltamente grazie alle sue aziende Space X (razzi lanciatori), Starlink ( più di 3.000 satelliti in orbita bassa) e X (ex Twitter), ha dimostrato di essere in grado di poter manipolare alcuni aspetti strategici dell’informazione digitale: per esempio le informazioni di guerra.

      • Il 20.09.23 il premier israeliano Netanhiau chiede a Musk di essere “meno antisemita”…non succede nulla. Il 18.10.23 a Francoforte viene reso noto un progetto pluriennale per introdurre l’Euro Digitale nei 20 Paesi aderenti. (Preparazione 2 anni) A quel punto scatta un’azione normativa globale sull’AI senza precedenti.
      • Il 19.10.23 il South China Morning Post riporta che la Cyberspace Administration della Cina ha pubblicato la sua Global AI Governance Initiative. Sicurezza, inclusività ed equità, oltre al rispetto della sovranità nazionale sono i concetti cardine dell’approccio regolatorio cinese. Almeno ufficialmente.
      • Il 30.10.23 al G7 di Hiroshima viene sottoscritto il Codice di Condotta sull’AI. Il 31.10.23 a Washington il Presidente USA, Joe Biden, firma l’Executive Order sull’AI che stabilisce una serie di limiti importanti alle scorribande eventuali dei Padroni dell’AI.
      • Il 02.11.23 a Londra 28 nazioni per il Summit sull’IA firmano un accordo congiunto per lo sviluppo futuro.
      • L’08.11.23 il Parlamento e il Consiglio UE raggiungono un accordo definitivo sul ID Wallet.
      • Il 15.11.23 a San Francisco, nel corso dell’Asian Pacific Economic Cooperation, Joe Biden e Xi Jin Ping si incontrano, e nonostante la Guerra in Ucraina e il genocidio in corso a Gaza…parlano anche di Intelligenza Artificiale.

      Nel frattempo i rapporti tra il Governo Israeliano e Musk si sono molto irrigiditi perché Musk consente ai palestinesi di Gaza di usare Starlink per accedere a Internet. Netanyahu evidentemente lo fa richiamare all’obbedienza da Qualcuno: “stop ai contenuti definiti illegali” – gli devono aver detto. A quel punto, il 27.11.23 Musk incontra Netanyahu e dice che farà il bravo e anzi: tutti i profitti della Pubblicità su X verranno devoluti agli Ospedali, sia in Israele che nella striscia di Gaza. Ma la sua dichiarazione comunque non soddisfa l’UE che il 18.12.23 lo richiama ancora una volta minacciando sanzioni pari al 6% del suo fatturato lordo (cioè 270 milioni di Euro).

      Una tale sanzione sarebbe uno dei primi effetti del Digital Services Package, le due Leggi congiunte della UE: Digital Market Act (entrato in vigore a fine 2022) e Digital Service Act (che entrerà in vigore il 17.2.02023).

      Che cosa succederà nel 2024? “Del futur non v’è certezza”. Si può ipotizzare però un irrigidimento dei rapporti tra Governi e Aziende conseguentemente all’entrata in vigore delle norme considerate molto restrittive dai Padroni Digitali: Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta, i quali raggiungono complessivamente una capitalizzazione da 12mila miliardi. Questo è il valore complessivo a fine 2023 delle “magnifiche 7”, pari a tutte le azioni quotate in Borsa in Germania, Regno Unito, Francia, Giappone e Cina.

      Si sapranno difendere? Pensiamo proprio di sì!

      Di Glauco Benigni per ComeDonChisciotte.org

      Per saperne di più sull’Autore: https://www.youtube.com/user/glaucobenigni 

      Glauco Benigni, laureato in Sociologia delle Comunicazioni di Massa, giornalista professionista, scrittore.

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