Nel 2073 la capitale delle Americhe (non degli Stati Uniti) è New San Francisco, una città desertificata e devastata dall’inquinamento, monitorata in ogni angolo da frotte di droni, videocamere di controllo e polizia, anche robotica. La democrazia è di fatto azzerata, le autorità reprimono ogni dissenso, il potere è in mano a una minoranza di capitalisti dell’industria tech e dei media che detiene la gran parte della ricchezza, controlla la rivoluzione tecnologica, indirizza l’informazione e detta l’agenda ai rappresentanti politici. Trentasette anni prima si è verificato l’Evento: un disastro meteorologico, politico, sociale.
In un ex magazzino Bloomingsdale’s, abbandonato dopo il blackout dei diritti umani, sopravvivono alcuni resistenti, tra cui Ghost (Samantha Morton), che dopo l’Evento ha smesso di esprimersi verbalmente, ma la cui voce fuori campo guida lo spettatore. Ghost cerca di trattenere i ricordi, ereditati dalla nonna, che li ha conservati per lei su supporti analogici. Perché cancellare il passato dalla mente umana significa condizionarlo, distruggere le strutture di pensiero, la cultura, il linguaggio, al fine di plasmare una nuova mentalità e guidare le scelte degli individui in base sostanzialmente alle loro preferenze di consumatori.
Il film inizia con il suo lanciare un messaggio nella bottiglia. “Nessuno ha fatto qualcosa per fermarli. È troppo tardi per me. Ero sola. Potrebbe non essere troppo tardi per voi”.
Quelli che sarebbe stato necessario fermare sono gli autocrati di molti, troppi Stati del mondo, i nomi sono noti e sfilano nelle immagini, per lo più derivate da servizi televisivi e di cronaca.
Spinto dall’esito del referendum che ha decretato Brexit, il londinese Asif Kapadia, specializzato in biografie di famosi (Senna, Amy, Maradona) stavolta firma, su un doppio binario di finzione e di inchiesta giornalistica, un grido d’allarme sulla deriva totalitaria e autodistruttiva del pianeta, o forse “solo” di gran parte dell’umanità, la più povera, che a seguito di scelte sbagliate – guerra, resistenza alla transizione ecologica, sfruttamento esasperato – è costretta a esodi forzati e migrazioni. L’intento palese è realizzare un’opera di sensibilizzazione e denuncia della crescente polarizzazione in corso, pilotata sui social e nei media da chi è interessato a finanziare campagne di odio e disinformazione.