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      • TRA LA CARIDDI UCRAINA E LA SCILLA MEDIORIENTALE

      TRA LA CARIDDI UCRAINA E LA SCILLA MEDIORIENTALE

      In un Occidente avido che non impara le lezioni della Storia, guidato da un’entità cosiddetta “anglosassone” (con a capo gli americani), si decidono guerre (spesso per procura), cambi di regime attraverso rivoluzioni “colorate”, colpi di stato o guerre civili […] come in Ucraina […] e Medio Oriente.

      La sfida del Medio Oriente: dal vagabondaggio alla Palestina

      Il martirio degli ebrei è sempre stato opera degli anglosassoni e non dei musulmani, tra i quali gli ebrei stessi hanno sempre convissuto in buona armonia sia in Medio Oriente che in Nord Africa. Essi hanno trovato presso i musulmani aiuto e protezione, offertigli anche a rischio della loro stessa vita. Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Kaddour Benghabrit, ad esempio, aiutò centinaia di ebrei travestendoli da musulmani per sfuggire alla deportazione durante la Seconda guerra mondiale. In Algeria, durante la colonizzazione francese, gli algerini (a differenza dei coloni) rifiutarono categoricamente di impossessarsi delle proprietà ebraiche confiscate dal regime di Vichy. Gli imam algerini rifiutarono questa offerta di spoliazione in quanto contraria all’Islam. Stiamo parlando di veri ebrei semiti, e non di sionisti o convertiti al giudaismo “convertito”; non di semiti divenuti sionisti.

      Questa negazione ebraica viene in realtà dai sionisti che hanno adottato gli stessi metodi del sistema coloniale.

      Incoraggiati, va chiarito, dagli ambienti coloniali e nazisti (non certo per gentilezza e “umanità”) per sbarazzarsene e tenerli lontani da loro. Riferimento, a tal proposito, all’ “Accordo di trasferimento” di Black Edwin (o “Accordo Havaara”) del 1933 conclusosi tra nazisti e Agenzia ebraica (il quale permetteva agli ebrei tedeschi di emigrare in Palestina. Il sionismo è infatti un concetto occidentale (Eichmann era una figura centrale del nazismo nell’alleanza sionista), allettante, permettendo agli ebrei impuri di diventare come i loro carnefici. In effetti, gli ebrei non sono mai stati accettati nei luoghi dove si stabilirono in Occidente. Sono stati respinti ovunque (principalmente a causa del loro temperamento, del loro modo di pensare comunitario e settario forgiato in reazione ai loro tormenti).

      Il loro “parcheggio” in Palestina, lontano dall’Europa, non ha impedito loro di utilizzare le stesse pratiche ripugnanti dei loro “martirizzatori”, in primis nei confronti dei palestinesi.

      E con il “vento in poppa”, si sono permessi di dettare la politica agli occidentali sapendo benissimo che essi sono lì per difendere in primo luogo gli interessi di coloro che li hanno insediati in questa regione (vedasi in proposito gli Accordi “Sykes-Picot tra Francia e Regno Unito) nel contesto della continua dominazione coloniale. In Palestina, questi nuovi coloni vorrebbero ora realizzare questo Accordo nella sua interezza, aggiungendo alcuni territori dei paesi vicini per creare il “Grande Israele”.

      Da sottolineare comunque che moltissimi ebrei sono sempre stati, per così dire, truffati (i “tacchini dello scherzo), ad esempio con l’idea e l’alibi del Grande Capitale che è posseduto da pseudo-ebrei. Truffati in primis dagli anglosassoni, i quali utilizzano Israele come avamposto per i propri obiettivi imperialisti soprattutto nell’Asia occidentale.

      Infatti, ci sono molti ebrei (fra di essi, intellettuali, storici e organizzazioni come Neturei Karta) che continuano a spiegare l’ingiustizia sulle terre palestinesi e le manipolazioni a cui sono soggetti gli ebrei con la loro religione così come altri popoli. Ma con chi possono parlare quando i media sionisti dominanti hanno un tale potere di indottrinamento delle masse che, anche se il manipolatore ammette di averli manipolati, queste ultime non ci credono? Questo conflitto a Gaza, che ha messo in luce la loro impostura e la loro disumanità agli occhi del mondo che sfidano, difficilmente nasconderà il loro destino. Incapaci di fondare uno “Stato ebraico” nonostante i mezzi a loro disposizione, gli anglosassoni saranno costretti a recuperarli, anche 75 anni dopo essersi sbarazzati di loro. Rimarranno solo i veri ebrei indigeni. La soluzione dei “due Stati” è resa irrealizzabile. Questa terra tornerà interamente ai palestinesi così come l’Algeria è tornata agli algerini dopo 132 anni di colonizzazione. Una guerra ad alta intensità accelererà la sconfitta di Israele e la sua “morte” verrà dal suo spopolamento.

      Ebrei che muoiono a causa dei coloni che rubano le terre

      Dopo i soldati e le loro bugie raccontate dai media, il canale I24 ha recentemente portato alla ribalta la vicenda di una donna che, avendo perso il figlio militare, ha espresso una forma mentis tipica del pensiero errato negli ambienti sionisti. La sua performance ha dimostrato l’alienazione che vive: “siamo un paese con la bomba atomica, … nessuno dovrebbe vivere in questa terra okay. Nessuno, tranne il popolo ebraico“…” (mio figlio) è andato a combattere per la terra e il popolo d’Israele!“. Questa donna non è l’unica a dire sciocchezze del genere. L’hanno fatto Ministri e Generali – per difendere i loro interessi legati a quelli dei coloni – mandando a morte i figli di altri che non avevano interessi. I loro sono ben riparati e conducono la bella vita altrove. Sembra proprio un “prestami tuo figlio da sacrificare al posto del mio”. Questa donna possiamo forse “capirla”, dopo aver perso un figlio franco-israeliano ucciso a Gaza. Un figlio che ha dovuto cedere al canto delle sirene facendosi arruolare, a differenza di quelli degli oligarchi sionisti. Un figlio di 23 anni che ha dovuto uccidere bambini e neonati palestinesi. Tuttavia, essa è responsabile del suo destino avendolo educato all’odio e al razzismo. Poiché il suo razzismo, la sua avidità e la sua imbecillità la dominavano, forse si aspettava che uccidesse senza rischiare nulla, ma invece è stato ucciso per una terra che non è la sua […].

      A differenza delle coraggiose donne palestinesi, questa donna non lo è, non si assume responsabilità e non ha principi. Suo figlio è stato uno dei più dei 4000 franco-israeliani coinvolti come carne da cannone.

      Codesti non saranno mai al sicuro a causa dei loro atti e gesti orribili […], specializzatisi nell’eliminazione di massa dei civili (compresi bambini e neonati) […].

      Israele: un investimento affondato

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      Investono in modo dispendioso in un gruppo di furfanti che pensa di essere forte grazie alla loro protezione. Questa regione è, per gli anglosassoni, lo spazio in cui perpetuare il proprio benessere e preservare la propria ricchezza grazie alle notevoli quantità di petrolio che il sottosuolo contiene, soprattutto dopo la scoperta di giacimenti di gas offshore vicino Gaza che hanno portato gli americani a “sbavare”. Tutto nella previsione che questo gas trasformerà Israele in una potenza energetica in grado di sostituire l’energia proveniente da Russia, Iran e altri Stati del Golfo.

      Viene detto anche che i membri BRICS+ si siano coordinati con lo Yemen (pe quanto riguarda gli ultimi avvenimenti). È logico nella loro propaganda nascondere il fallimento di fronte a qualcosa […] che impone un altro paradigma in un luogo strategico del mondo tra Europa, Asia e Africa (crocevia del commercio mondiale, luogo di sorveglianza degli interessi e delle politiche neocoloniali). Certamente, i BRICS+ beneficiano indirettamente da questa situazione vedendo la loro strategia geopolitica portata avanti senza spese eccessive, a differenza dell’Occidente che perde molto senza ritorni significativi […], nonostante considerevoli spese. Questa situazione viene descritta come la Scilla mediorientale dopo la Cariddi ucraina: sciocchezze atlantiste. È stato sufficiente che un piccolo paese di Houthi (“pastori di capre” e “sandali”), lontano dalla scena dei combattimenti, si impegnasse in piccole azioni – a seguito del proprio codice di solidarietà e attraverso la sua azione semplice, legittima, legale e umana – per mettere gli Stati Uniti e i sionisti nel fallimento geostrategico e politico più evidente. Capiranno, gli anglo-sionisti, che le loro “unità di deterrenza” in questa regione non sono per loro utili nella misura in cui creano più difficoltà di quante ne risolvano?

      In definitiva, cos’hanno guadagnato con la loro “stravaganza” nell’uccidere civili, tra cui decine di migliaia di donne, bambini e neonati? Non elimineranno Hamas (almeno in quanto idea), stanno perdendo molti soldati, parte della loro popolazione è fuggita […], vari ostaggi non sono stati recuperati, l’operazione di terra non va certamente in modo trionfale […], il nord del paese è stato abbandonato dai coloni, la loro economia dipendente dal turismo è al collasso e c’è una forte instabilità interna (anche dovuta ai procedimenti giudiziari che toccano lo stesso Primo Ministro israeliano) che turba la vita sociale. Una guerra estesa sarà loro fatale.

      Stiamo osservando l’inevitabile fine di un’avventura coloniale e dello spaventapasseri sionista anglosassone.

      Forse Israele è stato quindi solo un progetto distopico.

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