Nonostante i migranti debbano già fornire un codice basato sui dati biometrici, Starmer con la scusa dell’immigrazione illegale vuole rendere obbligatorio entro il 2029 l’uso dell’identità digitale per le assunzioni.
1) IL FINE È ARRIVARE AL WALLET CON DATI BIOMETRICI
In un comunicato stampa direttamente dal governo inglese viene annunciato un nuovo piano basato sull’identità digitale che ha come fine il contrasto all’immigrazione illegale: si legge che l’identità digitale obbligatoria dovrebbe fungere da deterrente per impedire l’immigrazione illegale: non potendo trovare lavoro senza identità digitale, l’invasore dovrebbe desistere dal partire.
L’obbligo per il lavoro ci sarà per chiunque debba essere assunto per un nuovo impiego, infatti il datore di lavoro sarà costretto a verificare il “right to work” del futuro assunto. Attualmente questo può essere provato tramite il passaporto o il certificato di nascita con il quale attestare il possesso della cittadinanza inglese.
Per chi non è in possesso della cittadinanza, invece, il governo inglese prevede già l’utilizzo di un codice che si basa su un permesso di soggiorno biometrico o su una carta di soggiorno biometrica.
Nel comunicato stampa si menziona l’uso facoltativo dell’identità digitale per tutti i servizi pubblici di welfare e per ottenere la patente di guida, ritenendo che l’utilizzo obbligatorio in ambito lavorativo incentiverà anche quello nell’ambito dei servizi. Il wallet digitale che è il fine ultimo di tutta questa manovra si chiama gov.uk wallet, e il suo utilizzo sarà analogo al wallet italiano o a quello europeo.
La popolazione inglese è contraria all’identità digitale: più di 2 milioni di cittadini hanno firmato una petizione ufficiale per non introdurre l’identità digitale. Il numero minimo di firme richiesto affinché la petizione sia discussa in parlamento è di 100mila, e questa cifra è già stata raggiunta.
2) LA BALLA DEL MIGRANTE CHE CERCA LAVORO
Il problema dell’invasione in Inghilterra è reale, e ciò ha già scatenato numerose rivolte e manifestazioni da parte della popolazione inglese, che non ne può più degli abusi degli invasori. Ciò che è falso è la retorica del deterrente utilizzata da Starmer, che ritiene che introducendo l’identità digitale obbligatoria possa in qualche modo fermare l’immigrazione illegale. Non solo perché attualmente è già obbligatorio, per chi non è un cittadino britannico, un codice basato sui dati biometrici o esibire degli adeguati documenti, ma soprattutto perché i clandestini a tutto pensano meno che a lavorare nel paese che invadono. In soli 3 anni, dal 2021 al 2023 ci sono stati più di 100mila arresti riguardanti stranieri in Inghilterra e nel Galles su 872 488 arresti totali. Non solo crimini violenti e abusi sessuali, ma anche reati legati al mondo della criminalità delle gang: nel 2023 il tasso di furti commessi dagli stranieri è del 33% più alto rispetto agli inglesi e il tasso di reati legati alla droga è ancora più alto: negli stranieri è del 69% più alto rispetto agli inglesi. Il traffico di migranti è un processo che si occupa di tutto il percorso che va dal far entrare, anche mediante documenti falsi, gli illegali nel Paese fino al loro inserimento nel mondo della criminalità nel quale troveranno poi posti in giri di prostituzione, droga, contrabbando e furti.
Le grooming gang sono un fenomeno prettamente musulmano, dove le ragazzine vengono adescate tramite la droga all’interno del mondo della criminalità organizzata. Altro problema è poi quello delle gang albanesi, dedite al commercio di armi e droga, delle vere e proprie mafie (1, 2, 3, 4).
CONCLUSIONI
Il sistema da un lato incentiva l’invasione, dall’altro fa finta di combatterlo con metodi inutili che vanno a gravare sui cittadini, andando a compromettere le loro libertà fondamentali.
L’immigrazione viene utilizzata per militarizzare le strade, diffondere la sorveglianza e il controllo digitale.




