Ho trovato così la risposta ad una delle tante domande che m’inseguono ultimamente: perché non scrivo più, o quasi? Cosa è successo in questi ultimi 4 anni (salute a parte)?
In realtà sono accadute moltissime cose, con una densità di eventi rilevanti molto più alta che in passato, a cominciare dalle guerre in corso, da quelle potenziali paventate, fino alla rassegnazione camuffata da indifferenza verso il procedere apparentemente inesorabile incontro alla guerra finale globale, da fine del nostro mondo, troppo marcio per continuare così indefinitamente.
Mi sono soprattutto stupito della qualità dei numerosi commenti al suddetto articolo generalista. Una frequentazione attiva dei commentatori che mi pare vada scemando nel tempo, forse per esaurimento, forse per stanchezza, perché in fondo è cambiato tutto per non cambiare nulla, come al solito, da immemore tempo. Eppur si muove, direbbe ancora Galileo, ma non riferendosi alla Terra, bensì alla nostra storia, quella fondata sui fatti e quella fondata sui cambiamenti spirituali, su quello che chiamiamo “coscienza collettiva”, per quanto repressa in una sempre manipolata e degenerata “cultura di massa”, ancora plasmata dai TG e da tutto l’armamentario mediatico ancora posseduto e pilotato dalle forze più elitarie e reazionarie, chiamiamole finanziarie, riconducibili carnalmente ai “padroni universali” enfatizzati da Giulietto Chiesa ben prima del mio suddetto articolo. Ma neppure questi possono essere identificati del tutto come i veri, ultimi mandanti della cupola mafiosa ramificata nei vari complessi: sanitari, militari, energetici, distributivi, formativi, giudiziari, ecc. ecc. Tutta roba sempre più privatizzata e industrializzata, razionalizzata ed efficientizzata nella logica del profitto anche dall’applicazione dell’intelligenza artificiale, il cui ruolo appare sempre più destinato ad automatizzare la folle corsa del treno impazzito, senza conducenti umani, sul quale viaggiamo senza poter scendere, altra metafora ormai d’altri tempi.
Eppur si muove la coscienza di tutto questo male oscuro, che ammorba il nostro tempo dominato dai progressi tecnologici e dalle conoscenze scientifiche, che ci mostrano un universo-mondo inaspettato, a continua riprova della nostra profonda ignoranza.
Ed è proprio su questa sempre viva e rinnovata coscienza che riscopriamo, distinguendoli, il bene dal male, in tutte le loro forme, tradizionali ed inedite, al limite della nostra portata, ma che pure stimolano il nostro libero arbitrio, come unico elemento per poter incidere positivamente sulla realtà, predestinata o no che sia, comunque si spera sempre e fondatamente in movimento verso il bene.
Si tratta in fondo di accettare la vita per quello che è, un bene effimero e meraviglioso, del quale siamo parte immeritevole, da viaggiatori tra viaggiatori, che ci sopravviveranno in questa eterna e necessaria battaglia. Auguri a tutti noi, nati cristiani, di un buon Natale e di un migliore anno nuovo, nel segno del “non mollare”, mai!




