Affascinante attrice con un passato misterioso, Anna è impegnata nella realizzazione di un film in un maestoso palazzo di Reggio Calabria. Al suo fianco sul set l’assistente Daniela, una donna dedita al lavoro e pronta ad aiutarla nei momenti di difficoltà. Nel frattempo Fabio, il fotografo di scena, sembra essere particolarmente interessato all’attrice, mentre il ricco marito Andrea vigila dall’alto sul procedere delle riprese. Un giorno, l’apparente tranquillità di Anna viene bruscamente interrotta: durante un’intervista concordata, una giornalista inizia a porle domande scomode, facendo emergere oscuri segreti. Da questo momento, la protagonista verrà travolta da un torbido vortice di fraintendimenti e inganni, che cambierà per sempre la sua vita.
Diretto da Marco De Luca, Buio come il cuore è un noir che mescola erotismo e intrighi per raccontare la storia oscura di quattro personaggi mossi da sordide inquietudini. Ricco di richiami al cinema del passato, il film si avvale di una fotografia capace di restituire il senso di claustrofobia provato dalla protagonista, procedendo però con un ritmo frenetico e spaesante.
Ispirato ai grandi film noir degli anni Quaranta e Cinquanta, Buio come il cuore è un thriller ambientato in una moderna Reggio Calabria divisa tra luci e ombre. La luminosità del lungomare della città si scontra infatti con il buio degli esterni notturni e, soprattutto, degli ambienti interni, abitati dalle inquietudini dei personaggi. L’accattivante fotografia di Cristian Mantio sottolinea con efficacia il contrasto tra l’apparente normalità delle relazioni che legano i protagonisti e gli oscuri retroscena che si nascondono dietro alle loro azioni, restituendo con efficacia il crescente senso di tensione e claustrofobia provato da Anna.
Attrice dal passato oscuro vestita come una diva di un film hitchcockiano, la protagonista è interpretata da un’Elisabetta Pellini costantemente scossa, risucchiata in un vortice di oscurità e follia. Al suo fianco sul set, seppur nei panni di personaggi minori, due star del cinema nazionale del passato come Luc Merenda (protagonista dei pulp italiani anni Settanta e Ottanta) e Stefania Casini (la Sarah dell’horror cult di Dario Argento Suspiria). Nei ruoli principali anche Antonio Grosso (il cupo marito Giulio), Stefano Giannino (l’affascinante fotografo Fabio) e Antonietta Bello (nel ruolo dell’assistente Daniela), impegnati a dar vita a personaggi ambigui e calcolatori. Volutamente composta e, in alcune scene eccessiva, la recitazione sopra le righe degli attori appare a tratti ridondante, indebolendo la credibilità degli eventi mostrati e delle emozioni provate dai personaggi.