Sono passati cinque mesi dal blackout che ha paralizzato la penisola iberica (qui in ComeDonChisciotte). In cinque mesi possono cambiare molte cose ma, a quanto pare, la minaccia di futuri blackout non è tra queste. Di fatto, il gestore della rete elettrica spagnola ha appena emesso un avviso urgente in cui dichiara di aver “rilevato nelle ultime due settimane forti oscillazioni di tensione nel sistema che potrebbero compromettere l’approvvigionamento energetico del Paese”. Il governo aveva cinque giorni di tempo per agire, ha affermato mercoledì, il che significa che il termine è ora ridotto a due giorni.
L’allarme è stato lanciato dopo la pubblicazione di un rapporto approfondito da parte dell’ENTSO-E, la rete degli operatori di rete europei, che ha anche citato, secondo Reuters, “un picco di tensione” come causa del blackout di aprile. Ci si potrebbe quindi chiedere: cosa ha causato questo picco di tensione? Beh, non si sa, ma secondo una dichiarazione del presidente del consiglio di amministrazione dell’ENTSO-E, non sono stati l’eolico e il solare, e ora ho un mal di testa da indignazione.
Detto presidente, Damian Cortinas, ha affermato che non vi sono prove di un attacco informatico e ha aggiunto che “né la crescente dipendenza della Spagna dalle energie rinnovabili né le sue limitate interconnessioni elettriche con altri paesi hanno avuto un ruolo”. Con ciò ha mentito, come riportato proprio nel rapporto pubblicato una settimana fa dalla rete che rappresenta.
Dal rapporto (pagina 10):
“Tra le 12:32:00.000 e le 12:32:57.000, si è verificata una perdita di 208 MW identificata nei generatori eolici e solari distribuiti nel nord e nel sud della Spagna, nonché un aumento del carico netto nelle reti di distribuzione di circa 317 MW, che potrebbe essere dovuto alla disconnessione di piccoli generatori integrati <1 MW (principalmente impianti fotovoltaici su tetto) o a un effettivo aumento del carico o a una combinazione di entrambi“.
La frase successiva?
“Le ragioni di questi eventi non sono note”.
Inoltre, il rapporto descriveva in dettaglio gli eventi del giorno del blackout, affermando che
“si sono verificati importanti eventi di disconnessione nelle regioni di Granada, Badajoz, Siviglia, Segovia, Huelva e Cáceres, che hanno comportato un’ulteriore perdita di generazione di almeno 2 GW (gli effetti della deviazione di frequenza suggeriscono una perdita addirittura di 2,2 GW)”.
Quindi:
“Questa fase di gravi eventi di disconnessione è iniziata pochi millisecondi dopo le 12:32:57 con l’intervento di un trasformatore di generazione nella regione di Granada a causa dell’attivazione di una protezione da sovratensione nel lato 220 kV di un trasformatore 400/220 kV, che collega diversi impianti di generazione (fotovoltaici, eolici e termosolari) alla rete di trasmissione. Il trasformatore stava immettendo 355 MW nella rete e in quel momento la tensione a 400 kV era di 417,9 kV “.
Ultimo, prometto:
“Il successivo evento ha comportato due serie di interruzioni, causando un’ulteriore perdita di circa 725 MW da impianti fotovoltaici e termosolari collegati a due sottostazioni di trasmissione da 400 kV nella zona di Badajoz. Nella prima sottostazione, una linea di evacuazione è scattata alle 12:33:16.460. La tensione a 400 kV, al momento di questo intervento, era di 435,4 kV, ma questo valore, a causa del modo in cui i PMU calcolano e marcano i fasori, poteva già essere influenzato dalla perdita di generazione. Nella seconda sottostazione, l’intervento è avvenuto alle 12:33:16.820; le ragioni di questi due interventi non sono note“.
ENTSO-E ha osservato che il 28 aprile era una giornata primaverile nella media, con una produzione solare abbondante e stabile (sì, stabile) e alcune fluttuazioni eoliche, ma non molto significative. Non c’è da stupirsi che la causa sia “sconosciuta”, tranne che c’è da stupirsi perché ecco cosa dice l’ISO della California sulle variazioni stagionali della produzione eolica e solare: “La riduzione dell’energia solare si verifica più frequentemente in primavera e in autunno, quando la domanda è bassa perché il clima è moderato e le giornate soleggiate e ventilate producono un’abbondante offerta di energia rinnovabile”.
Quindi, se qualcuno si sta ancora chiedendo perché il gestore della rete spagnola stia lanciando l’allarme proprio ora, ecco il motivo. Tutti gli incidenti che hanno portato al disastro erano legati agli impianti solari. Ecco una panoramica di una tabella cronologica molto utile e dettagliata di tutti gli squilibri prima, durante e dopo l’inizio del disastro:
Come potete vedere nell’immagine, il rapporto è lungo 264 pagine. Se vivessimo in un mondo perfetto costruito da noi stessi, potremmo supporre che i media ne avrebbero parlato in modo oggettivo. Ovviamente non è stato così e temo che seguiranno alcune imprecazioni appena velate.
“Il rapporto non attribuisce la responsabilità dell’incidente alle fonti di energia rinnovabile o al loro eccesso. Il rapporto non identifica problemi di inerzia durante la giornata del 28 aprile, ma sottolinea alcuni problemi significativi nel controllo della tensione del sistema elettrico”, ha affermato qualche mediocre promotore dell’energia solare. Sì, lo fa, eccome. Li incolpa, in modo molto elaborato e indiretto, ma lo fa.
Il promotore dell’energia solare, tuttavia, non è chiaramente un esperto di disinformazione. Ecco Euronews per il vostro piacere: “La rete elettrica obsoleta ha causato il blackout in Portogallo e Spagna, rivelano gli esperti”. No, non è vero. È ovvio che pochi leggeranno l’intero rapporto, ma contare su questa ovvietà per disinformare letteralmente le persone è semplicemente brutto.
Ed ecco NPR, un altro esperto nella dubbia arte della disinformazione, e non mi interessa se sono tre “disinformazioni” in due paragrafi:
“Ora un nuovo rapporto di un gruppo di esperti di operatori di rete europei descrive in dettaglio ciò che è accaduto. Il rapporto rileva che, per la prima volta in Europa, un picco di tensione ha causato un’interruzione di corrente su larga scala. La tensione deve rimanere entro certi limiti affinché una rete elettrica funzioni. Sebbene molte cose siano andate storte, il problema non era una rete elettrica con troppa energia eolica o solare, afferma Chris Rosslowe, analista energetico senior presso Ember che non ha partecipato alla stesura del rapporto“.
Ok, scusatemi mentre faccio un respiro profondo per stabilizzare il mio fragile stato emotivo. Fatto. Il problema, come dettagliato dall’ENTSO-E, era proprio che c’era troppa energia solare sulla rete in un dato momento. Non è che “molte cose sono andate storte”. Una cosa è andata storta – il picco di tensione – e ha dato il via alla valanga che ha provocato il blackout. Sono sinceramente curiosa di sapere come riescano a guardarsi allo specchio persone capaci di dire cose del genere con tutta serietà. Si tratta di una forma peculiare di psicopatia in cui il paziente è convinto che qualsiasi cosa dica si trasformi automaticamente in verità.




