Maria è Corredentrice. Non c’è ovviamente discussione. L’ormai famosa Nota Mater populi fidelis pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede, per la quale «è sempre inappropriato usare il titolo di Corredentrice», è apparsa subito surreale: perché incredibile, un’astratta e artificiosa rappresentazione, figlia diretta di secoli oscuri, modernisti, relativisti, nichilisti, rivoluzionari nei moti e negli intenti, trasformisti, illuministi ed oggi transumanisti.
Tantissime, in questi giorni, sono state le reazioni e molte le spiegazioni teologiche di base che hanno smentito un assunto irricevibile. È stato ampiamente mostrato a chiunque, credente o meno. Perché, parliamoci chiaro, è talmente diretto l’affronto, che basterebbe ricordare i primi anni di catechismo (fatti magari anche malvolentieri) per rendersi conto del gratuito “schiaffo” riservato a Maria Vergine.
Il profondo sdegno infatti, ha certamente riguardato i veri cattolici (integrali perché estremamente puri di pensiero, che è sempre assoluto perché pieno ed immobile, quindi non trasformabile o mutabile in falsa progressione e direzione, a vera immagine e somiglianza di Dio), tristemente abituati negli ultimi tempi a veder di tutto: squilibrati orinare sull’altare di San Pietro, danze pagane in Vaticano, benedizione di un cubo di ghiaccio con supervisione di Arnold Schwarzenegger e molto altro.
Il dato che occorre sottolineare però, è che anche i più onesti d’animo tra i non credenti hanno provato schifo, perché quest’epoca di buio transumanesimo, di falsi profeti e disumani percorsi è un mostro dalle lunghe braccia che invade e pervade tutto, un tempio fatuo e amorale, eretto sulla menzogna e tenuto in piedi da ascari capitalisti in doppio petto, asserviti al Male in tutte le sue direzioni e restrizioni, chiamate spesso libertà e per questo mascherate ed ingannevoli.
Già l’inganno. Siamo in tanti, cattolici e non, uniti nel denunciare l’artefizio di un mondo svuotato. Anche dalle contrapposizioni. Forse soprattutto da quelle. Almeno c’è stato un lungo tempo nel quale chi non credeva polemizzava con un cattolico per l’aderenza totale ai dogmi di fede. Oggi non ci sono più neanche quelli.
O, meglio, si cerca di abbatterli. Perché simbolo di identità e quindi solidità. Come altri valori civili e naturali continuamente calpestati dal modernismo, sintesi di tutte le eresie, per dirla con San Pio X. La fragilità di un essere umano con un’identità religiosa, sessuale, politica e civile mutevole e sempre dubitabile ed instabile, è l’intermezzo ideale per l’uomo artificiale che sarà: definitivo ed accettato dalle future generazioni senza scandali né proteste.
Ma c’è ancora qualcuno che non confonde furbizia ed intelligenza. La prima è inganno, la seconda no. La prima tende al Male, la seconda al Bene.
Ecco perché oggi siamo tutti cattolici. E tutti figli di Maria Corredentrice Vittoriosa.
“…Essa ti schiaccerà il capo, mentre tu insidierai il suo tallone”, (Genesi, III, 14-15).




