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      • Chi possiede i tuoi sogni?

      Chi possiede i tuoi sogni?

      Nel mio articolo speciale scrivo di qualcosa di senza precedenti: il controllo pervasivo e insidioso degli Stati Uniti sulla mente del popolo, non solo proprio ma anche dei paesi alleati, a un livello che supera qualsiasi “dittatura” nella storia, mobilitando le risorse della cultura americana in un modo che Hitler avrebbe invidiato, una combinazione di indottrinamento subliminale e sottile eppure palese.

      Rispetto a quelli odierni, facilitati dalla TV, da Internet e da un nuovo tipo di cultura dell’informazione, i tentativi dei nazisti di fare il lavaggio del cervello al pubblico erano rozzi. Oggi ci sono molti cerchi che in realtà sono quadrati, e viceversa, a seconda di ciò che decidono i poteri forti: praticamente tutto nella geopolitica.

      Come si fa?

      Risposta: trasformando l’immaginazione in un’arma.

       

      Trasformare l’immaginazione in un’arma

      Viviamo tanto nella nostra immaginazione quanto nella realtà.

      La realtà è “ciò che è”.

      L’immaginazione, invece, è possibilità, “ciò che potrebbe essere”. Ne consegue che l’immaginazione è intrinsecamente sovversiva rispetto a ogni ordine stabilito che, per definizione, limita le possibilità e deve quindi essere controllata. Per ottenere quel controllo, dobbiamo trasformare l’immaginazione in un’arma.

      Puoi sognare tutto quello che vuoi. Nessuno deve saperlo. A nessuno deve importare.

      Ma il tuo governo vuole controllare il futuro e quindi devi avere i sogni “giusti”.

      Esprimere, al momento del risveglio, le tue fantasie è un’azione sociale che richiede un mezzo: la pittura, un blocco di marmo, parole su una pagina, storie in forma drammatica sul palcoscenico o in televisione, o anche il discorso accademico; la filosofia, la storia, la psicologia, tutte coinvolgono l’immaginazione, tutto ciò che non è verificabile o “falsificabile”, come dicono gli scienziati.

      Tenete presente che nella nostra società tutte le azioni sociali sono anche politiche. E che il “futuro” è solo il sogno di qualcuno. [Ma è] Il sogno di qualcun altro.

      Il modo in cui i potenti ottengono che tutti condividano lo stesso sogno non è la violenza, ma raccontare una bella storia.

      Nei media, le chiamiamo “narrazioni”.

      Tutto è una “narrazione”. Ogni “esperto” parla di “narrazioni”. Ogni funzionario governativo. Ogni giornalista. Ogni educatore. Avete notato quanto questa parola sia “onnipresente”?

      50.000 anni fa, le persone sedute intorno al fuoco di notte, raccontando storie, immaginavano eventi passati, spiriti e mostri. Usavano parole, canzoni e poesie, ma evocavano immagini nella mente. Di fatto, pensavano per immagini.

      Oggi ci sediamo davanti a uno schermo piatto e guardiamo Netflix in diretta streaming. Ancora immagini. Utilizzando tecnologie avanzate altre persone, a noi sconosciute, creano per noi mostri e spiriti realistici.

      Sì, i mostri dei nostri antenati sono ancora lì, così come i loro spiriti e ogni sorta di cose irreali, per le quali sospendiamo l’incredulità come facevano gli Antichi. Solo che noi non evochiamo quelle immagini dal nostro interno: sono create da altri.

      Lo chiamiamo “intrattenimento”, che deriva dal latino e dal francese antico e significa “tenere insieme”. Ed è quello che fa l’intrattenimento oggi: tiene insieme il tuo mondo, e tu non lo sai. Lo consideri solo divertente. Sono programmi televisivi di ogni tipo, YouTube, CNN, tutto. E creano un mondo.

      Per circa un’ora alla volta su Netflix, “ciò che potrebbe essere” diventa, È, “ciò che è”: l’irreale diventa molto reale a livello emotivo, dove la logica e la ragione hanno le loro radici. È lo stesso su CNN. E su YouTube e su centinaia di altri media. Sento, quindi penso.

      Questo modo di formare la tua percezione, il tuo “conscio”, viene sfruttato dai media, dai governi e dal mondo accademico per sostenere l’ordine costituito della nostra società, per indirizzare l’immaginazione in modo che solo alcune possibilità possano essere realizzate, per trasformare i quadrati in cerchi e i cerchi in quadrati. Solo che non sei tu a scegliere. Questo è compito dei potenti.

      Perché c’è tanta ingiustizia? Perché tanta iniquità? Perché così poca libertà? Non deve essere per forza così; non logicamente, almeno. Ma noi non siamo esseri razionali, non viviamo nella realtà, ma nella nostra immaginazione, il che andrebbe bene se solo la nostra immaginazione ci appartenesse.

      Se volessimo un mondo migliore, dovremmo appropriarci dei nostri sogni, della nostra immaginazione di ciò che potrebbe essere e attingere al potere delle emozioni per creare questo mondo migliore.

       

       

       

      Provaci, e forse morirai; c’è anche questo rischio.

       

      Geopolitica: la versione Netflix

      Ogni buona serie TV o romanzo ha un “ambientazione” che sembra realistica ma in realtà non lo è, perché deve adattarsi a più trame e a una varietà di personaggi sia buoni che cattivi.

      Questo vale anche per i drammi geopolitici; prendiamo l’Ucraina.

       

      La realtà

      Questa storia è basata su eventi reali, che tutti conoscono ma ignorano. Quando vedi “basato su una storia vera”, sai che non è vero.

       

       

       

      Il colpo di Stato di Maidan del 2014 è stato orchestrato dagli Stati Uniti, in particolare dalla CIA, nell’ambito di un programma di lunga data volto a smembrare la Russia. Il colpo di Stato ha visto il coinvolgimento di ultranazionalisti dell’Ucraina occidentale, correttamente definiti “neonazisti” per le loro opinioni razziste ed etno-suprematiste.

      L’Ucraina è sempre stata russa e, come molte regioni della Russia, era etnicamente diversificata. Quindi i galiziani dell’ovest non avevano quasi nulla in comune con gli ucraini russi del Donbass o di Lugansk, né con la popolazione poliglotta di Odessa.

      I neonazisti, ovviamente, volevano purificare l’Ucraina. Erano originari della Galizia e volevano un proprio paese.

      Il loro obiettivo era nientemeno che il genocidio culturale dei russi ucraini che occupavano le zone più produttive del Paese, e così hanno organizzato una campagna militare per raggiungere i loro scopi con bombardamenti di insediamenti civili, massacri e uccisioni.

      I russi, ovviamente, hanno sostenuto i loro fratelli ucraini, ma non sono arrivati a un intervento militare totale. Hanno invece cercato di raggiungere una pace negoziata sotto forma [degli accordi] di Minsk I e II.

      Quando Zelensky salì il potere, inizialmente sostenne il riavvicinamento con i russi e l’Ucraina russa, ma cambiò rapidamente idea. Se non l’avesse fatto, l’estrema destra, i nazisti che con l’aiuto della CIA si erano infiltrati in quasi tutte le istituzioni ucraine, lo avrebbero ucciso.

      Zelensky era un attore e la sceneggiatura divenne rapidamente realtà. Gli omicidi e le atrocità continuarono mentre la NATO rafforzava il suo esercito per la soluzione finale.

       

      Sono morti dei bambini. L’Occidente ha mentito. Stanno tutti dalla parte della Morte.

       

      Le cose sono andate di male in peggio. Ma ZeZè è stato festeggiato in tutto il mondo, con standing ovation ovunque.

       

       

      Lo show

      Ora, se tu fossi un produttore televisivo e il tuo sponsor fosse la CIA, come scriveresti la sceneggiatura? Ecco come: capovolgendo la realtà e stravolgendola completamente.

      I neonazisti, i Cattivi, che sono pazzi e violenti, diventano i Buoni, i riformatori, i combattenti per la libertà

      La Russia, i Buoni, uno Stato democratico e multietnico, diventa improvvisamente i Cattivi, una dittatura autoritaria (nazista)

      Vladimir Putin, l’Eroe, un presidente russo eletto dal popolo, che preferisce la negoziazione all’azione militare, diventa improvvisamente il Malvagio, un megalomane genocida, uno psicopatico oscuro e irrazionale.

       

       

       

      Ehi, è solo una storia, giusto? Però, se ripetuta abbastanza volte, con variazioni che ne rafforzano le idee, finisce per attecchire. Vladimir Zelensky, un sociopatico opportunista con impulsi dittatoriali, diventa l’eroe, un combattente per la libertà e un paladino della democrazia.

      Per fare tutto questo è necessario che tutti i media occidentali siano sulla stessa lunghezza d’onda e, per assicurarsi che ciò avvenga, è necessario il sostegno del mondo accademico, dei think tank, dei governi e del mondo aziendale. La predisposizione alla conferma funziona meglio quando la conferma arriva da tutte le parti.

      Il mondo accademico deve presentare una panoramica storica che convalidi le rappresentazioni della Russia e dell’Europa orientale, nonché di Vladimir Putin, sostenute da interpretazioni psicologiche. Eventi come il misterioso abbattimento del volo MH117 e la morte violenta di dissidenti russi possono essere presentati come esempi della malvagità intrinseca dei russi e in particolare di Vlad il Malvagio.

      In un buon dramma Netflix, i Cattivi devono essere mostrati mentre compiono azioni orribili. Naturalmente, si tratta solo di effetti speciali. Anche in geopolitica usiamo effetti speciali e molta immaginazione: è così che sono stati creati il massacro di Bucha e alcune altre atrocità false.

      Ma persone intelligenti ci hanno creduto.

      Robert Scheer ci ha creduto.

       

      Cooptazione

      Ma creare questo tipo di dramma richiede risorse, cooptando l’intera cultura con saturazione “memetica” e programmazione subliminale, gli stessi messaggi ripetuti all’infinito. La vostra intera cultura è una cassa di risonanza.

      Infiniti articoli sui media, libri, video, documentari, articoli di think tank e dichiarazioni delle autorità governative forniscono il contesto, l’ambientazione e lo sfondo per narrazioni in cui i buoni sono sempre i NOSTRI e i cattivi sono russi, cinesi, cubani, venezuelani o terroristi islamici che uccidono solo perché amano il sangue, la morte e il dolore.

      È allo stesso tempo colpire e terrorizzare mediatico e schizofrenia.

      Naturalmente, è anche necessario cooptarne alcuni come Robert Scheer, che è nominalmente di sinistra, contro la guerra e critico nei confronti del governo degli Stati Uniti (nel suo “The pornography of power” del 2008 ha descritto con dovizia di particolari quel grande “salumificio” che è il Pentagono, N.d.T.). La sua credibilità è rafforzata dalle sue critiche alla politica statunitense, ad esempio alla guerra in Iraq, ma accetta tutta la propaganda del governo degli Stati Uniti sulla Russia e su Putin.

      [Purtroppo] Scheer è un utile idiota; d’altra parte, lo è anche la maggior parte del pubblico.

      Il problema è che gli idioti veri non sanno quando un quadrato è un cerchio; però gli “utili idioti” sì che lo sanno.

      Questo, purtroppo, è il vero significato di “cooptazione”.

      Scheer ha sostenuto Zelensky come presidente democraticamente eletto, quando la popolazione del Donbas e di Lugansk non ha potuto votare, non ha voluto votare, avendo già votato per l’indipendenza, come è avvenuto anche nel caso della Crimea.

      Ha definito la decisione di Putin di onorare il trattato di difesa con la DPR e la LPR una “invasione”. Considerava la Russia repressiva, mentre sotto quasi tutti gli aspetti era più democratica degli Stati Uniti!

      Scheer poteva avere la botte piena e la moglie ubriaca. Si tratta di disonestà intellettuale, anche se va bene per le classi medio-alte indecise degli Stati Uniti.

      Immagino si tratti di un modo per guadagnarsi da vivere.

       

      La serie verrà cancellata?

      Ogni serie TV viene inevitabilmente cancellata. La gente si stanca delle solite cose. Comincia a notare le incongruenze della trama. La storia sembra semplicemente… vecchia.

      È quello che sta succedendo ora con l’Ucraina.

      Zelensky non sembra più un eroe. Il terrorismo, la repressione del dissenso – anche religioso – la corruzione, le atrocità di ogni tipo, significano recensioni negative, soprattutto alla luce dell’unità politica russa e del progresso sociale ed economico del Paese.

      No, non ci sarà una seconda stagione della storia dell’Ucraina. Sean Penn rivuole indietro il suo Oscar.

       

       

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