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      • Enrico Gianini, i medici di parte denunciano decadimento del suo stato di salute. La testimonianza della compagna: “Piange, non sa come uscirne”

      Enrico Gianini, i medici di parte denunciano decadimento del suo stato di salute. La testimonianza della compagna: “Piange, non sa come uscirne”

      Importanti novità sul caso Enrico Gianini, vittima di persecuzione psico-giudiziaria e detenuto da 4 mesi in una REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) dove dovrà scontare un anno di reclusione.

      Mentre la Corte Costituzionale si pronunciava con una sentenza che rafforza il presidio giurisdizionale sulle misure restrittive della libertà personale e promuove una lettura costituzionalmente orientata della disciplina sul TSO, ispirata al rispetto della dignità della persona e alla tutela della sua integrità fisica e psichica, i medici di parte di Gianini, ravvisano un grave decadimento dello stato di salute di Enrico.

      Abbiamo raggiunto Greta, compagna di Enrico e portavoce del “comitato Enrico Gianini”, per capire come sta l’ex operatore aeroportuale di Malpensa noto per la sua attività di divulgazione sul tema della geoingegneria.

      “Buongiorno a tutti voi, a tutti coloro che conoscono, amano e seguono Enrico Gianini, ai Gruppi, alle Associazioni, ai tantissimi amici di Enrico, a tutti i nostri amici di questi lunghi anni. In questi giorni, siamo tornati a far visita per la 9° volta ad Enrico, recluso in un ex ospedale psichiatrico-giudiziario di Castiglione delle Stiviere (MN) dal 25 Febbraio 2025 per non aver ottemperato agli obblighi di firma e di sottoposizione forzata a cerebrofarmaci presso il CPS per obiezione di coscienza e per disobbedienza civile a tutela della propria salute a causa degli effetti collaterali, anche gravi, che possono provocare i farmaci e per tutela della scelta terapeutica sul proprio corpo (art. 32 e art. 10 della Costituzione).

       

      A questo proposito vorrei sottolineare, per coloro che continuano a credere che se Enrico avesse almeno ottemperato all’obbligo di firma, nel periodo della libertà vigilata, NON sarebbe finito in REMS: questo punto è assolutamente ERRATO.

       

      Specifico che la Direttrice Sanitaria, durante il primo incontro con l’equipe insieme all’Avv. di A.D.U.I.C e il medico di fiducia di Enrico, ha specificato che “Se anche una persona ottempera all’obbligo di firma, ma non si reca al CPS (centro psico-sociale) e non si sottopone alle “cure” prescritte dagli psichiatri, finisce comunque in REMS per violazione degli obblighi imposti.

       

      Per legge, il non ottemperare a qualsiasi obbligo è reato. Poco importa quindi se avesse firmato in questura o meno: la presunta pericolosità sociale andava comunque indagata.

       

      Spero e mi auguro che a questo punto sia ben chiaro, una volta per tutte, anche a quei legali od opinionisti non esperti di REMS, come di psichiatria, che continuano a dichiarare che se fosse andato a firmare sarebbe cambiato qualcosa… Sarebbe stato pressoché irrilevante.

       

      Inoltre, per chi parla senza conoscere i fatti in modo approfondito, è importante sapere che in quel periodo dei suddetti obblighi imposti, Enrico sapeva bene questo fatto, e all’epoca utilizzo’ comunque il diritto positivo per difendersi, fece opposizione alla misura supportato da un legale, che lo affiancò in tutto il periodo delle misure imposte, inoltre chiese al Prof. Meluzzi, noto e rinomato Psichiatra e Criminologo, di farsi periziare per poter presentare in supporto una relazione medica e psichiatrica circa la sua salute mentale e preservarsi da Trattamenti Sanitari Obbligatori e per avere una chiara rivalutazione della presunta Pericolosità Sociale. C’è stata un udienza a Milano poco dopo la perizia di parte del 2023, e in quella occasione i Magistrati di allora hanno scelto di NON tenere in nessun conto la perizia del Prof. Meluzzi, la quale ribadiva che Enrico era perfettamente in grado di intendere e di volere, perfettamente equilibrato, ed evidenziava l’assenza di pericolosità sociale.

       

      Inoltre, nella sua valutazione si sconsigliava qualsiasi tipo di somministrazione di farmaci o di detenzione in strutture psichiatriche, le quali avrebbero solo portato danni alla sua persona; inoltre, sottolineò l’importanza che dovesse essere inserito in società per il suo benessere psicologico.

       

      A quanto pare, le perizie di parte per i Magistrati non hanno alcun peso, quindi mi chiedo che senso ha spendere tanto tempo, energie e denaro per una difesa che NON viene tenuta in nessuna considerazione?

       

      Questa è la situazione ad oggi, in Italia. Specifico inoltre, che abbiamo scoperto che la Perizia del Prof. Meluzzi non era presente nel fascicolo di Mantova, quindi l’attuale Magistrato di Sorveglianza di competenza ci risulta non ne sia probabilmente ancora al corrente.

       

      Pertanto, ci sono altre azioni da compiere. Nella speranza che la Coscienza etica di qualche Magistrato possa rispondere.”

       

      Raffaele: “Grazie Greta, una premessa che ci aiuta meglio a comprendere come funziona questo disumano sistema tritacarne; entriamo nel merito dello stato di salute di Enrico? Come lo avete trovato?”

       

      Greta:

      “Questa volta era molto angosciato rispetto all’iter di uscita dalla REMS, il quale comporta comunque un anno.

       

      In pratica, l’iter prevede 6 mesi di REMS, alcune gite di gruppo per valutare la sua capacità di socializzare e relazionarsi con gli altri.

       

      Dopo 6 mesi, se la valutazione del periodo iniziale è positiva da parte dell’equipe, allora è prevista la possibilità di mandarlo in una “casa-famiglia”, ovvero in una comunità terapeutica, in cui godrà di alcune libertà in più, ma sempre sotto monitoraggio.

       

      Se dopo 5 mesi sarà valutato in modo positivo, allora dal mese successivo, dopo il 25 Febbraio 2026, a distanza di un anno dall’ingresso, potrà tornare a casa, ma dovrà comunque ottemperare agli obblighi di libertà vigilata con firma in questura e obbligo di frequentare il CPS e assumere farmaci per il tempo che decideranno gli psichiatri ed i magistrati.

       

      Enrico ci ha spiegato questo iter, ed era comunque piuttosto angosciato: ha pianto copiosamente in modo disperato, ogni volta che pensava a queste forzature, era pieno di disperazione, rabbia, dolore.

       

      Inoltre, era molto rosso in viso, e aveva tutto il viso molto screpolato…Ha pianto a fasi alterne per quasi 2 ore in modo assolutamente distante dalla sua naturale espressione, che è sempre piuttosto contenuta e dignitosa. Il pianto era disperato e angosciato come quello di un bambino sotto le bombe in una guerra.

       

      Aassolutamente allarmante: ho chiesto l’immediato ingresso dei medici di fiducia nominati da Enrico, per monitorare il suo stato di salute e approfondire cosa stesse accadendo.

       

      Lo scopo era quello di valutare se ci fossero dei sovradosaggi di farmaci o effetti collaterali che possano aver creato una reazione emotiva, fuori misura, molto distante dalla natura di Enrico.

       

      L’intento è stato verificare inoltre possibili allergie o intolleranze di qualunque tipo, anche alimentare, perchè in viso era rosso come fosse un alcolista cronico, mentre di norma lui ha la carnagione chiara e in REMS l’alcool NON è ammesso per ovvie ragioni.

       

      L’iter per l’ingresso dei Medici di Fiducia, è stato piuttosto lungo e impegnativo, era necessaria una prima richiesta da parte di Enrico stesso, poi parlare con l’Assistente Sociale di riferimento, in seguito l’ Avv. di A.D.U.I.C ha dovuto preparare un Istanza specifica per Autorizzare l’ingresso dei medici indirizzata al Magistrato di Sorveglianza; abbiamo atteso l’approvazione, dopodichè è stato possibile concordare le date per le visite, quindi è praticamente, trascorso un mese dall’evento.

       

      Successivamente, Enrico poco alla volta, ha smesso di piangere… ma purtroppo anche di sorridere. Non l’ho più visto sorridere da allora, non sorride più da tempo. Anche questo è fuori dalla sua natura tipicamente gioiosa. Enrico ora è sempre tavorizzato, rallentato nella parola, ciondolante e con dei tremori alle mani, molto “statico nei movimenti”, poco fluido, ma comunque consapevole e perfettamente in grado di intendere e di volere. Il mio pensiero è che questi traumi prolungati e continui possano aver creato dei danni alla sua persona, danni emotivi, cicatrici insanabili nell’Anima. Lui che era sempre sorridente, sempre allegro e pieno di interessi e di creatività.

       

      So che dopo 4 mesi si creano dei solchi emotivi nella personalità, che possono cronicizzarsi nel bene come nel male. Questo è il mio pensiero più grande. Resto nella speranza e nella fiducia che i legali, i medici e le 3 Associazioni dei Diritti Umani che ci stanno affiancando sostenendoci in vari modi, possano riuscire a liberarlo da questa terribile situazione il prima possibile.

       

      Quindi, siamo in attesa di ricevere l’aggiornamento della cartella clinica, per capire cosa può aver scatenato una reazione cosi esasperata ed allarmante. L’incontro tra l’equipe ed i medici di fiducia è andata bene, nel confronto e nella collaborazione tra professionisti, tutto si è svolto in armonia. Anche perché questo era l’intento sia mio che di Enrico. La speranza, per me, è che possano rivedere la somministrazione dei cerebrofarmaci e così eliminare qualsiasi effetto collaterale e breve, medio e lungo termine.

       

      La nota più preoccupante è che, a detta di esperti e di diversi medici e Psichiatri che conosciamo, ci sono alcune molecole che dopo alcuni mesi di somministrazione possono creare danni irreversibili al cervello e al sistema nervoso.

       

      Alcuni effetti collaterali possono cronicizzarsi e rovinare per sempre la vita e la salute di una persona. Questa è pertanto l’urgenza. Quanto prima ci sarà da rivedere la “presunta Pericolosità Sociale” ed iniziare, al più presto, la diminuizione controllata e graduale dei farmaci ed iniziare poi, quanto prima, il percorso di disintossicazione.

       

      Stiamo pertanto confrontandoci anche con altri legali esperti di REMS e di Psichiatria, per avere la possibilità di procedere con Istanze ben mirate affinché Enrico, possa al più presto liberarsi da questi obblighi sulla salute e uscire al più presto da questi iter burocratici e da questi protocolli che violentano il corpo e lo spirito e che violano totalmente i Diritti Umani e il rispetto della persona.

       

      Molti che firmano la liberatoria, in questi casi, lo fanno solo perché sotto minaccia di TSO, in quanto l’unico modo di evitare un Trattamento Sanitario Obbligatorio è solo un TSV (Trattamento Sanitario Volontario) .

       

      Quindi, molti sono costretti a firmare la Liberatoria sotto minaccia di un TSO.

       

      Questa è la legge in Italia, ancora ad oggi.

       

      Anche se di recente la Corte Costituzionale si è espressa sulle procedure che regolano il TSO dichiarando illegittime alcune parti della normativa, l’incognita resta ancora l’applicabilita di questa recente sentenza.

       

      Ringraziamo di Cuore tutti i professionisti che si sono resi disponibili con grande professionalità e generosità di tempo ed impegno – e ringraziamo le  tre associazioni per diritti umani, che in modo totalmente gratuito si stanno adoperando al massimo livello, per supportarci con indicazioni, sostegno, produzione di documentazione, indicazione di legali specializzati e tante ore di disponibilità per questa causa, che sappiamo non riguarda solo Enrico, ma tutti noi e soprattutto le migliaia di innocenti reclusi in queste strutture.

       

      Che il nostro impegno possa accendere una speranza nei cuori di tutti coloro che sono stati strappati dalle loro vite, dalle loro famiglie e dai loro affetti e dai loro sogni perché impalati sulla penna di uno psichiatra.

      Che la Saggezza, la Verità e i Valori Umani possano illuminare i Cuori e le Menti, di tutti quegli esseri inconsapevoli che partecipano a questi crimini contro l’Umanità.”

       

      Raffaele: “Da brividi davvero, quando si dice che la guerra non è solo quella in corso in medio oriente, ma è un vero e proprio “sistema della guerra”, un attacco sistematico all’umanità che procede attraverso il lento e inesorabile sfiancamento psicologico degli individui su scala globale; è proprio così ed Enrico ne è testimone. In tutto ciò, domenica 8 giugno la redazione di Radio Gamma 5, è stata promotrice di un evento artistico di sensibilizzazione, in onore di Enrico, come è andata?”

       

      Greta:

      “E’ stata una bellissima giornata. Piena di affetto, solidarietà e collaborazione con tutti. Abbiamo portato le musiche create con gli amici e le magliette per poterle vendere e sostenere una parte delle spese per questi mesi e per quelli che verranno. L’atmosfera e l’energia è stata bellissima e ha commosso molti. La qualità dell’evento in termini di intensità, valore e contenuti è stata incredibile. Molto si è parlato dell’evoluzione della Coscienza, di essere noi a dimostrare con l’esempio cosa significa Essere Umani, dimostrando dignità, etica e saggezza e operando con tutti gli strumenti utili e legali per fare uscire Enrico da questa situazione nel più breve tempo possibile.

       

      È stato molto impegnativo per tutti, ma è stato importante far conoscere alle persone la situazione di queste realtà che sono Italia.

       

      Un ringraziamento ai “Guardiani del cielo”, per la loro partecipazione alla giornata e per il loro intervento sulla situazione attuale e specifiche sulle denunce ai sindaci. Grazie di Cuore per la musica donata “Uomo Scomodo” interpretata dal vivo in modo dolcissimo da Dharma, una giovane studente di 18 anni, come omaggio per Enrico e per me. Grazie a Giovanni, amico storico di Enrico che ha creato tutte le restanti 26 canzoni in varie lingue e versioni (Dire la Verità – La Gioia uccide la paura – Io so chi sono – Io di chi sono Primavera).

       

      Un sentito ringraziamento a tutti gli Speaker e gli amici di Radio Gamma 5 che hanno provveduto ad organizzare l’evento e a tutti i presenti che hanno partecipato e contribuito con la loro vicinanza, il loro contributo, grazie per il tanto affetto ed il vostro calore umano.”

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