Mentre i media mainstream continuano a magnificare crescenti successi e ad esaltare spettacolari progressi nella ricerca e cura dei tumori, il cancro al seno oltre ad essere la neoplasia più comune tra le donne con 2,3 milioni di nuovi casi l’anno è anche la principale causa di morte nelle donne in tutto il mondo. con 684.996 decessi.
La mancata valorizzazione terapeutica di evidenze scientifiche ha prodotto questo triste primato. Nei tumori, oggi, l’oncologia ottiene spesso risultati positivi ma solo temporanei, rispetto alla proliferazione neoplastica. Da ciò la necessità dell’asportazione chirurgica come unico mezzo per eradicare il cancro. In una revisione della letteratura non si reperisce nessun caso di reale e stabile guarigione del cancro che non sia stato operato.
E’ significativo l’articolo del Quotidiano sanità- Scienza e Farmaci, quotidiano online di informazione sanitaria, in cui viene evidenziato come gli ammalati di tumore rischino problemi cardiologici per gli effetti avversi dei protocolli oncologici. È quanto è emerso da un recente follow-up di sopravvivenza a 7 anni, assemblando e monitorando tutti i tipi diversi di tumori. Si è evidenziato che il 33% di ammalati oncologici muore per disturbi cardiaci e il 51% per la progressione del tumore.
Un paziente su tre non muore di cancro ma per la tossicità dei protocolli oncologici
La sopravvivenza reale dei pazienti oncologici a 7 anni è di circa il 16%. La tossicità cardiaca, oltre che da alcuni chemioterapici, può essere causata dal frequente uso oncologico di anticorpi monoclonali contro il fattore di crescita epidermico, EGF, che essendo strettamente correlato e dipendente dal GH è inibito, senza tossicità dal suo diretto antagonista fisiologico, la somatostatina.
Le cause di questi limiti terapeutici risiedono essenzialmente nella mancata valorizzazione di evidenze scientifiche, tra cui il contrasto mediante la Somatostatina della proliferazione tumorale, interamente basata sul GH, ormone della crescita (che attiva una cascata di fenomeni proliferativi multipli), di cui la somatostatina è l’antidoto diretto, fisiologico, non tossico.
Non solo questa è un’evidenza scientifica (cioè una verità scientifica documentata, verificabile e pertanto definitivamente acquisita), ma la letteratura certifica che l’ormone ipofisario della crescita, il GH, spesso in sinergismo col suo precursore ipotalamico, GHRH, promuove la proliferazione e disseminazione neoplastica con meccanismi multipli in rapporto dose dipendente.
E’ pertanto un dato di fatto matematico, incontestabile, che l’aggressività, la velocità di crescita e disseminazione delle cellule tumorali, sono direttamente dipendenti, correlate alla loro espressione recettoriale di GH – GHRH. Cioè alla loro capacità di recepire e utilizzare l’ormone della crescita e/o il suo precursore.
Il percorso delle cellule tumorali
Tra le evidenze scientifiche non valorizzate nei protocolli oncologici anche il mancato contrasto del più insidioso e pericoloso percorso delle cellule tumorali, la “Mutabilità costitutiva e adattativa”, che le differenzia dalle cellule sane, stabili nelle loro caratteristiche e proprietà.
Ad ogni mutazione, la cellula tumorale seleziona e trattiene progressivamente una serie crescente di vantaggi, divenendo sempre più resistente ad ogni misura terapeutica, e progressivamente chemio-radio-ormono, immuno, resistente, fino a selezionare la refrattarietà ad ogni trattamento.
Contemporaneamente la cellula neoplastica seleziona e trattiene progressivamente un incremento della sua proliferazione, mobilità, tossicità. E’ un‘evidenza scientifica che Retinoidi vitamine E, D, C, Melatonina, molecole del MDB, mediante documentate proprietà differenzianti contrastano, in assenza di tossicità alle dosi terapeutiche, le proprietà mutagene del fenotipo neoplastico potenziando al tempo stesso l’immunità.
Le grandi verità, le basi biologiche della vita nella loro logica ed essenzialità sono semplici e comprensibili. E’ documentato e verificabile che intervenendo sulle strutture portanti della biologia neoplastica, sui suoi meccanismi biomolecolari è possibile nella maggioranza dei casi ricondurre in un contesto fisiologico le reazioni vitali deviate dal cancro, in ogni tumore e pertanto anche nelle neoplasie della mammella, relegando al passato il suo triste primato di prima causa di morte delle donne.
Una nuova Scienza della Prevenzione e Terapia tumorale si sta sempre più configurando come possibilità di attingere alle più recenti scoperte scientifiche, non più finalizzate all’utopistica e illusoria uccisione citotossica, citolitica o mediante radiazioni ionizzanti di tutte le cellule tumorali, ma alla riprogrammazione dei vari fenotipi neoplastici e delle CSC (cellule tumorali staminali) che rappresentano le popolazioni neoplastiche refrattarie a ogni trattamento degli stadi terminali del cancro.
La multiterapia anticancro del Prof. Luigi Di Bella
Questa nuova scienza, anticipata oltre 40 anni fa dal Prof. Luigi Di Bella, ormai pienamente confermata dalla letteratura scientifica, non può che basarsi su una multiterapia razionale, biologica, che intervenga sulla molteplicità e varietà delle funzioni vitali sovvertite dal cancro. Considera i destini cellulari non necessariamente segnati in modo irreversibile, ma modulabili con una multiterapia che intervenga sequenzialmente e/o contemporaneamente e centripetamente sui bersagli strategici della proliferazione e mutabilità neoplastica e sulle molteplici reazioni vitali deviate dal cancro, riconvertendole gradualmente alla normalità.
Prevenire dunque per potenziare la difesa dei nostri equilibri molecolari e biofisici più fini, valorizzando le notevoli potenzialità antitumorali e antinfettive aperte dai nuovi concetti e criteri d’impiego della fisiologia e della vitaminologia del Prof. Luigi Di Bella, ampiamente trattati e documentati nel mio libro sulla prevenzione terziaria e antinfettiva di prossima pubblicazione.
La vitaminologia nel MDB, dal suo ruolo originario biochimico-vitale, è assurta a quello terapeutico razionale essenziale, volto a realizzare l’equilibrio organico, mantenendo costante il rapporto tra materia vivente e contenuto energetico e attivando ed esaltando il nostro potenziale intrinseco di auto-riparazione, prerogativa di ogni vivente.
La recente statistica oncologica di sopravvivenza nei tumori del seno
E’ significativa la recente statistica ufficiale oncologica di sopravvivenza nei tumori del seno triplo negativo con chemio, radioterapia e nuovi anticorpi monoclonali: l’anticorpo monoclonale atezolizumab (che agisce sul biomarcatore PD-L1), ottiene un 51% di sopravvivenza a 2 anni. Con le più recenti acquisizioni dell’oncologia, pertanto a due anni sopravvive la metà delle donne con tumore al seno metastatico triplo negativo (mTNBC) contro il 37% (29-45%) del braccio di controllo.
Vi prego di confrontare questi dati con la documentata e pubblicata sopravvivenza con il Metodo Di Bella in oltre un migliaio di casi, dei tumori della mammella, compreso il triplo negativo. Le pubblicazioni sulle banche dati biomediche del notevole progresso col Metodo Di Bella, in termini di sopravvivenza e qualità di vita in tutti i tumori della mammella sono reperibili a questo link.
Conferme in letteratura del ruolo fondamentale antitumorale della somatostatina e analoghi:
Una ricerca sulla maggiore banca dati biomedica del 13 gennaio 2024, relativa all’ efficacia antitumorale della somatostatina, digitando “somatostatin in cancer”, evidenzia 11,186 pubblicazioni.
E’ significativo il fatto che il Nobel Schally abbia ripetutamente, quanto inutilmente, con le numerose pubblicazioni qui riportate, informato la comunità scientifica del ruolo determinante antitumorale della somatostatina.
Il ruolo antitumorale della somatostatina
E’ del 1978 la prima pubblicazione in assoluto sul ruolo antitumorale della somatostatina, da parte del Prof Di Bella:
- “Perspectives in pineal functions (1978) riportata per esteso a questo link. E’ spiegato il meccanismo d’azione antitumorale della somatostatina come componente del Metodo Di Bella di cui sono citati anche gli altri componenti .
- Relazione , del 2° Simposio Internazionale della Somatostatina ad Atene , nel 1981 Somatostatin in cancer therapy (1981) presentati un migliaio di casi trattati positivamente con somatostatina . la Relazione è riportata a questo link.
Nel 1998, dieci anni dopo la pubblicazione del Prof. Di Bella, il Premio Nobel A.V.Schally, ha pienamente condiviso e confermato il fondamentale ruolo antitumorale della somatostatina nella sua pubblicazione: Mechanisms of antineoplastic action of somatostatin analogs.
Riassunto: Negli ultimi dieci anni è stata dimostrata un’impressionante attività antineoplastica della somatostatina e analoghi in molti modelli tumorali.
Il Metodo Di Bella in tutti i tumori della mammella, compreso il più aggressivo, il triplo negativo, dal 1996, ha sempre impiegato oltre alla somatostatina e analoghi, anche gli inibitori delle gonadotropine ipofisarie LH- FSH che nel triplo negativo l’oncologia ancora oggi non impiega.
La conferma della razionalità del MDB sul loro impiego in tutti i tumori della mammella, compreso il triplo negativo, è confermata dopo 18 anni dalla pubblicazione del Premio Nobel Schally sulla presenza di recettori delle gonadotropine e loro bersaglio terapeutico nel Triplo negativo.
Il cancro al seno triplo negativo (TNBC) è gravato da una prognosi infausta a causa della mancanza di agenti terapeutici efficaci.
La presenza dei recettori dell’LHRH (ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante) è stata accertata mediante immunoistochimica e real time RT-PCR. in una rilevante percentuale di campioni chirurgici umani di TNBC. Questi recettori sono stati identificati come efficaci bersagli terapeutici per gli analoghi dell’LHRH con risposte antiproliferative.
Altre pubblicazioni del Nobel AV Schally sul rilevante ruolo antitumorale della somatostatina.
Espressione di GHRH-R, un biomarcatore potenzialmente targetizzabile, nel cancro al seno triplo negativo
È stato dimostrato che l’ormone di rilascio dell’ormone della crescita (GHRH) modifica il comportamento di crescita di molti tumori, compreso quello al seno.
Il GHRH è prodotto dalle cellule tumorali, agisce in modo autocrino/paracrino e richiede la presenza del recettore GHRH (GHRH-R) sulle cellule tumorali per esercitare i suoi effetti.
L’attività del GHRH può essere efficacemente bloccata dagli antagonisti del suo recettore (somatostatina e analoghi),
Pubblicazione del Premio Nobel Schally: Antagonists of growth-hormone-releasing hormone: an emerging new therapy for cancer. Antagonisti dell’ormone di rilascio dell’ormone della crescita: (Somatostaina e analoghi) una nuova terapia emergente per il cancro.
Il suo articolo esamina i potenziali usi clinici degli antagonisti dell’ormone rilasciante l’ormone della crescita (GHRH) per la terapia del tumore.
Gli antagonisti del GHRH (Somatostatina e analoghi) sopprimono la crescita di varie linee di cancro umano Gli antagonisti del GHRH sopprimono la crescita di varie linee di cancro umano xenotrapiantate in topi nudi; tali tumori includono tumori della mammella e dell’ovaio. Gli effetti inibitori degli antagonisti del GHRH sembrano essere dovuti al blocco dell’azione del GHRH tumorale.
Gli antagonisti del GHRH possono anche sopprimere la crescita del cancro bloccando la produzione di IGF-I e/o IGF-II da parte del tumore.
Inoltre (Somatostatina e analoghi) inibiscono la crescita di varie linee cellulari tumorali, inclusi tumori mammari e i tumori della prostata.
Gli antagonisti del GH-RH inibiscono la crescita di varie linee cellulari tumorali umane xenotrapiantate in topi nudi, inclusi tumori mammari, tumori della prostata androgeno-indipendenti, carcinomi polmonari a piccole cellule, carcinomi polmonari non a piccole cellule, adenocarcinomi renali, tumori del pancreas, carcinomi del colon-retto.
A ulteriore conferma della razionalità della somatostatina e analoghi in tutti i tumori del seno
sono documentati i recettori della somatostatina in tutti i tumori del seno e pertanto l’indicazione al suo impiego antitumorale.
Invito a una riflessione sull’esclusione delle evidenze scientifiche dai protocolli oncologici internazionali con i quali il cancro al seno oggi è e rimane la principale causa di morte nelle donne in tutto il mondo. Tale rimarrà finché le élite del Nuovo Ordine mondiale e del Relativismo non saranno smascherate e messe in condizione di non nuocere.
Il Pontefice Benedetto XVI denunciò “l’Agenda di Davos”, le finalità del programma del controllo totalitario dell’umanità e la pianificazione di un Nuovo Ordine Mondiale per la gestione assoluta e totalitaria del potere da parte di queste élite con “Lo scarto di quelli che non sono produttivi e con la cultura della morte…”. “Ci sono tentativi di costruire il futuro che assumono una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale. Non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la cultura della morte ha a disposizione”.
Il 18 aprile 2005, Joseph Ratzinger in un’omelia destinata ad entrare nella storia tornò sull’argomento. “Si va costituendo una dittatura del Relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.
Anche il Pontefice S. Karol Wojtyla, nel suo ultimo libro “Memoria e identità” denunciò il programma di asservimento dell’umanità alla mafia del “Nuovo totalitarismo” che definì “La moderna peste dell’Occidente, totalitarismo subdolo, ammantato da democrazia, che consuma impunito le sue stragi”.
Il “Relativismo”, il “Nuovo totalitarismo”, Il “Nuovo Ordine Mondiale” non sono che l’antitesi tra una visione della vita basata su principi e valori eterni, immutabili, iscritti da Dio nella natura e nella coscienza dell’uomo, contrapposta e una visione che non ritiene nulla stabile e permanente, ma tutto mutevole e vario in base ai tempi, ai luoghi, alle circostanze, agli interessi.
Nel relativismo non esistono Verità né Sacralità della Vita, ne dignità umana, libertà e diritti come valori assoluti e immutabili, né ordine, né certezze, né stabilità. Il Relativismo inquina, travolge e sovverte ogni ordine, armonia, aspetti etici, scientifici, culturali, cognitivi, politici, ideologici e finanziari. Secondo il Relativismo, la Verità non è più una realtà certa, assoluta, eterna, immutabile, ma condizionata, mutevole, adattabile alle convenienze.
A livello medico – scientifico il Relativismo rappresenta l’antitesi assoluta e totale dei principi su cui si basano le scienze e la medicina, sintesi di etica, coscienza, ragione, e scienze esatte. Il Relativismo è l’antiscienza per eccellenza, in cui la logica, il ragionamento, il dato di fatto documentato e verificabile, la razionalità, l’etica, sono sostituite dalla logica del profitto e da inconfessabili interessi e finalità.
Finché l’umanità non si affrancherà da questa genia satanica e dai suoi servi, la verità sarà sempre reato, il falso dogma, la perversione materia d’insegnamento e la medicina non potrà ricercare la Verità, unica Via che porta alla Vita, ma non bisogna disperare: “Portae inferi non praevalebunt”.
Di Giuseppe Di Bella
16.01.2024
CDC INCONTRA – PROF. DI BELLA – ESPLOSIONE DI TUMORI DOPO IL VACCINO COVID
Qui l’intervista esclusiva: dall’incremento delle patologie neoplastiche allo sviluppo dei nuovi vaccini mRNA anti-cancro
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Prof. Giuseppe Di Bella, medico da sempre in prima linea nella lotta contro i tumori con la nota “Multiterapia Di Bella”. La sua Fondazione ha documentato 553 casi di ammalati curati ed infine salvati (metododibella.org), con un miglioramento della qualità di vita e senza particolari effetti collaterali, molto frequenti con le terapie convenzionali.