Il terribile incidente ferroviario avvenuto in Grecia nei giorni scorsi è raccontato da Panagiotis Grigoriou nel post pubblicato subito dopo l’accaduto sul suo blog www.greekcrisis.fr e non si può fare a meno di ricordare come il proprietario delle ferrovie elleniche sia Trenitalia, (che le acquisirono tramite il fondo di liquidazione degli asset della Troika con un contratto le cui clausole sono tuttora segretate) la cui gestione non si distingue per lungimiranza da quella di qualunque altra azienda multinazionale di qualunque altro paese occidentale, e, dopo avere rifilato ai greci i treni meno sicuri del proprio parco macchine, reagisce all’accaduto incolpando subito l’”errore umano”. Errore che, se c’è stato, è venuto comunque per l’imperizia di un capostazione inadeguato, ma amico degli amici, messo lì negli ultimi anni di servizio senza formazione specifica, solo per fargli prendere una pensione più alta. Inadeguato lui ed inadeguato il sistema di sicurezza (non funzionante), come inadeguata la localizzazione dei treni in esercizio, tanto che per 45 minuti nessuno sapeva dove fossero finiti i convogli. Una lunga, macabra e, purtroppo, abituale in tutti i contesti, catena di mancanze, con l’unica costante della ricerca del massimo profitto, a spese delle persone e della loro sicurezza.
ARTICOLO ORIGINALE QUI
Sabato 4 marzo 2023
Marte, il dio divoratore. Una settimana di shock in Grecia. La cronaca, anche quella della stampa francofona come il “Figaro”, riporta ciò che può essere riportato. Martedì sera un convoglio merci si è scontrato con un treno che trasportava 350 passeggeri. Il bilancio provvisorio è di 42 morti e diverse decine di feriti. “Tutto dimostra che la tragedia è dovuta, purtroppo, principalmente a un tragico errore umano”, ha dichiarato il primo ministro greco Kyriákos Mitsotákis mercoledì 1° marzo, il giorno dopo questo incidente ferroviario “senza precedenti” in Grecia. Ha annunciato un periodo di lutto nazionale di tre giorni.
L’incidente è avvenuto intorno alle 23.30 di martedì 28 febbraio nei pressi della valle di Tempi, in Tessaglia, a circa 380 km da Atene, sulla principale linea ferroviaria che collega Atene a Salonicco, nel nord, la seconda città del Paese.
“Persone coperte di sangue correvano in giro chiedendo aiuto. Le persone erano disseminate nei campi dopo essere state catapultate fuori dai finestrini”, ha aggiunto. Le immagini delle carrozze bruciate in un groviglio di parti metalliche e finestrini rotti sono state trasmesse in diretta dai media. Altre carrozze, meno danneggiate, erano ribaltate su un fianco mentre i soccorritori usavano le scale per cercare di estrarre i sopravvissuti con l’aiuto di due enormi gru.
“Nell’ambito delle indagini immediate, il capostazione di Lárissa è stato arrestato in seguito alla sua dichiarazione alla stazione di polizia. Sarà perseguito per omicidio colposo e lesioni personali. Inoltre, il ministro dei Trasporti Kostas Karamanlis ha annunciato le sue dimissioni.
Questo per quanto riguarda i fatti e gli atti presumibilmente avvenuti. E quando i media del Regime in Grecia hanno prontamente cercato di influenzare l’opinione pubblica verso il pathos, oltre che verso il macabro, la pressione del Paese reale e molti altri media su Internet, poco o nulla controllati dalle marionette criminali che governano, finiscono per stabilire a volte loro malgrado, ciò che non è troppo difficile da dimostrare.
Innanzitutto, questo capostazione di Lárissa. Ha 59 anni e, su un tratto a due binari, ha fatto passare il treno Intercity diretto a Salonicco sullo stesso binario utilizzato dal treno merci in arrivo nella direzione opposta.
L’uomo su cui il Regime, attraverso la sua storia, vuole far ricadere la responsabilità principale dell’”incidente”, è un ex addetto ai bagagli della compagnia ferroviaria OSE, prima della sua divisione in segmenti attraverso la privatizzazione, cioè in tre o addirittura quattro compagnie da parte del Regime sotto la Troika, tra il 2011 ed oggi. L’uomo era stato mantenuto nel servizio pubblico da una serie di posti vacanti nel Ministero dell’Istruzione, poi, la rete nepotistica e nel tempo libero pedofila del partito del già bastardo politico Mitsotákis, lo ha fatto tornare alla gestione delle stazioni, per concludere la sua carriera con una pensione migliore del previsto, dopo una formazione pasticciata di pochi mesi. Ed eccolo qui, capostazione del nodo ferroviario di Lárissa, e soprattutto di una rete in cui nessun segnale automatico è funzionante oltre i sei chilometri dalla capitale della Tessaglia.
In secondo luogo, la Grecia ha acquistato quasi 23 anni fa un intero sistema di segnalamento e di gestione dei treni, apparentemente moderno, ma che non ha mai funzionato veramente. I partiti al governo, la Loggia e la Xenocrazia, hanno diviso l’appalto in 15 parti tra Atene e Salonicco. I promotori insider, dopo aver pagato le tangenti necessarie, hanno consegnato un risultato che era disfunzionale fin dall’inizio, perché i presunti standard tecnici comuni non sono stati rispettati e nessun controllo o audit ha invalidato le loro opere… criminali.
Nel frattempo, i treni non erano dotati di GPS, oppure non funzionavano; così, dopo la terribile collisione tra i due treni di martedì sera, la società italiana che gestisce i biglietti e le vetture dell’ex compagnia greca, un tempo unificata, non ha saputo dove fosse il suo treno per 45 lunghi minuti, e i servizi di emergenza sono stati allertati da un passeggero ferito… catapultato dalla sua carrozza in modo meno violento di tanti altri.
Un altro passeggero, giovane e studente, come la stragrande maggioranza dei passeggeri e quindi delle circa 120 vittime, aveva sentito il macchinista dire via radio a un capostazione che gli aveva concesso la partenza… “Andiamo, e che dio ce la mandi buona” [NdT: libera traduzione dell’espressione originale proferita dal macchinista e tradotta in francese dall’autore in “Allons-y, et au petit bonheur la malchance” parafrasi in negativo del detto “au petit bonheur la chance” frase di buon augurio da rivolgere a chi intraprende un’impresa nuova e sconosciuta.]
Quello di Tempi è stato il più grave “incidente” della storia delle ferrovie greche e uno dei più gravi della storia delle ferrovie europee dall’inizio del XIX secolo a oggi. Solo che fu il tragico risultato di un crimine premeditato.
Tanto per cominciare, chi ha davvero deciso di utilizzare un solo binario per la salita e la discesa, quando da anni è stata costruita una doppia linea per evitare incidenti simili?
Chi ha deciso che non era necessario operare da un centro di comando elettronico e digitale, in grado di monitorare il movimento dei treni in tempo reale? Chi ha deciso che tutta questa automazione, che previene gli imprevisti e permette l’intervento del controllo centrale, non potesse semplicemente esistere?
Infine, qual è il significato di questa “decisione finanziaria”, quando in base ad essa un organismo sarebbe responsabile dell’infrastruttura della rete ferroviaria – l’OSE; e un altro, il progetto di trasporto, l’ex TRENOSE, ora Hellenic Train?
Così l’OSE vecchio stile, rimasta di proprietà dello Stato, è stata condannata a “morire di fame” e a crollare, senza gli investimenti necessari o piuttosto sabotati nelle infrastrutture, compresa la manutenzione e il funzionamento della rete, senza il necessario personale qualificato, poiché tutto ciò non contribuisce né alla redditività, né alla speculazione, e ancor meno all’avvento dell’ultima mafia occidentale, o addirittura globalista.
Poi, sotto il governo di… sinistra, l’ex TRENOSE è stata venduta per 45 milioni di euro alle Ferrovie Dello Stato Italiane, il tutto attraverso il TAIPED, il fondo comune che sta svendendo potenzialmente tutti i beni dello Stato greco in una sorta di furto poco velato. Va ricordato che il contratto per questa vendita è rimasto segreto da allora, così come quello per l’acquisto degli pseudo-vaccini da Pfizer, come per caso qualche anno dopo.
Quello che sappiamo è che da allora lo Stato greco finanzia il funzionamento del treno con 50 milioni all’anno e che nei dieci anni dal 2011 sono stati spesi, cioè rubati dalla mafia locale e dai partiti, quasi 15 miliardi di euro solo per ammodernare la linea ferroviaria tra Atene e Salonicco. Senza contare che Ferrovie Dello Stato Italiane ha acquisito miliardi di euro di proprietà dell’OSE in questo processo.
L’Internet greco di questa settimana afferma anche che questa società italiana… originale, ha un record particolarmente negativo nella gestione delle ferrovie in altri Paesi – soprattutto in America Latina – con condizioni coloniali che consentono una redditività monopolistica, a scapito della sicurezza e della qualità del servizio. Per questo motivo molti Paesi, come la Bolivia, hanno nazionalizzato le ferrovie per liberarsi di operatori privati come la società in questione.
E non è tutto. “Questa particolare società, che prima era un operatore pubblico delle ferrovie italiane, ha iniziato a operare con questi criteri finanziari cosiddetti privati, proprio per permettere alla criminalità organizzata di utilizzarla come vetrina per il riciclaggio di denaro. In particolare… nelle mani della ‘ndrangheta e del suo traffico di droga”.
I nostri amici e lettori in Italia sono invitati a confermarlo… oppure no. Sappiamo già che l’attuale amministratore delegato della società Hellenic Train, Dario Lo Bosco, era già stato condannato per corruzione in Italia, prima di subentrare ad Atene, con la gentile collaborazione della mafia locale, tra SYRIZA di Tsípras e Nuova Democrazia di Mitsotákis, per non fare nomi. [NdT: Lo Bosco è stato condannato in primo grado e poi assolto in appello e cassazione dall’accusa di corruzione a causa della contraddittorietà delle dichiarazioni del principale teste dell’accusa].
E a proposito del capostazione, l’anziano giornalista Spýros Hadjáras scrive non a torto sul suo blog che la mafia greca, cioè lo Stato e i partiti politici, ha fatto conoscere alle loro controparti italiane, e a ragione, questo ex agricoltore, poi addetto ai bagagli, poi impiegato temporaneo all’interno dell’Educazione del Regime… promosso a capostazione, per guadagnare finalmente 3.500€ al mese e una pensione piuttosto migliore della media degli eterni perdenti che non appartengono al bestiame assediato dei partiti.
La stessa società aveva importato in Grecia i famosi treni ETR 470, tra cui quello coinvolto nell’incidente di questa settimana, treni che circolavano tra Svizzera, Germania e Italia ma che erano stati ritirati per la loro pericolosità, presentandoli agli indigeni sotto l’Acropoli come i treni del futuro.
Altri incidenti, con pochi morti e qualche ferito, che hanno coinvolto questi treni sono diventati piuttosto frequenti dal 2017 in Grecia, tra cui il deragliamento di un treno simile ad Adendro, vicino a Salonicco.
Ed è in questa occasione che alcuni siti web hanno avuto la buona idea di trasmettere un documentario su un incidente simile, risalente al 16 gennaio 1972. Poiché all’epoca c’era una sola linea per far circolare i treni alternativamente in entrambe le direzioni e senza alcuna comunicazione con le locomotive, era allora manualmente e per telefono tra i capistazione che i treni venivano messi sul binario laterale per aspettare i treni provenienti dalla direzione opposta.
Solo che tra le due stazioni… sempre in Tessaglia, Doxarás e Orphaná, i due capistazione non sono riusciti a trovare un accordo e il conflitto è stato risolto telefonicamente dal loro superiore di Atene. Tuttavia, a causa di un cattivo tempismo, i due treni circolavano su lati opposti dello stesso convoglio… e la terribile collisione provocò 17 morti e 38 feriti.
Per amore della storia e della memoria delle vittime, va ricordato che da allora i treni greci sono stati dotati di ponti radio e che il capostazione di Orphaná capì in extremis cosa stava per accadere. Cercò di trovare un veicolo per superare il treno su strade non asfaltate, ma invano. Un pastore che aveva visto le due locomotive chiamò disperatamente i due macchinisti che stavano andando incontro alla morte. I due sfortunati uomini lo salutarono, pensando che li stesse semplicemente salutando a sua volta.
Nel 2023, quando la più piccola azienda di trasporti sa via GPS dove si trovano i suoi camion e il Regime, sotto la tribù dei Sodomiti e di altri Gomorriani trionfanti, sa perfettamente come localizzare i suoi sudditi non vaccinati per vietare loro, ad esempio, l’accesso alle librerie o agli stadi, o addirittura per imporre una multa di 100€ al mese quando hanno più di 60 anni; Il capostazione di Lárissa non si è accorto che qualcosa non andava e che non c’era modo di contattare i due macchinisti. Infine, per più di 40 minuti dopo la collisione, la compagnia non sapeva dove potesse trovarsi il suo treno…
Per inciso, la predatrice Ferrovie Dello Stato Italiane, altrimenti nota come Hellenic Train in Grecia, non è stata in grado di comunicare il numero di passeggeri a bordo del suo treno della morte. Un passeggero salvato ha stimato che c’erano quasi 400 persone a bordo, in base a ciò che poteva vedere. Perché, tra le altre “disfunzioni”, tutti sanno che quando zingari e immigrati clandestini salgono sui treni, e spesso sono molti, i controllori della compagnia hanno l’ordine dalla loro gerarchia di non chiedere mai i biglietti a questi passeggeri…
E così, su Internet e persino per le strade di Atene, si possono leggere e sentire molti giovani e meno giovani gridare quello che è figurativamente e propriamente considerato: “Mitsotákis, ti stanno fottendo, sei un criminale, un assassino”.
Questo ha fatto sì che il giornalista Spýros Hadjáras scrivesse di nuovo la sera del 3 marzo. “Non c’è un cosiddetto tragico errore umano da incolpare per le morti a Témpi. I leader della banda criminale della famiglia Mitsotákis sono responsabili al 100%. Loro stessi hanno ucciso 224 persone nel 1966, ma voi li avete eletti di nuovo. Mi riferisco all’affondamento di un traghetto tra Creta e il Pireo nel 1966, che era a malapena navigabile, se non fosse che Mitsotákis, allora Ministro dei Trasporti e padre dell’attuale sociopatico, fece approvare la bara galleggiante contro ogni regola. Ho scritto un articolo su questo affondamento criminale nel 2021.
Nel 2023, il capostazione fu insediato nella sua nuova posizione con una formazione sbagliata, e soprattutto contro le regole che impongono il limite di età di 42 anni. Ma… il caso fu legalizzato. Nel frattempo, Kóstas Karamanlís, detto Junior, ministro dei Trasporti, dell’altra famiglia di mafiosi, xenocrati e traditori in un Paese sottomesso, si è dimesso. È stato sostituito da un mafioso già ministro, vicino al clan Mitsotákis. Si tratta di Gerapetrítis, la cui famiglia è proprietaria, per matrimonio, di un grande gruppo di costruzioni con contratti ferroviari.
Allo stesso tempo, Doyákos, un procuratore anch’egli vicino allo stesso clan, e quindi promosso alla cosiddetta Alta Corte di Giustizia greca, ha appena ordinato “un’indagine approfondita per stabilire tutte le responsabilità nell’incidente di martedì sera”. Un dettaglio escatologico: suo figlio è uno degli avvocati del Ministero dei Trasporti e della compagnia ferroviaria.
La rabbia sta tornando a salire in tutto il Paese. C’è stato un tempo, durante i primi anni sotto la Troika, in cui tanti greci avevano espresso quella che si dice essere rabbia nera, addirittura, chiedendo vendetta… poi il flop, quello dello scoraggiamento e… del disordine digitale. Ma chi lo sa…
Così il vagone bar in testa al treno, con le sue numerose prese per ricaricare smartphone e computer, era pieno di studenti, così come quasi tutte le carrozze. Studenti che erano tornati a Salonicco dopo aver trascorso il lungo weekend di inizio Quaresima con le loro famiglie e i loro amici.
Proprio questo vagone è stato letteralmente polverizzato e subito bruciato nell’impatto, la cui temperatura ha raggiunto i 1.300°C secondo i vigili del fuoco.
Il Regime ha così ordinato ai giornalisti circostanti la propria serie di cause ed effetti. Tutti questi media hanno incentrato i loro servizi sul dolore delle famiglie e sul macabro. Storie umane, mortali e parallele. Una di queste è quella delle due sorelle gemelle di 19 anni e del loro cugino, studenti a Salonicco, che hanno preso il treno per la prima e ultima volta dalla loro casa di Salonicco. per l’ultima volta sul treno dalla loro nativa Tessaglia. La loro famiglia… erigerà una cappella nel villaggio, poiché le loro figlie sono state fatte saltare in aria… e senza un corpo, senza una sepoltura, il lutto tradizionale è ancora più difficile da sopportare.
I loro genitori gestiscono una taverna e un albergo noto come Meteora. Per caso, nell’ambito dell’altra attività di greceautrement.fr [NdT: i tour realizzati da Panagiotis Grigoriou] relativa al viaggiare possibilmente in modo intelligente, avevo portato alcuni dei partecipanti in questa taverna, dopo aver visitato Meteora.
Spesso i miei partecipanti , dopo aver visto la stazione terminale di Kalambáka sotto Meteora, mi dicevano che forse sarebbe stato logico prendere il treno da Atene. Ho spiegato che non ci sono quasi più treni diretti e che prendere il treno in Grecia… non è privo di rischi, soprattutto molto più elevati che altrove. Con la loro esperienza francese, belga o svizzera, hanno pensato che stessi esagerando per non aver preso il treno in Grecia dal 2012.
E stamattina, nel caffè di questo villaggio del Peloponneso, Spýros, un abitante di una città vicina, ha affermato che il dimissionario Karamanlís era un buon ministro. La mia risposta e quella degli amici presenti è stata rapida e unanime. “Un… cretino come gli altri, un imbroglione, un bastardo guidato dalla sua mafia”. Spýros non è rimasto a lungo nel caffè. La Grecia… riguarda tanto un certo modo di vivere, o di morire, a seconda di come la si guardi, quanto la stupidità”.
Nessun corpo nemmeno per la giovane attrice e soprano Elisabeth Hadjivassilíou, 26 anni. È scomparsa. Era ancora in viaggio con Nábia, la sua gattina adottiva e cieca. Nábia è stata trovata morta nella sua borsa da trasporto, espulsa dalla carrozza della morte. La giovane donna rimasta all’interno ha ovviamente subito il destino delle ragazze di Meteora. Meteora significa “tra cielo e terra” ed è… proprio così.
E in questi giorni, alcuni analisti ritengono che l’”incidente” non sia stato così fortuito come sembra.
“Ogni volta che i banditi della sovrastruttura criminale internazionale vogliono distogliere l’attenzione della gente dal loro saccheggio di denaro pubblico, dai loro oltraggi e crimini, commettono un omicidio di massa con molte vittime, che solo gli altri banditi possono poi riconoscere come rituali, ma non… il popolo”.
“Questo accade perché il cittadino medio non riesce a credere che sia possibile una cospirazione così grande, di portata mondiale, in tutti i Paesi tra Logge e para-Stati, insomma che all’opera ci sia questa mafia immorale, spietata e satanica, i cui membri sono strettamente legati tra loro”.
“Così, la collisione del treno a Témpi, secondo il racconto del governo, è stata colpa del cattivo tempo, della sfortuna, di un impiegato irresponsabile che non ha fatto bene il suo lavoro. Le responsabilità della leadership politica non vengono mai menzionate, come se non esistessero.
Marte attacca, come un dio divoratore. Attacca gli umili e i loro gatti più che gli iniziati. Il regime continua a minimizzare il numero dei morti, e questo fin dalle prime ore del suo crimine.
Un’epoca in gran parte bruciata… proprio come l’ultimo Impero Romano. Tranne che per l’aspetto digitale, dove le molteplici tracce effimere degli assassinati non hanno avuto la minima utilità escatologica.
In Occidente e nel 2023, sta diventando più facile cambiare sesso che cambiare il binario di un treno in pericolo. Treno… della vita.