Riassunto:
* Le lesioni neurologiche da vaccinazione sono state documentate fin dai tempi del vaccino antivaioloso, oltre due secoli fa, con lesioni gravi riportate in tutta la letteratura medica.
* La professione medica ha nascosto queste lesioni, ritenendo che i benefici della vaccinazione giustificassero l’occultamento di informazioni che avrebbero potuto creare esitazione nei confronti del vaccino.
* Lesioni storiche come la paralisi progressiva ricordano le rare lesioni da vaccino attuali, definite come “una su un milione”, ma le prove sulla loro tossicità sono state nascoste per sostenere la narrativa che i vaccini siano “sicuri ed efficaci”.
* In passato, queste lesioni erano riportate in modo diffuso, ma ora la ricerca su di esse è ampiamente censurata.
* Molti di questi rapporti dimenticati sono fondamentali per comprendere le moderne patologie “inspiegabili”, come l’autismo.
Fin dalla nascita ci viene insegnato che i vaccini sono una delle scoperte più straordinarie della storia e che sono così sicuri ed efficaci che hanno fatto scomparire molte piaghe ormai inimmaginabili con pochi o nessun effetto collaterale. In realtà, quasi tutta questa mitologia è falsa e ogni decennio si verificano disastri vaccinali molto simili.
Gran parte di ciò deriva dal fatto che è molto difficile produrre vaccini sicuri, sia per la loro modalità d’azione che per i metodi utilizzati per la loro produzione. Per questo motivo, la migliore “soluzione” che si è potuta trovare a questo problema è stata quella di continuare ad insistere sul fatto che i vaccini sono sicuri e di cancellare ogni ricordo dei disastri vaccinali che si erano effettivamente verificati, consentendo così di ingannare chiunque sia stato gravemente danneggiato da un vaccino e di affermare che la sua lesione è solo aneddotica o un prodotto dell’isteria anti-vaccini.
Per esempio, di recente ho discusso di come i vaccini causino l’autismo e mi sono concentrato su uno degli argomenti più importanti utilizzati per sfatare il legame tra le due cose: l’idea che l’unica ragione per cui si crede che i vaccini causino l’autismo sia perché un medico britannico screditato aveva pubblicato uno studio fraudolento nel 1998, sostenendo tale connessione, e ciò avrebbe portato tutti a immaginare che si verificassero lesioni da vaccino.
Questa mitologia, tuttavia, ignora che le lesioni cerebrali erano già un problema di lunga data e legato alle vaccinazioni. Per esempio, un notiziario della NBC del 1982 (che può essere visto qui) aveva rivelato che molti genitori avevano figli che avevano contratto una “encefalopatia post-pertosse” dopo aver assunto il vaccino DPT, un evento che la maggior parte dei medici si rifiutava di segnalare e che:
“Le conoscenze mediche sulle reazioni gravi al vaccino contro la pertosse risalgono agli inizi degli anni ’30. Da allora sono stati pubblicati rapporti su rapporti nelle riviste mediche. Nel 1948 [1], due medici americani avevano riferito di molti bambini che avevano subito danni cerebrali o erano morti a causa del vaccino DPT a Boston. L’anno successivo [2], un altro medico aveva fatto un sondaggio tra i pediatri di tutto il Paese e ne aveva riscontrati ancora di più. Questi studi sono stati dimenticati”.
Allo stesso modo, nel 1985, uno dei talk show più popolari d’America (il Donahue Show) aveva ospitato un dibattito in cui medici di entrambe le parti (e membri del pubblico con lesioni neurologiche) avevano discusso dei rischi e dei benefici della vaccinazione e dell’eticità della sua imposizione (il video può essere visualizzato qui). Per quanto ne so, questa è stata l’ultima volta che un dibattito aperto sulle vaccinazioni era andato in onda sulla televisione nazionale.
Offuscamento diagnostico
In entrambi i programmi televisivi degli anni ’80 e in molti degli studi precedenti sulle lesioni da vaccino, i bambini con lesioni cerebrali venivano descritti come “ritardati mentali” o “gravemente ritardati”. Tuttavia, negli anni ’90, il termine “ritardato” aveva iniziato a essere eliminato perché ritenuto troppo stigmatizzante; nel 2010 Obama aveva firmato una legge [3] che, in tutti gli statuti federali, obbligava a sostituire le definizioni di “ritardo mentale” con “disabilità intellettuale”.
Questo è importante perché è opinione comune che l’aumento dell’autismo non sia dovuto a una tossina ambientale (ad esempio, i vaccini), ma al fatto che un numero sempre maggiore di situazioni “normali” verrebbero riclassificate come autismo. Uno degli studi principali a sostegno della tesi della riclassificazione è uno studio del 20094 della California che aveva dimostrato che il 26,4% dei bambini precedentemente diagnosticati come “ritardati mentali” erano diventati “autistici” (come un altro studio comunemente citato) [5].
Poiché la definizione di autismo è volutamente indefinita, racchiude sia l’autismo profondo (grave) (dal 25% al 30% dei casi) sia i tratti autistici (ad esempio, avere deficit neurologici gestibili o “essere nello spettro”). Questo gioco di parole li confonde, consentendo di smentire le affermazioni sull’autismo grave [6] e, allo stesso tempo, di ingannare le persone facendo credere loro che l’aumento interessi in realtà solo le caratteristiche autistiche.
Tuttavia, come mostra il CDC, circa il 26,7% dei bambini [7] presenta un “autismo profondo” in continuo aumento:
Allo stesso modo, quando era stato approvato il Vaccine Injury Act [8] del 1986, erano state riconosciute alcune specifiche lesioni neurologiche [9] frequentemente causate dai vaccini, una delle quali era l’encefalopatia da MMR [orecchioni morbillo rosolia] (oggi etichettata come “autismo” e “non causata dai vaccini”).
È sorprendente che, dal 1986, nonostante dodici nuovi vaccini e decenni di studi scientifici, non sia stato aggiunto quasi nessun altro danno neurologico alla tabella [10] (questo perchè c’è un enorme conflitto di interessi nel riconoscere il danno e il risarcimento è a carico del governo).
Parallelamente, la ricerca sulle lesioni neurologiche da vaccino è stata sistematicamente osteggiata. Gli studi controllati con placebo sono stati considerati “non etici”, mentre le ricerche che mostravano i danni da vaccino sono state liquidate come “scienza spazzatura” per la mancanza di controlli con placebo. Quando i ricercatori avevano comunque condotto degli studi, era stata impeditala pubblicazione dei dati e i ricercatori avevano subito ritorsioni (ad esempio, un pediatra dell’Oregon aveva perso la licenza [11]). Questi studi (riassunti qui) mostrano un aumento massiccio delle malattie croniche. Anche la nostra società l’ha capito:
Allo stesso modo, viene impedito ai ricercatori di consultare le banche dati contenenti dati su vaccinati e non vaccinati e, incredibilmente, quando il team di RFK era riuscito ad ottenere l’accesso, i dipendenti dell’HHS avevano illegalmente cancellato il database [12].
I rischi dell’immunizzazione
Nel 1966, un eminente batteriologo aveva scritto “The Hazards of Immunization “[13] documentando un gran numero di disastri da vaccino dimenticati (raccolti sia suo gruppo analizzando la letteratura medica, sia attraverso altri medici che avevano condiviso con lui i loro file privati) nella speranza che si potesse arrivare a vaccini più sicuri, dato che gli stessi disastri continuavano a ripetersi e probabilmente avrebbero continuato a farlo, a meno che la professione non avesse riconosciuto tali rischi.
Nella sua compilazione delle lesioni da vaccino (che secondo lui rappresentavano meno dell’1% delle lesioni) aveva evidenziato molte lesioni devastanti (molte delle quali a carico di soldati) che continuiamo a vedere oggi. Fra i temi trattati vi era:
– Il fatto, dimostrato, che molti vaccini causano una soppressione immunitaria e fanno sì che le infezioni latenti diventino gravi e quindi compaiano improvvisamente.
– Che la mentalità alla base della produzione dei vaccini fa sì che i lotti ‘caldi’ siano quasi inevitabili e ha portato a molti disastri vaccinali nel corso della storia – un problema che è stato tristemente “risolto” semplicemente dando ai produttori di vaccini l’immunità dalle cause per lesioni.
– Che una vasta gamma di lesioni autoimmuni e neurologiche sono causate da vaccini e antisieri.
Quello che segue è un piccolo assaggio delle lesioni neurologiche dimenticate che Wilson aveva condiviso:
Vaccino contro il tifo – Nell’era pre-antibiotica, il vaccino contro il tifo era essenziale ad uso militare e tollerato nonostante le sue frequenti complicazioni. Molte di queste erano le condizioni (ad esempio, la paralisi di Landry) a cui oggi ci riferiamo come sindrome di Guillain-Barré (ad esempio, uno dei primi casi di Guillain e Barré di GBS proveniva da un vaccino tifoide) [14]. Le segnalazioni includevano:
Polineurite con [15] dolore alla spalla che si diffondeva alle ginocchia, causando disturbi della sensibilità, problemi di equilibrio e dolore continuo (1916).
Un soldato era rimasto cieco per 10 giorni [16] e un altro aveva avuto convulsioni (1919).
Dieci casi con gravi mal di testa [17], convulsioni, paralisi e un caso fatale di GBS (1920).
Oltre 50 lesioni neurologiche [18], tra cui infiammazione dei nervi e danni nervosi diffusi (1954).
Numerosi altri casi di paralisi o GBS, talvolta diagnosticati come poliomielite [19,20,21], tra cui uno in cui l’autopsia aveva mostrato una diffusa distruzione cerebrale [22].
Nota: agli studenti di medicina viene insegnato che la GBS è dovuta principalmente alle infezioni (compresa l’influenza) e che è una complicanza rara, una su un milione, della vaccinazione antinfluenzale
[23]. Io credo che la GBS sia massicciamente sottosegnalata, poiché nel corso degli anni ho incontrato moltissime persone che l’hanno sviluppata (o che conoscevano qualcuno che l’aveva sviluppata).
Ad esempio, il vaccino contro l’influenza suina del 1976 (che aveva molte analogie con il vaccino COVID) era stato ritirato per aver provocato la GBS in un paziente su 100.000 [24], ma un collega che esercitava la professione aveva avuto circa il 6% dei pazienti affetti da GBS a causa del vaccino.
Febbre gialla – In tutta la letteratura sono state riportate lesioni neurologiche da vaccino contro la febbre gialla:
Un caso fatale del 1934 [25] era iniziato con sintomi neurologici, progredendo fino alla paralisi e alla morte 14 mesi dopo. L’autopsia aveva mostrato un’estesa degenerazione della mielina e alterazioni delle cellule cerebrali. Sono stati riportati anche molti casi simili.
Un caso del 1936 [26] in cui la vaccinazione aveva causato meningite acuta, convulsioni e confusione mentale; un altro documento aveva rivelato [27] che lo stesso lotto aveva causato disturbi nervosi in almeno altre tre persone.
Un rapporto del 1936 [28] aveva scoperto che un terzo dei 5.699 riceventi aveva avuto reazioni, comprese quelle neurologiche o viscerali gravi.
Secondo un rapporto del 1943 [29], un lotto aveva causato lo sviluppo di encefalite nell’1,65% dei riceventi, mentre un altro ne aveva causato lo 0,06%, mentre un documento del 1953 [30] aveva riscontrato una percentuale compresa tra lo 0,3% e lo 0,4% (di cui il 40% era poi morto).
Un rapporto dell’OMS del 1953 [31] aveva documentato 12 casi di encefalite con 3 decessi in Costa Rica, 83 casi con 32 decessi in Nigeria e 254 casi in Brasile.
Rabbia – Non molto tempo dopo l’introduzione routinaria del metodo Pasteur, si erano verificati alcuni casi di paralisi cerebrale. Tra i direttori degli Istituti Pasteur c’era stata una congiura del silenzio, causata dal timore di screditare il metodo Pasteur.
Era difficile trovare una dose di vaccino abbastanza forte da prevenire la rabbia ma abbastanza debole da non causare paralisi. Le lesioni da vaccino antirabbico avevano in media un tasso di mortalità compreso tra il 10% e il 16,85% ed erano di quattro tipi [32]:
Mielite dorsolombare (più comune, tasso di mortalità del 5%)
Encefalomielite (seconda più comune, tasso di mortalità del 5%)
GBS (tasso di mortalità del 30%)
Neurite periferica che colpisce i nervi cranici.
Poiché queste lesioni sono state spesso sottodenunciate, la loro incidenza varia ampiamente negli studi:
Morbillo – Nel 1966 [33] un bambino di 14 mesi aveva sviluppato un’encefalite 11 giorni dopo la vaccinazione, manifestando dapprima contrazioni facciali, poi febbre, aveva smesso di mangiare ed era diventato semicosciente. Al 15° giorno, il bambino presentava debolezza sul lato sinistro e frequenti crisi epilettiche gravi. Dopo quattro mesi, il bambino presentava ancora debolezza al lato sinistro e possibili disturbi mentali.
Il vaccino che provocava la “polio” – Numerosi lavori dal 1950 al 1956 avevano rilevato che la vaccinazione antipolio aumentava significativamente il rischio di poliomielite. Tra questi, un articolo del 1950 [34] (82 casi), un altro del 1950 [35] (14 casi), un articolo del 1952 [36] (53 casi) e un rapporto del 1956 [37] (355 casi).
Un’analisi statistica del 1950 [38] condotta dall’epidemiologo [39] che aveva creato gli standard per stabilire la causalità aveva messo in luce legami con la vaccinazione. Un documento del 1952 [40] aveva scoperto che la vaccinazione raddoppiava il rischio di poliomielite.
Nel 1956 [41], un comitato aveva concluso che il 13% delle paralisi nei bambini piccoli era direttamente correlato ai vaccini:
Difterite – La maggior parte delle segnalazioni di lesioni da vaccino contro la difterite riguarda lotti di vaccino caldi:
Un incidente a Dallas del 1919 [42] aveva interessato diverse centinaia di dosi e in cui l’8,33% degli inoculati era morto con paralisi dalla terza settimana in tutto il corpo.
Un incidente nel Massachusetts nel 1924 [43] con gravi lesioni in 43 dei 54 riceventi.
Un incidente in U.R.S.S. nel 1927 [44] in cui 12 bambini su 14 erano morti a causa di un disturbo paralitico progressivo.
Pertosse – Non c’è dubbio che il vaccino contro la pertosse sia uno dei più tossici attualmente in uso. In vari studi [45] circa il 70% ha avuto reazioni. Tra il 1958 e il 1965 sono stati registrati sette casi fatali di encefalite da DPT. Altri risultati chiave sono:
Il caso del 1933 [46] di un neonato colto da convulsioni trenta minuti dopo l’iniezione e morto in due minuti.
Un rapporto del 1948 [47] descriveva 15 casi di convulsioni – due bambini erano morti, cinque avevano avuto una paralisi, due gravi danni cerebrali.
Un rapporto del 1949 [48] aveva documentato 38 reazioni gravi, per lo più convulsioni, di cui almeno due fatali.
Un articolo del 1953 [49] aveva parlato di 84 problemi cerebrali con 11 decessi e 24 complicazioni permanenti.
Un rapporto del 1958 [50] aveva rilevato che 1 destinatario di DPT su 3.000 aveva sviluppato convulsioni.
Una revisione del 1958 [51] di 107 casi aveva scoperto che il 15% era morto e il 30% aveva avuto complicazioni a lungo termine.
In uno studio del 1961 [52] su 1.700 neonati, 40 avevano sviluppato in tempi brevi gravi reazioni locali/generali, eczema generalizzato (a insorgenza ritardata), eruzione maculare, vomito persistente, pianto incontrollabile e persistente o collasso.
Vaiolo – Wilson riteneva che i vaccini contro il vaiolo avessero il più alto tasso di complicazioni. L’encefalomielite post-vaccinale aveva un tasso di mortalità del 35%, con oltre il 50% dei neonati sotto i due anni che morivano nel primo giorno.
Wilson aveva raggruppato studi su 8 milioni di persone trovando che lo 0,0015%-0,0754% aveva sviluppato una encefalomielite, mentre lo 0,0063% di 18 milioni di persone aveva sviluppato una encefalite. Aveva esaminato 2.398 casi con tassi di mortalità del 34%. Tra le relazioni degne di nota ricordiamo:
Un rapporto del 1926 [53] sui risultati patologici di sette decessi.
Un rapporto del 1948 [54] che documentava 222 casi gravi, tra cui 110 decessi.
Un rapporto tedesco del 1956 [55] aveva rilevato che i metodi di produzione animale aumentavano da 4 a 6 volte l’encefalite post-vaccino.
Un rapporto del 1961 [56] su 265 casi accertati con autopsia aveva rilevato che i sintomi erano emersi da 4 a 18 giorni dopo.
I medici avevano osservato gravi nevralgie, vari tipi di paralisi, problemi ai nervi cranici, disturbi convulsivi, perdita di memoria e perdita generale di vitalità che rendevano i pazienti più suscettibili ad altre malattie.
Inoltre, avevano osservato una serie di altri problemi (per esempio, molti problemi cutanei diversi). Il più importante di questi era una generale perdita di vitalità in seguito alla vaccinazione antivaiolosa, che rendeva i loro pazienti più deboli e più suscettibili a una serie di altre malattie (e ora credo che questo vaccino sia stato un punto di inflessione nel declino generale della salute dell’umanità).
Suscettibilità alle lesioni da vaccino
Wilson aveva ripetutamente evidenziato che gli individui costituzionalmente sensibili avevano maggiori probabilità di subire lesioni da vaccino antivaioloso. Questa osservazione aveva portato molti autori [57] a incoraggiare la somministrazione dei vaccini in età più avanzata, per esempio in uno studio [58] che collegava le allergie alle reazioni gravi al vaccino antirabbico e un articolo del 1953 [59] sull’encefalite da DPT che concludeva che non era saggio immunizzare bambini con condizioni preesistenti che suggerissero una maggiore suscettibilità alle lesioni da DPT.
Nel corso dei decenni, molti altri, grazie alle loro osservazioni sulle lesioni da vaccino, hanno offerto consigli simili sulla vaccinazione (poiché i pazienti sensibili hanno maggiori probabilità di subire lesioni da vaccino). Tuttavia, per proteggere le vendite dei vaccini, le autorità hanno sempre rifiutato queste condizioni preesistenti come giustificazione per le esenzioni mediche.
Microlesioni indotte da vaccino
In tutti i rapporti di Wilson spiccano le seguenti caratteristiche:
-In molti casi, il danno cerebrale si era verificato senza la presenza di un virus, eppure molti dei cambiamenti patologici osservati rispecchiavano quelli riscontrati in alcune gravi infezioni virali.
-Spesso si osservavano edemi e talvolta congestione delle cellule sanguigne.
-Spesso erano stati osservati deficit dei nervi cranici.
-Apparivano di frequente congestioni in altre parti del corpo [60].
-Alcune morti cerebrali, a livello cellulare sembravano derivare dalla mancanza di afflusso di sangue ai tessuti circostanti.
-Era stata diagnosticata la presenza di microemorragie.
Ognuna di queste situazioni può essere spiegata con i microstrokes indotti dal vaccino (innescati da cambiamenti del potenziale zeta che causano l’aggregazione delle cellule del sangue).
Nota: il concetto di potenziale zeta è alla base di molte malattie (in particolare delle lesioni da vaccino) e quindi è stato trattato in modo molto più dettagliato qui (ad esempio, il miglioramento del potenziale zeta cura o migliora molte malattie complesse).
Poiché i cambiamenti del potenziale zeta sono sistemici si manifestano in molte parti del corpo e, in genere, è più facile osservarli attraverso i cambiamenti nei nervi cranici (poiché alcuni di essi sono particolarmente sensibili alla perdita di flusso sanguigno dovuta alla congestione vascolare sistemica). Inoltre:
-Questo processo non è esclusivo dei vaccini e si verifica anche in caso di infezioni gravi.
-Poiché anche i vasi sanguigni dipendono dal loro stesso apporto di sangue per essere nutriti, se questo apporto di sangue viene interrotto (o la vitamina C è carente), i vasi sanguigni moriranno gradualmente e si verificheranno piccole emorragie.
-Quando si verifica una forte risposta immunitaria (ad esempio, molti vaccini provocano autoimmunità), si aggrava la congestione vascolare esistente, poiché i globuli bianchi sono più grandi dei globuli rossi e quindi ostruiscono i piccoli vasi sanguigni quando vi entrano.
-Nella medicina cinese, un “cattivo potenziale zeta” equivale ad una “stasi ematica”, una condizione che, nella storia millenaria della medicina cinese, era stata improvvisamente considerata una causa primaria di malattia [61] subito dopo l’introduzione in Cina del vaccino contro il vaiolo. Un sintomo classico della stasi sanguigna è rappresentato da dolori lancinanti, identici alle insolite nevralgie osservate da Burnett e altri.
Infine, Forest Maraedy [62], si era reso conto che, nelle fotografie di più di un secolo fa, le asimmetrie facciali erano piuttosto rare, [mentre oggi sono un aspetto molto più comune] questo perché, secondo l’autore, sono dovute a lesioni da vaccino che hanno danneggiato i nervi cranici (dato che i nervi cranici governano molti aspetti del viso, come la centratura degli occhi e l’uniformità dei muscoli facciali).
Inoltre, allo stesso modo in cui i deficit dei nervi cranici sono stati spesso segnalati insieme all’encefalite da vaccino, Maraedy (e molti altri) hanno osservato che queste asimmetrie sono più comuni nei bambini con autismo. Parallelamente, i bambini autistici presentano spesso un’ampia gamma di altri disturbi neurologici (ad esempio, gli studi rilevano che tra il 10% e il 30% soffre di crisi epilettiche [63] ), ma questi danni neurologici vengono sempre trascurati in quanto la terapia convenzionale dell’autismo privilegia la modifica del comportamento e i farmaci psichiatrici.
Nota: a causa della loro formazione, quando i segni diagnostici di un ictus si manifestano nei bambini, i medici spesso non li riconoscono (poiché i bambini non “vengono colpiti da ictus”) e vengono invece formulate altre diagnosi che ammettono l’asimmetria ma non forniscono alcuna spiegazione della causa (ad esempio, strabismo). Il Dr. Andrew Moulden, dopo essersi reso conto che molti bambini sviluppavano segni di ictus dopo la vaccinazione (che spesso si correlavano a successive lesioni neurologiche), ha scoperto il legame fondamentale tra potenziale zeta e lesioni da vaccino [64].
Conclusione
Con i vaccini continuano a ripetersi sempre gli stessi schemi: lesioni neurologiche insolite, funzionari che insistono sul fatto che i vaccini sono “sicuri ed efficaci” nonostante l’evidenza del contrario e l’establishment medico che copre le lesioni per il “bene comune”. Purtroppo, tutto questo accade fin dai tempi del vaiolo, ma, grazie all’attuale politica MAHA, abbiamo finalmente la possibilità di smascherare e porre fine a questo ciclo.




