Tesi
Essere disposti a morire per uno scopo libera una forza che vince il tempo, lo spazio e la morte stessa. Perché si dispiega in un orizzonte transpersonale, che è come un campo quantistico, destinato a realizzarsi in qualche tempo e spazio, quando un osservatore sarà in grado di far collassare la sua funzione d’onda.
In concreto
Le èlite cognitive che fanno scelte suicide (per gli altri), seguono la cultura “ebraica” della City o di Wall Street. Mi riferisco alla cultura “ebraica” di coloro che hanno saputo sfruttare, negli ultimi 3000 anni, la tremenda forza di scelte suicide, mirate ad uno scopo politico. Non è una peculiarità ebraica, ma gli “ebrei” si sono dimostrati particolarmente spietati e lucidi nell’usarla.
Antitesi
Netanyahu è pazzo; le élites europee sono pazze; Roosevelt che fa harakiri a Pearl Harbour è pazzo; Stalin che fa harakiri con Hitler è pazzo; il Re d’Italia che manda al massacro i suoi sudditi è pazzo; i generali che adottano in battaglia la strategia del fiume morto sono pazzi; Robespierre che accetta la ghigliottina, invece di decapitare chi lo tradisce è pazzo; Paolo di Tarso che fa morire il figlio di Dio è pazzo; Abramo che sacrifica Isacco è pazzo, come quel pazzo di Yahweh che glielo ordina; ovviamente anche Socrate è un pazzo … etc.
Sintesi
Di fronte a tanta sistematica “follia” non è che ci sfugga qualcosa?
La storia dimostra che questi pazzi hanno goduto di un discreto successo! Quelli che sono ancora immersi nella storia: Netanyahu, Zelensky e quelli della City, vanno avanti ormai già da troppo tempo, e non c’è nulla che faccia pensare ad un redde rationem. Sul lungo periodo possono vincere contro ogni previsione. Perché non possono mollare. Mentre il mondo arabo se ne frega della strage dei palestinesi, ed il mondo occidentale se ne frega della strage degli ucraini.
In concreto
Quanto è credibile che il mondo arabo insorga contro gli israeliani distruggendo il sogno sionista?! Sarebbero disposti a morire per gli indigeni palestinesi? Non lo faranno. Neanche quando verrà giù la moschea blu.
D’altro canto gli israeliani sono compattati dal pogrom intellettuale occidentale, ed hanno un programma politico che va avanti da 3000 anni! Non molleranno mai. Sulla distanza, forse dopo un altro provvidenziale olocausto, la spunteranno. Le perdite sono la risorsa, non il problema. Attivano un campo di energie che prima o poi collasserà. Cioè si materializzerà. Il suicidio politico rinforza il progetto politico del popolo eletto. I sondaggi interni ad Israele lo dimostrano. Tanti se ne vanno, ma di più si preparano ad entrare in Israele.
Morale
La disponibilità a morire per una causa libera un’enorme ed invincibile energia sovrumana.
Può essere usato per scopi altruisti od egoisti. Dà sempre risultati straordinari, sebbene quelli egoisti siano perdenti sul lungo termine. La strategia suicida che sembra così pazza ha un suo razionale da non sottovalutare. Non dico che il progetto sionista trionferà. Vincerà sulla distanza; e solo allora potrà entrare in crisi. Quando l’obiettivo di spianare Al Aqsa e ricostruire il tempio sarà raggiunto ed il rapporto con l’impero sarà risolto dal suicidio dell’impero, gli Israeliani – non necessariamente gli “ebrei” – cominceranno ad avere davvero paura.
Conclusioni
Confidare nella sconfitta politico militare degli israeliani elude il fatto che nonostante 3000 anni di sconfitte politiche e militari essi sono sempre più forti. I pogrom subiti o la crocifissione del proprio Dio, per i cristiani, sono investimenti di energie psichiche i cui risultati parlano da soli. Perché la mente umana funziona così.
Rilanciare ad oltranza, nonostante l’evidenza contraria delle forze militari, demografiche ed economiche, è la politica della City, fin dai tempi della Compagnia delle Indie.
L’impero inglese, costruito da una banda di pirati, col metodo del debito too big to fail, ne dimostra la terribile efficacia!
L’investimento della City e di Wall Street in Ucraina ed in Israele, è troppo grande per fallire. Se quei soldi non ritornassero moltiplicati, crollerà il sistema finanziario sul quale sono seduti tutti gli occidentali.
Questo è il suicidio economico sul quale, consapevoli o no, gli occidentali hanno scommesso. Perciò sopporteranno che gli israeliani rasino al suolo Al Aqsa per ricostruire il loro tempio. Se ne faranno una ragione. L’importante è non pisciarsi addosso.




