L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni continua a tirare dritto. Nel giro di tre giorni in particolare, esattamente 4, 5 e 6 aprile, ha prima ottenuto la fiducia delle Camere per la conversione in Legge del Decreto “Superbonus”, poi ha approvato ben due nuovi Decreti: uno relativo al “rafforzamento della capacità amministrativa”, l’altro ribattezzato “DL Siccità” in quanto contenente disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno.
Nel dettaglio della questione “Superbonus”, il Governo ha finalmente prorogato la scadenza per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari singole al 30 settembre 2023. È poi intervenuto sulla questione cessione del credito e sconto in fattura, sbloccando sia i crediti attualmente non venduti dei privati, sia quelli ancora non ceduti dalle banche. Risolvendo così lo stallo che teneva bloccati un po’ tutti.
Venendo ai due nuovi Decreti, è invece interessante notare come da un lato si è istituzionalizzata una crisi, quella idrica, per tanti molto meno reale di quello che vogliono far credere, mentre dall’altro il rafforzamento delle Pubbliche Amministrazioni passa per l’assunzione nelle forze dell’ordine di oltre 2000 unità, spalmate nei prossimi 3 anni. Che si tema di non riuscire a gestire il dissenso con il giusto pugno di ferro?
Mentre in Italia tutto sembrava abbastanza sotto controllo questo mese, con la vera partita da giocarsi in Europa, qualcosa però negli ultimi giorni è cambiato. Alle problematiche relative al PNRR e alla rivoluzione nella governance voluta da Giorgia, si è sostituita la problematica migranti, nuovamente primo pensiero del Governo dopo la tragedia di Cutro. Martedì 11 aprile infatti il Consiglio dei Ministri ha proclamato lo Stato di Emergenza su tutto il territorio nazionale per i prossimi 6 mesi, stanziando oltre 20 milioni per far fronte ai continui sbarchi di queste settimane.
Approfondimento a latere merita infine Berlusconi, a causa delle sue precarie condizioni di salute. Relegato al San Raffaele di Milano per curarsi da una “Leucemia mielomonocitica cronica”, è difficile inquadrare il futuro politico del leader di Forza Italia. Se per qualsiasi motivo dovesse lasciare la guida del suo partito, stormi di avvoltoi sono pronti a dividersi l’elettorato, soprattutto a causa di una mancanza di sostituti pronti a guidare la terza forza della maggioranza di governo. Sopravvivrà Forza Italia alla mancanza di un erede?
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Quindicesima puntata di “POLIS, Primo piano sulla politica”, programma bimensile di comedonchisciotte.org, condotto dal giornalista Massimo Cascone, con ospiti l’avvocato Umberto del Noce, esperto di diritto costituzionale e parlamentare, e il professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Macerata Luca Lanzalaco.