Da qualche parte nelle viscere dell’eurocrazia di Bruxelles – in particolare, nelle viscere della Commissione UE, che è l’autorità esecutiva dell’Unione Europea – c’è un computer sul quale si possono consultare documenti segreti.
Non è possibile né cercare né stampare i file richiamati da questo computer e le finestre rimangono aperte solo per trenta minuti alla volta. Dopodiché si chiudono automaticamente e bisogna caricare nuovamente i file. I giornalisti del Welt am Sonntag, che hanno visto questo bizzarro terminale, ipotizzano che la segretezza sia solo uno degli scopi, e che un altro sia quello di rendere difficile la lettura anche a chi gode di un’autorizzazione.
Il motivo per cui gli eurocrati avrebbero voluto rendere l’uso di questo computer un’esperienza odiosa diventa più facile da capire quando si scoprono le cose folli memorizzate sul suo disco rigido.
I documenti nascosti testimoniano le tattiche fetenti messe in atto dalla Commissione per promuovere il suo cosiddetto Green Deal, una serie di iniziative politiche volte a rendere il continente “neutrale dal punto di vista climatico” entro il 2050. Se mai saranno realizzate appieno, queste politiche significheranno la deindustrializzazione unilaterale dell’Europa e la Commissione è determinata a farle passare sopra le teste delle voci dissenzienti nell’UE e, se necessario, dietro le spalle degli Stati membri.
Sul nostro terminale supersegreto c’è un contratto davvero folle concluso nel 2022 tra la Commissione Europea e un’organizzazione non governativa nota come ClientEarth. In questo documento, la Commissione ha accettato di pagare a ClientEarth 350.000 euro in cambio di uno specifico attivismo in Germania. Questo comprendeva le cose che ci si aspetterebbe; ad esempio, l’ONG si impegnava a collaborare con la scena ambientalista e ad aiutare a organizzare proteste civiche e campi climatici. Ma ClientEarth ha anche venduto il servizio più nefasto: condurre azioni legali contro le centrali elettriche tedesche a carbone, e questo all’indomani della crisi energetica tedesca. La Commissione voleva specificamente che ClientEarth “facesse crescere il rischio finanziario e legale della proprietà e del funzionamento delle centrali elettriche [a carbone]”, prendendo di mira in tribunale le loro emissioni e i permessi di utilizzo dell’acqua. Il loro lavoro doveva essere svolto all’insaputa del governo tedesco, in modo tale da usare i nostri stessi tribunali contro di noi.
L’accordo con ClientEarth è stato solo uno dei tanti contratti di questo tipo stipulati tra la Commissione UE e varie ONG per scopi simili. Complessivamente, nel 2022 la Commissione ha erogato oltre 15 milioni di euro di fondi dei contribuenti, tutti destinati ad attività di attivismo e lobbying nel 2023. Può non sembrare molto, ma dobbiamo ricordare, in primo luogo, che le ONG sono un modo estremamente economico per influenzare il discorso pubblico e, in secondo luogo, che Welt am Sonntag ha avuto accesso solo ai contratti conclusi in questo anno. Si ritiene che queste tattiche generali risalgano almeno al 2017 e si presume che siano in corso.
Oltre all’ingerenza segreta nella politica interna degli Stati membri, la Commissione Europea utilizza le ONG per esercitare un’influenza interna, ad esempio per promuovere la sua agenda verde presso i legislatori del Parlamento europeo e persino per minare altre iniziative all’interno della stessa Commissione.
Un altro contratto del 2022 riportato da Welt am Sonntag riguarda un accordo da 700.000 euro con la “rete internazionale di organizzazioni ambientaliste di base” nota come Friends of the Earth. L’UE ha pagato questa ONG per esercitare pressioni contro gli sforzi che da tempo l’UE compie per ottenere un accordo di libero scambio con il blocco commerciale sudamericano noto come Mercosur. Mentre gli Stati membri dell’UE, come la Germania, hanno spinto molto per il libero scambio con il Mercosur, e mentre la Direzione generale del Commercio della Commissione Europea ha lavorato a lungo per definire i dettagli, la Direzione generale dell’Ambiente, dall’altra parte del corridoio, si adopera per far fallire tutto. Così hanno pagato Friends of the Earth per fare tutto il possibile per “fermare” l’accordo Mercosur “nella sua forma attuale”, tra l’altro attirando l’attenzione sulle sue presunte “conseguenze dannose per i diritti umani e l’ambiente”. Friends of the Earth è stata pagata per condurre “almeno tre incontri con i rappresentanti del Parlamento europeo” e “due incontri con i rappresentanti della Commissione europea”, in particolare con la Direzione generale del Commercio, per convincerli ad affossare il loro stesso progetto.
Vengono riportati anche altri contratti, con Bankwatch, l’Ufficio Europeo per l’Ambiente e l’Alleanza per la Salute e l’Ambiente. A questi ultimi sono stati pagati 700.000 euro per fare lobby contro l’erbicida glifosato, tra l’altro inserendo tra i 50 e gli 80 tweet contro la sostanza chimica glifosato e incontrando da quattro a sei membri del Parlamento europeo. Sicuramente molti di voi non amano affatto l’agricoltura industriale, molti di voi avranno delle [giuste] riserve sugli effetti nocivi delle sostanze chimiche industriali, ma non è questo il nocciolo della questione: la Commissione non può fare pressioni su altri settori dell’UE per sostenere la propria agenda ambientale.
Nel complesso, queste attività sono notevoli perché sembrano mostrare una Commissione Europea che ha smesso di funzionare come semplice ramo esecutivo dell’UE. In particolare, gli elementi climatisti della Commissione hanno iniziato ad acquisire caratteristiche autonome, perseguendo quella che può essere descritta solo come una guerra economica agli Stati membri dell’UE, all’insaputa e spesso contro la volontà dell’UE stessa.