Con una nota congiunta il Segretario di Stato Marco Rubio e il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr ieri hanno annunciato ufficialmente di avere respinto gli emendamenti del 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’OMS.
“Questa azione mantiene la promessa fatta al popolo americano: lottare per gli americani nel sistema internazionale, proteggere la nostra sovranità nazionale e impedire ai burocrati internazionali di plasmare le politiche interne degli Stati Uniti“, si legge nel comunicato stampa.
E ancora:
“Siamo orgogliosi di aver lavorato congiuntamente per garantire che le politiche sulla salute pubblica continuino a essere dettate dai valori e dalla volontà del popolo americano, non da attori globali non eletti”.
E l’Italia?
Da tempo un fronte unito di comitati e associazioni (più di 65, ognuna con centinaia di iscritti) ha espresso il proprio dissenso verso questi emendamenti organizzando eventi, incontri parlamentari, studi giuridici, appelli pubblici, petizioni, inviando oltre 9.000 email alle istituzioni e diffondendo comunicati stampa (l’ultimo due giorni fa).
Ieri l’ennesimo tentativo: una PEC indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed è di stamattina la notizia che anche l’Italia, sulla scia degli USA, ha bocciato le novità introdotte dall’OMS che avrebbero insediato la sovranità nazionale in caso di pandemie.
Una decisione arrivata sul filo del rasoio dal momento che scadeva oggi, 19 luglio, il termine entro il quale il nostro Paese (così come altri membri dell’OMS) poteva decidere se rigettare gli emendamenti (altrimenti poi le modifiche sarebbero entrate in vigore automaticamente).




