Chi ci segue sa che abbiamo in uggia le massime, i diktat, gli slogan pubblicitari quanto quelli politici (non si sa quale dei due universi, quello pubblicitario e quello politico sia più falsificatorio; del resto la Politica è l’Arte dell’Inganno per eccellenza). Nondimeno esiste sempre un’eccezione a tutto, una che conferma in ultima istanza la Regola. Nella fattispecie stavolta è quella di “vox populi vox dei”, Voce del Popolo, Voce del Padrone (detto in modo grossolano). Così ci è capitato di soffermarci settimane orsono quando abbiamo appreso a proposito dell’infausto incidente in Adriatico in cui ha perso la vita una donna nel mentre di una seduta balneare, travolta da un trattorista intento, da quel poco che si sa, alla preparazione dello stabilimento da bagno. L’intervento registrato in rete imputava in sostanza una sorta di intromissione incauta da parte della donna (tesi quanto mai assurda giacché è semmai chi compie lavori in un sito in cui è notorio, nei giorni festivi è frequentatissimo di bagnanti essendo ciò la sua missione aziendale!
Del resto si parla di un periodo della fine di maggio ove è tradizione che le persone si rechino nei bagni…) in “zona lavori” (non si ha nessun conto di solite recinzioni e delimitazioni dell’area di lavoro giacché come è noto ed usuale il trattorista scorrazza a destra e manca tra gli ombrelloni più o meno posati, a mo’ di vera e propria chicane). La notizia, il commento di cui stiamo parlando è stato “trasmesso” in quella cloaca maxima che risponde al nome di “social”: qui come degno di ogni fogna tutti vi defecano e vi orinano. Ieri come oggi non si nega a nessuno una defecazione ed una urinata ed ecco che ci scorre sotto agli occhi bestialità come quella scritta da tale minus habens. Ecco perché ci è tornata alla mente la vox populi vox dèi.
Gli dèi nostrani “conoscono” la crudeltà, la predazione mentre la populace nostrana di riflesso speculare, si adegua a ciò, “credendo” nella crudeltà (se ne ebbe prova provata durante l’imperversare della Peste di Davos 2019-2020 quando i più feroci proponenti delle tesi del IV Reich di Davos non furono tanto i vari Fubini[1], i Draghi, i Landini, i Conte, i Mieli, i Napolitani, i Mattarelli, i Lerneri, i Riotti[2], i Fazî e tutta questa “charmant aristocratie” (sic!) – cosa del resto comprensibile essendo vulgata di Regime – quanto gli stessi pària, la Massa della Populace, i vigliacchi delatori del runner, i persecutori di ogni voce contraria al Reich-Regime davosiano!). La populace è la Massa e la Massa è femmina e come tale possiede un istintivo sixième sense per capire od anche solo percepire, essendo la Massa di natura “animale”, le “potenze dell’Aria” ed ecco che, guarda caso, avendo sentore dell’abbrutimento generale (quello insufflato da menti raffinatissime, gli dèi di cui sopra…) si cala nella parte facendo a gara ad abbrutirsi a più non posso.
Ecco spiegato il fiorire della patologica animale-mania (portare a spasso cagnolini in un passeggino come se fossero prole! Il baciare sulla bocca gli animali; sfoggiare cani da difesa che più orrendi non si può specie se consideriamo l’eleganza tipica dei cani classici; solo per dirne alcune…); la tattoo-follia (il tatuaggio fu sempre appannaggio dei reietti, la feccia della società: ergastolani; bucanieri; schiumaroli del mare; pirati; avanzi di galera; manigoldi di varia lega; la piercing-mania (peculiare da sempre alle peggiori e più retrive tribalità, in primis quelle cannibaliche); l’assunzione di scheisse-musik (gangsta-rapper; trapper, coloro che emettono flatulenze con le ugole, in una orrenda parodia di certe musicalità primitive, anche loro appannaggio di tribalità dedite al culto della Predazione).[3]
Ma torniamo alla chiosa della evacuatrice nella cloaca indicante una presunta colpevolezza, parziale o totale che sia, della “balneare” che avrebbe invaso incautamente lo spazio (presunto) lavorativo: inutile dire che si tratta di un trasparente sintomo manifesto di quella Inversione di ogni Logica, anche quella più terra-terra. Segno evidente che ciò che “conoscono” i feroci dèi che ci comandano la populace “crede” in loro. Il Divin Marchese Donatienne Alphonse Francoise de Sade lo ebbe già a dire: “Puniamo il derubato non il ladro!”. Luigi Manconi, eccelso maestro venerabile partorito dai ranghi dell’allora ultrasinistra: “Salviamo Caino altro che Abele!”. Gente che se ne intende davvero (di certe cose).
Lo ha spiegato benissimo un altro maestro venerabilissimo, l’esimio Massimo Cacciari, quando nel video pro-calassiano citato spiega con evidente sussiego il motivo per cui la scuderia dei purosangue adelphiana inaugurò l’ippodromo del nichilismo col baffuto pornografo Nietzsche: “certo marxismo non poteva capire quanto fondamentale fosse il pensiero di Nietzsche”. Eh, sì, come non concordare con Cacciari? Non era forse il baffuto teutonico colui che anelava alla trasformazione, alla trasmutazione di tutti i valori?
Oggi è (più) che avvenuto ed avverato, con un (piccolo) particolare che la Massa Muggente, belante, il Pecorame metrosexual che vediamo ovunque, non solo nella movida o nelle discoteche (luoghi ove si pratica lo shivaismo industriale) non vede: la Trasmutazione avvenuta non ha carattere lineare, ma digitale, è o 0 od è 1, tertium non datur. Cosa significa ciò? Significa che la Pietas a cui ha ambito tutta la Storia dell’Occidente (sebbene con evidenti cadute ed intoppi: la Storia la fanno pur sempre gli Uomini…) nella Trasmutazione avvenuta non ha perso uno o più gradi di effettualità ma si è letteralmente invertita nel suo esatto contrario, come per effetto di un gigantesco cortocircuito: la Predazione appunto. Questo era il vero fine delle prediche dello scorfano teutonico Nietzsche e dei suoi entusiasmanti adoratori di “cosa nostra”.[4]
Tutta l’intera boite à merde che abbiamo scoperchiato sarebbe lievemente meno grave se fosse un caso isolato ma purtroppo non è così. Anni fa un degno uomo – Cesare Cavalleri, direttore delle edizioni Ares – fu oggetto di feroci strali al curaro scagliati da idioti prezzolati e peggio da idioti non a libro paga, allorché Cavalleri osò indicare come “cattivi maestri” coloro che diffondevano (con la gran cassa di chi tipicamente ha al proprio arco delle Potenze Denarili) l’esiziale verbo del Nichilismo nientificatore, che ha fatto da paradigma agli sconsiderati lanciatori di sassi dal cavalcavia.[5]
Cavalleri indicava un percorso logico che non faceva una grinza: da quell’oggetto apparentemente rozzo, semplice, brutale come può essere ed è un semplice libro può scaturire tutto, anche un Incantamento che può trascinare a tutto quanto possibile, anche l’omicidio. Era ovvio, sin troppo chiaro che non si adombrasse nessun collegamento diretto tra i primitivi esseri umani lanciatori di pietra ed i sofisticatissimi amanuensi che vergavano pagine e pagine di nichilismo colle loro Montblanc, ma tant’è, la faziosità non conosce vergogna alcuna. Ne volete una conferma (della potenza del libro)?
Di nuovo dobbiamo rimandarvi al video citato, la sua parte finale, ove Calasso svela tutta la Potenza organante dell’oggetto libro: come non essere d’accordo col simile Vate?
Per questo motivo abbiamo interamente riscritto[6] e rivisto il nostro Sessantotto magie veleni ed incantesimi[7] dandogli la veste del romanzo-sciarada: potevamo dire certe cose solo sotto la forma-romanzo, così solo gli dèi “conosceranno” tutto ciò come scherzo mentre la populace “crederà” nella realtà di tutto ciò. Chissà se sarà l’ultima chance per la populace di essere umana, almeno per un minuto.
Di Danilo Fabbroni
20.06.2025
Danilo Fabbroni compare a metà degli anni Cinquanta e sfiora tangenzialmente il ’68 mentre Gli Anni di Piombo lo vedono in pieno sobbollimento nel tentativo di esfiltrare dalla mediocrità della provincia da cui provenivano i suoi natali. Una serie di Pianeti disposti in circostanze favorevoli lo proietta in una cross-pollination intessuta di sfere e di interessi compositi, all’apparenza urticanti uno contro l’altro: velista agonista professionista; fotografo di interni professionista ma in primis raccattando argent de poche scrivendo della sua amata creatura da sempre, la Musica. Tre “costanti” che si imprimeranno per sempre nel suo DNA. Ha all’attivo decine e decine di articoli tra articoli, libri, interviste in video, oltre 2 medaglie al valore atletico. Vox clamantis in deserto.