La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del paese, nonché da vari piccoli e violenti gruppi estremisti. I giornalisti denunciano anche i tentativi dei politici di ostacolare la loro libertà di trattare casi giudiziari tramite una “legge bavaglio”, che si aggiunge alle procedure SLAPP [acronimo di “strategic lawsuit against public participation“, cioè “azione legale strategica contro la partecipazione pubblica”, vale a dire sostanzialmente cause intimidatorie intentate da persone influenti, gruppi di potere o grandi aziende per minacciare e schiacciare i giornalisti”] comunemente applicate in Italia.
Fatta questa premessa, non ci si può stupire se la deontologia della stampa non risponde a quei requisiti minimi che ci si aspetterebbe in un paese libero e democratico (ma l’Italia lo è mai stato)?
Riteniamo tuttavia utile riportare fedelmente e con qualche commento la vicenda che ci ha visti coinvolti nel mese di novembre 2025 con il giornale locale Il Tirreno, perché possa servire d’esempio su come opera una parte del giornalismo italiano, per trasparenza verso chi conosce solo una parte della vicenda, e per monito verso chi dovesse trovarsi in una situazione simile alla nostra.
Antefatto

Libertà Livorno si batte da sempre per la libertà di scelta terapeutica e per il principio che le scelte informate in ogni ambito si possono compiere soltanto quando c’è piena consapevolezza della tematica in questione, che sia in ambito sociale, politico o appunto sanitario. Non basta insomma uno spot, qualche slogan e due frasi di rito, per poi lanciarsi nella firma di un consenso disinformato che spesso non viene neanche letto integralmente.
In data 12 novembre 2025 abbiamo attivato una campagna di affissioni pubbliche negli spazi comunali della città di Livorno, regolarmente registrata e pagata, con durata prevista di 10 giorni e la presenza di 100 manifesti in formato 100x140cm (si veda immagine a lato).
La nostra intenzione era offrire uno spunto di riflessione per i genitori di bambini in età pediatrica riguardo alla vaccinazione dei loro figli, con riferimento alla Legge 31 luglio 2017, n. 119 detta “Legge Lorenzin“. Tale provvedimento prevede una sorta di obbligo vaccinale, declinato nella possibilità di sanzioni per chi non vaccina i propri figli in età pediatrica. Non entriamo qui nel merito delle varie sfumature della legge. Per approfondimenti potete leggere quest’altro articolo che abbiamo prodotto in occasione di un’altra campagna informativa realizzata a fine 2024.
Ciò che ci preme sottolineare è che tutto ciò che è scritto nel manifesto corrisponde a verità:
- Non lo vaccini? Rischi una multa. La Legge Lorenzin prevede sanzioni amministrative per chi non rispetta il cosiddetto obbligo vaccinale. Per quanto ridotto, dato che in Toscana non risulta a oggi essere mai stata irrogata la sanzione, il rischio esiste.
- Lo vaccini? Rischia la salute. Tutti i farmaci, vaccini inclusi, portano con sé dei rischi per la salute, definiti eventi avversi e indicati per legge dai produttori nel foglio illustrativo.
Per sottolineare ulteriormente la nostra posizione per la libera scelta, abbiamo inserito poi la frase “infòrmati… poi decidi“.
Infine, abbiamo inserito il link all’articolo di approfondimento sul tema che abbiamo già indicato in precedenza e che consigliamo a tutti i genitori di figli in età pediatrica di andare a consultare.
Reazione della stampa
Non ci risulta nessuna menzione della nostra iniziativa nella stampa e nei media mainstream, ad eccezione di quella su Il Tirreno.
In data 17/11/2025 alle ore 11.47 ci contatta infatti <omissis>, presentandosi come giornalista del Tirreno, tramite la seguente email:
Buongiorno,
sono <omissis> del Tirreno.
Stiamo facendo un articolo sui vostri cento manifesti sui vaccini pediatrici.
Non ho trovato un vostro contatto telefonico su internet. Vi chiedo se ci si può sentire telefonicamente, oppure se mi rispondete, via mail, a queste domande, già entro oggi.
DOMANDE
– che messaggio volete trasmettere con questi cento manifesti?
– perché portate avanti una posizione antiscientifica?
– su che dati scientifici basate la vostra campagna anti-vaccini?
– che tipo di vaccini contrastate, in particolare?
– non avete paura di fare disinformazione?
Grazie e cordiali saluti,
<omissis>
Abbiamo letto l’email qualche ora dopo e inviato le nostre risposte in giornata via email, come richiesto:
Caro <omissis>,
ringraziamo innanzitutto lei e il Tirreno per dare spazio alla nostra voce sul tema e per dare risalto mediatico alla nostra campagna informativa.
Ci auguriamo inoltre che le risposte alle domande che ci avete posto vengano trascritte integralmente, senza tagli né censure. Per favorire questo esito, ci siamo impegnati a renderle quanto più sintetiche possibile, anche a scapito della completezza, che non può chiaramente essere raggiunta in questa sede. Per approfondimenti, rimandiamo pertanto alla pagina del nostro sito www.libertalivorno.it/lorenzin
[nda: riportiamo le domande e risposte integrali nel prossimo trafiletto, per maggiore chiarezza]
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti.
Cordiali saluti,
– Il movimento Libertà Livorno
Al che ci è stato risposto:
Buonasera,
mi dispiace dirvi che il giornale è stato chiuso prima della vostra risposta. Pubblicheremo la vostra risposta mercoledì.
Cordiali saluti,
<omissis>
A questo punto, seppur ovviamente amareggiati per il mancato rispetto della parola data, abbiamo preferito attendere l’uscita dell’articolo iniziale prima di inviare un’ulteriore comunicazione.
Domande del giornalista e nostre risposte
Si noti quanto la maggior parte delle domande, tutte tranne la prima, siano poste già in modo tendenzioso, dando per scontate cose che non lo sarebbero.
Domanda 1: che messaggio volete trasmettere con questi cento manifesti?
Il messaggio è piuttosto chiaro: vogliamo spingere i cittadini, in particolare i genitori di bambini in età pediatrica, a informarsi prima di prendere decisioni per quanto riguarda lo status vaccinale dei propri figli. Questo spiega la frase “informati, poi decidi”.
La frase di apertura “Non lo vaccini: rischi una multa. Lo vaccini: rischia la salute” vuole invece sottolineare come, in virtù della Legge 31 luglio 2017, n. 119 detta “Legge Lorenzin”, la mancata vaccinazione presenta il rischio di sanzione amministrativa; rischio che è necessario mettere a confronto con i rischi dei vaccini, che come tutti i farmaci, presentano eventi avversi documentati, riscontrabili dai bugiardini dei vaccini stessi.
Domanda 2: perché portate avanti una posizione antiscientifica?
La nostra posizione è scientifica, infatti prevede prudenza verso qualunque trattamento sanitario e incoraggiamento a informarsi adeguatamente in merito, anziché – e questa sarebbe invece una posizione fideistica e antiscientifica – accettarlo senza i dovuti approfondimenti.
L’approccio scientifico prevede esattamente questo: studiare un farmaco per evidenziarne eventi avversi ed efficacia, e valutare il rapporto rischi/benefici. Dovrebbe poi essere il medico, in assoluta libertà e coscienza, sulla base di tali informazioni, a consigliare un trattamento anziché un altro al proprio paziente, che a sua volta deve avere l’assoluta libertà di decidere se sottoporvi sé stesso e/o i propri figli.
Domanda 3: su che dati scientifici basate la vostra campagna anti-vaccini?
La nostra campagna (che non è anti-vaccini ma è per una scelta libera e informata) si basa sulla considerazione del rapporto rischi/benefici, e quindi su questi fattori: eventi avversi dei vaccini come dichiarati dalle stesse case farmaceutiche; efficacia e tipologia di farmacovigilanza applicata al vaccino; modalità di trasmissione delle patologie che il vaccino vorrebbe contrastare; attuale diffusione, in base anche alle aree geografiche, delle suddette patologie; effettivo rischio di contagio e successivi rischi per la salute del malato per le suddette patologie; esistenza ed efficacia delle terapie per le suddette patologie; applicabilità del cosiddetto “effetto gregge” alla specifica vaccinazione; durata della copertura vaccinale; verifica, prima della vaccinazione, di eventuale immunità già acquisita dal soggetto; impatto della vaccinazione sul rischio di contagio per tutte le altre patologie.
Domanda 4: che tipo di vaccini contrastate, in particolare?
Non contrastiamo alcun vaccino in modo aprioristico e ideologico, ciò che ci interessa è che ci sia informazione e non esista obbligo vaccinale.
A titolo di esempio (non esaustivo) possiamo citare uno degli inoculi previsti come obbligatori dalla Legge Lorenzin che dimostrano una scarsa considerazione del rapporto rischi/benefici: il vaccino per l’epatite B infatti non dà effetto gregge e la malattia si trasmette solo al parto, per via sessuale o con contatto col sangue infetto, quindi in età pediatrica non si comprende l’opportunità di tale vaccinazione, specie se si considera la possibilità di eventi avversi.
Invitiamo inoltre a prestare attenzione all’inoculazione multivalente, che impedisce una somministrazione mirata e oculata, atta a minimizzare gli eventi avversi e garantire solo la copertura necessaria.
Domanda 5: non avete paura di fare disinformazione?
La paura non fa parte del nostro approccio alla vita, né tantomeno la disinformazione, che combattiamo da sempre. Ciò che ci contraddistingue è proprio l’accento sulla libertà di informazione, che fa superare le paure dovute alla scarsa consapevolezza o in certi casi alla propaganda.
La libertà di scelta terapeutica si ha solo in assenza di propaganda e in presenza di un’approfondita e trasparente informazione sui trattamenti sanitari, i farmaci, le terapie e le patologie.
Articolo pubblicato il 18/11/2025
L’articolo esce effettivamente il 18/11/2025 In versione cartacea (vedi immagine a lato) e in versione digitale (consultabile qui).
I manifesti sarebbero “contro i vaccini” e Libertà Livorno “contro tutti i vaccini”. Saremmo nati “in piena campagna vaccinale contro il COVID” (quando in realtà siamo nati ad agosto 2021, quando ancora ufficialmente non erano neanche disponibili i cosiddetti “vaccini anti-COVID”).
Traspare poi lo shock e lo stupore per il fatto che i manifesti siano stati affissi negli spazi comunali, anche in una strada “percorsa tutte le mattine da centinaia di famiglie”. Come se si trattasse di un abuso da parte nostra, e come se (cosa smentita anche dalla vicesindaca) si potesse scegliere i punti specifici dove affiggere i manifesti.
L’effetto boomerang è immediato: solidarietà a mezzo social ma anche dal vivo da parte di chi condivide la nostra campagna informativa, biasimo per il trattamento ricevuto e per le parole di Paolo Biasci, sdegno per la frase conclusiva “Contattata dal Tirreno, Libertà Livorno non ha risposto alle domande”, che allude a una nostra mancata risposta nonché volontà di rispondere (facilmente smentite entrambi dallo scambio di email che abbiamo pubblicato poco sopra).
Emblematica delle condizioni della scienza medica in Italia è la frase del Biasci “rischi per i bambini che fanno i vaccini non ce ne sono”, dato che tutti i laureati in medicina e in farmacia sanno bene che qualunque farmaco presenta dei rischi, chiamati “eventi avversi”, di cui è la stessa casa farmaceutica produttrice a dover dare conto nel foglio illustrativo (il cosiddetto “bugiardino”). A questa regola non sfuggono neanche i vaccini, che sono farmaci a tutti gli effetti.
Ci sorprende che il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri non sia al corrente di questa banale nozione di cui, a dire il vero, è a conoscenza anche la maggior parte della popolazione.
Anche C.Li.Va Toscana (Comitato per la Libertà di scelta Vaccinale), Comitato Coscienza Critica di Pisa e AsSIS (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) esprimono le loro criticità nei confronti delle parole di Paolo Biasci; parole che puntano a negare il rischio della vaccinazione.
Nostra richiesta di pubblicazione e rettifica
Questa la nostra richiesta di pubblicazione delle risposte e di rettifica, a mezzo email, che riportiamo qui di seguito testualmente, omettendo le domande e le risposte (sono le stesse che abbiamo riportato nel trafiletto precedente) e lo storico dello scambio di email con il loro giornalista (anch’esso riportato già poco più sopra):
Spett.le redazione del Tirreno,
vi scriviamo in merito a questo articolo uscito in data martedì 18 novembre 2025 sulla vostra testata, sia cartacea (vedasi allegato articolo_tirreno.jpg), sia online: https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2025/11/18/news/livorno-cento-manifesti-contro-i-vaccini-affissi-sui-muri-in-giro-per-la-citta-1.100792767
In data lunedì 17 novembre alle ore 11.47 (come si evince dallo storico delle email, in calce alla presente e allegato anche come storico_email.pdf) siamo stati contattati dal vostro giornalista <omissis>, autore dell’articolo, con delle domande in merito al suddetto articolo. In tale sede non ci è stato specificato né la data prevista di uscita dell’articolo, né un orario limite in cui inviare le risposte. Peraltro la comunicazione via email non può presumersi efficace a meno di ricevere una risposta, e infatti l’email è stata letta solo alcune ore dopo; tuttavia le risposte alle domande richieste sono state inviate tempestivamente dopo la lettura, lunedì 17 novembre, quindi in giornata, come richiesto. A tale nostra comunicazione è seguita quella del vostro giornalista <omissis>, che ci ha informato (si veda sempre lo storico di email allegato in calce) che il giornale era stato già chiuso e che le risposte da noi date sarebbero state pubblicate il giorno successivo, cioè mercoledì 19 novembre 2025. Nel frattempo, in data martedì 18 novembre 2025 è uscito sul vostro giornale l’articolo di cui abbiamo riportato il link all’inizio di questa email, che presenta la seguente criticità:
Viene chiuso l’articolo con la frase “Contattata dal Tirreno, Libertà Livorno non ha risposto alle domande” che lascia intendere che siamo stati raggiunti dalle domande del vostro giornalista e non abbiamo risposto. Frase falsa e tendenziosa, peraltro facilmente smentibile dallo scambio di email (che ancora una volta, specifichiamo essere riportato in calce e allegato come storico_email.pdf)
Abbiamo dunque chiesto al vostro giornalista di rettificare il punto n.2, insieme alla pubblicazione delle risposte che ci era stata garantita per il Tirreno di mercoledì 19 novembre 2025.
Tuttavia, nel Tirreno di mercoledì 19 novembre 2025 non risulta né la pubblicazione delle risposte, né la rettifica richiesta.
Procediamo dunque nuovamente, in modo formale, a richiedere le seguenti azioni tempestive da parte vostra:
– Pubblicazione integrale, senza tagli né censure, sulla prima uscita utile (vale a dire il numero di venerdì 21 novembre 2025) del Tirreno cartaceo e online, di questa rettifica o di una formula equivalente che dimostri la nostra disponibilità e tempestività nel rispondere alle domande: “Riguardo all’affermazione «Contattata dal Tirreno, Libertà Livorno non ha risposto alle domande» riportata nell’articolo uscito il 18 novembre 2025, il Tirreno rettifica segnalando che Libertà Livorno è stata contattata via email e ha risposto a tutte le domande del Tirreno il giorno stesso. Tuttavia non è stato possibile pubblicare tali risposte perché il giornale era già stato chiuso. Ci scusiamo anche per la mancata pubblicazione delle risposte nei giorni seguenti.”
– Pubblicazione nello stesso articolo, senza tagli né censure, della serie completa di domande e risposte così come inviate originariamente da noi (si veda sotto la sezione Domande e Risposte).
– Pubblicazione nello stesso articolo, senza tagli né censure, del seguente nostro commento: “Libertà Livorno ci tiene a sottolineare che l’affermazione di Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri che «Rischi per i bambini che fanno i vaccini non ce ne sono» (come riportata testualmente nell’articolo del Tirreno) è un pericoloso esempio di disinformazione, dato che ogni farmaco, vaccini inclusi, presenta il rischio di eventi avversi, che il produttore del farmaco stesso è obbligato a specificare nel foglio illustrativo”.
In mancanza di tale adempimento, ci troveremo costretti a dare risalto, su tutte le piattaforme e le pubblicazioni che si renderanno disponibili, a questa grave mancanza di deontologia professionale da parte vostra, oltre a valutare insieme al nostro legale se sussistano gli estremi per sporgere querela.
Confidiamo tuttavia che si possa evitare tale spiacevole evenienza, in nome della trasparenza, della cordialità e della libertà di informazione che sono tra i nostri (e ci auguriamo anche vostri) valori fondanti.





