I due trolls Poppy e Branch sono sempre più legati e nel corso del tempo sono diventati una coppia. Lui però ha un passato segreto che lei ignorava e ora sta tornando a galla; Branch faceva infatti parte dei BroZone, il gruppo preferito di Poppy composto anche dai suoi fratelli Floyd, John Dory, Spruce e Clay. La band però si è sciolta durante l’ultimo disastroso concerto quando Branch era ancora bambino e da allora non ha più visto nessuno. Però ora uno, tra loro, è in pericolo. Si tratta di Floyd che è stato rapito da Velvet e Veener, due popstar invidiose del suo talento. Poppy e Brunch si mettono in viaggio per raggiungerlo e liberarlo. Questa sarà anche l’occasione per riunire di nuovo tutti i fratelli.
Giunto al terzo capitolo, dopo il primo del 2016 e il secondo del 2020, il film basato sulle bambole Troll Dolls create dal danese Thomas Dam nel 1959 ripete la formula DreamWorks basata su colori sparati, canzoni e avventure rocambolesche.
Gli elementi della fiaba sono accennati (il matrimonio tra Brigida e Gristle) mentre a livello narrativo ha una maggiore importanza la prigionia di Floyd e la sua ricerca per liberarlo. In questa dimensione corale, stavolta eccessivamente soffocata dai troppi brani che hanno il tono di temporanei sketch musical, a restare fin troppo in ombra sono proprio Poppy e Branch (doppiati nella versione originale, come gli altri due, da Anna Kendrick e Justin Timberlake) che invece sono sempre stati il motore della storia.
Così allo stesso modo i conflitti non sono così netti e anche le figure malvagie delle due popstar Velvet e Veneer sembrano ritagliarsi una propria storia a parte e potevano essere proprio loro i personaggi più interessanti se gli fosse stato dato uno spazio adeguato.
Stavolta Walt Dohrn, che aveva diretto Trolls con Mike Mitchell e Trolls World Tour con David P. Smith, firma la regia in coppia con Tim Heitz e fa così tanto affidamento sul look, l’atmosfera, anche il carisma dei suoi protagonisti che forse ha l’illusione che possano mandare avanti la storia da soli.