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      • DONALD TRUMP INVOCA NEGOZIATI DI PACE, MA IN EUROPA NON RISPONDE NESSUNO!

      DONALD TRUMP INVOCA NEGOZIATI DI PACE, MA IN EUROPA NON RISPONDE NESSUNO!

      Donald Trump, il miliardario di New York tanto odiato dalla sinistra americana e europea, è stato il primo Presidente degli USA in oltre 90 anni a non aver iniziato una guerra durante il suo mandato. Prima di Trump, per un record simile bisogna risalire alle Presidenze repubblicane di Herbert Hoover (1929-1933) e, meno consensualmente, di Calvin Coolidge (1923-29). I Presidenti che trascinarono gli USA in due guerre mondiali, Woodrow Wilson e Franklin D. Roosevelt, entrambi inizialmente eletti su piattaforme elettorali pacifiste – un classico storico del Partito Democratico – furono entrambi democratici. Roosevelt, come molti ignorano, fu eletto per 4 mandati consecutivi (1933-1945).

      Il record di Donald Trump è obiettivamente impressionante sotto il profilo storico, per un Paese obiettivamente guerrafondaio come gli USA, in diretta eredita’ dalla Gran Bretagna. Sono oggi solo qualche decina i Paesi del mondo che non sono mai stati attaccati, invasi o occupati da GB e/o USA. I lunghissimi elenchi delle molteplici guerre Anglo Sassoni sono disponibili per chiunque su Google in inglese.

      Ma il record di Donald Trump è obiettivamente impressionante innanzitutto sotto il profilo etico e morale, per chi come il sottoscritto ritiene la guerra la massima disgrazia e barbarie possibile, specie da quando, a partire dalla WW2, stermina direttamente anche le popolazioni civili. Eppure, non se ne parla!

      Andiamo quindi nei dettagli. Dopo il colpo di stato violento in Ucraina del 2014, gestito nella Presidenza Obama/Clinton dalla signora Victoria Nuland (quella del famoso “Fuck the EU”, al tempo Assistant Secretary of State for European Affairs degli USA, poi promossa dal Presidente Joe Biden all’attuale ruolo Vice di Anthony Blinken), nel 2016 la candidata democratica Hillary Clinton si avviava a vincere la Presidenza USA.

      Chiunque abbia assistito ai dibattiti televisivi tra Hillary Clinton e Donald Trump non ha mai dimenticato il tono altezzoso, condiscendente ed apertamente sprezzante di Hillary: “ But, Donald..”, “Please, Donald..”, come con un buzzurro ignorante, o un adolescente ribelle. Hillary era sicura di vincere, ed in ripetute, imprudenti dichiarazioni più volte rese nel corso della campagna, annunciò la necessità di fronteggiare attivamente la Russia, in Siria, Bielorussia e Ucraina (1).

      Senonchè, come sappiamo, quelle elezioni presidenziali terminarono con la vittoria di Donald Trump. Lo scrivente si onora di essere uno dei pochi in Europa ad averla prevista. Conoscendo gli USA per averci vissuto e lavorato per anni, ed essendoci rimasto in frequente contatto, mi ero reso direttamente conto di un fenomeno allora sottaciuto dai media Dem NeoGlobal: milioni di Americani, che avevano sempre votato Partito Democratico, erano passati dalla parte di Donald Trump, per una lunga serie di ragioni, tra le quali anche le luride guerre del duo Obama/Clinton (Siria e Libia).

      Per 4 anni, il Presidente Donald Trump fu falsamente accusato, con inoltre due impeachments falliti, di essere stato sostenuto dal Presidente russo Vladimir Putin: non è rimasto meno di nulla di quel castello di menzogne montato dai Dem USA, con il sostegno diretto perfino del FBI.

      La macchina del confronto con la Russia era stata infatti immediatamente messa a tacere da Donald Trump, ed il mondo – salva l’uccisione del Generale iraniano Qaasem Soleimani – passò 4 anni di PACE. Anche la spinta di The Donald per un aumento dei contributi europei alla NATO fu in fondo un modo per aumentare il peso e la responsabilità dei Paesi europei nella definizione dell’approccio politico-militare della NATO: se il conto e’ pagato quasi totalmente dagli USA, proprio non si vede come tale peso europeo possa aumentare – ma anche marxisti e post marxisti, tanto attenti alla dimensione economica e finanziaria, hanno fatto finta di non capire.

      Nel 2020, purtroppo, le elezioni sono state “vinte” da Joe Biden che, insieme ad Anthony Blinken ed alla signora Victoria Nuland – ed all’esercito dei neocons guerrafondai, di fatto cacciati a pedate da Trump dal Partito Repubblicano e passati tutti o quasi al Partito Democratico – ha immediatamente ripreso i fili della trama dal 2016.
      Come noto, il Presidente russo Putin, prima di invadere l’Ucraina, alla fine aveva chiesto solo l’assicurazione sul mancato ingresso dell’Ucraina nella NATO, e l’avvio di un negoziato per un nuovo trattato per la sicurezza europea, visto che il Presidente russo Mikhail Gorbaciov aveva fatto il drammatico errore, 30 anni prima, di ritirarsi unilateralmente dall’ Est Europa senza negoziati e senza un trattato. Osservando una mappa, chiunque afferra che la Russia in 30 anni è finita accerchiata a tenaglia alla frontiera europea. E chiunque sa come per oltre mezzo secolo sono stati trattati piccoli e poveri Paesi come Cuba, Nicaragua, El Salvador e Guatemala, quando regimi marxisti o solo progressisti (Guatemala, 1954) hanno asseritamente “attentato alla sicurezza degli USA”. La risposta degli USA e degli “alleati” europei alle richieste di Putin fu un NO deciso, a 360 gradi.

      La situazione di oggi è chiarissima – propaganda a parte. L’Ucraina ha perso il 25% del suo territorio, peraltro prima della guerra popolato all’80% da Russi, ed ha chiaramente perso la guerra.
      USA e “alleati” europei continuano ad armare l’Ucraina, ma gli ulteriori margini utili dell’ escalation vanno sempre più riducendosi. La fornitura all’ Ucraina di missili a lungo raggio (appena richiesta da Zelensky, circa 10 minuti dopo aver ottenuto i carri armati) ed un attacco missilistico all’interno della Russia segnerebbe probabilmente il punto di non ritorno, quello della guerra nucleare.

      La maggior parte delle persone, grazie alle favole di Hollywood, pensa che una guerra nucleare sia uno strano bagliore nel cielo e la morte improvvisa, come un “click”. Si sbaglia: la maggior parte dei milioni di vittime morirebbe bruciata o cotta viva, tra sofferenze indicibili, esattamente come accaduto ai quasi due milioni di civili uccisi dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e dai bombardamenti al napalm e al fosforo di Amburgo, Dresda, Tokyo e decine di altre citta’ tedesche e giapponesi. Per non parlare delle centinaia di migliaia di vittime civili della guerra del Vietnam o della seconda invasione dell’Iraq.

      Il Presidente ucraino Zelensky ha già provato a far scattare il famoso Art. 5 dei trattati NATO, argomentando falsamente (2) che un missile caduto in Polonia fosse russo, quando è stato poi accertato anche da fonti occidentali che il missile era ucraino. Non si è mai scusato………….
      E nonostante tale esponenziale, ennesima prova della sua estrema irresponsabilità, apparentemente un’autentica nullità metafisica quale un presentatore televisivo della RAI avrebbe “deciso” di invitarlo al Festival canoro di Sanremo, facendo sprofondare il nostro Paese al rango più basso dell’intero Occidente per il grado osceno di demagogia propagandistica e per la volgarità abusiva della strumentalizzazione politica.
      Tanto varrebbe che Zelensky a Sanremo ci cantasse “La bomba atomica”, sulla falsariga della famosa “La fisarmonica” di Gianni Morandi… eehh, la tradizione della canzone italiana!

      Solo pochi Stati europei (Croazia e Serbia, e solo in parte Austria, Svizzera, Ungheria e Portogallo) o si sono dichiaratamente opposti alla deriva anti russa o si sono rifiutati di inviare armi all’Ucraina. Qualcuno ha per caso la faccia tosta di affermare che si tratti di Paesi più forti o meno ricattabili dell’Italia?
      Quasi tutti gli altri hanno aderito alla campagna antirussa guidata dai Dem USA e dalla Commissione UE, e particolarmente Polonia e Paesi Baltici – che, come l’Ucraina, sembrano voler regolare in termini nazionalisti i conti della WW2 e del comunismo sovietico, nel frattempo sparito – come se l’orologio della storia si fosse fermato, per loro, al 1948. Fanno tutti anche finta di aver dimenticato che che Trotsky, Krushev e Breznev, e tanti altri leaders comunisti sovietici, erano ucraini…….

      Ieri 2 febbraio il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un discorso pubblico (3) che

      Coloro che trascinano i Paesi europei, Germania inclusa, in una nuova guerra con la Russia, ed ancor più irresponsabilmente la dichiarano un fatto compiuto, coloro che pensano di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, apparentemente non capiscono che una guerra moderna con la Russia sarebbe molto diversa per loro.

      Mi domando quale parte di tale discorso, non tanto guerrafondai patentati come Biden, Blinken, Nuland e Stoltenberg, ma Scholz, Macron, Giorgia e Guido, non riescono ad afferrare. “Propaganda russa” , dicono.

      Grazie al cielo, le agenzie stampa USA e occidentali riportano oggi 3 febbraio le dichiarazioni pubbliche (4) con le quali Donald Trump ha attaccato frontalmente la decisione degli USA di inviare carri armati all’Ucraina, aggiungendo che

      Siamo ormai oltre il limite per tutte le parti coinvolte per perseguire una fine pacifica della guerra in Ucraina, prima che questa già orribile catastrofe vada fuori controllo e finisca per condurci alla Terza Guerra Mondiale, una guerra come nessun’altra, perchè sarebbe nucleare.

      Dichiarazioni di Donald Trump, l’ex Presidente USA tanto odiato dalla sinistra americana e europea.

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