Sono partiti per il terzo anno i corsi GOL (Garanzia occupabilità lavoratori) finanziati dal Pnrr con l’obiettivo di raggiungere una
ripresa e resilienza dell’Italia per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro”.
Un piano quinquennale con fondi del Pnrr, quelli ottenuti grazie alla salvifica opera di Conte che tornò vittorioso dal campo di battaglia europeo per approdare plaudente fra le macerie italiane post ultima emergenza covid, la cui cura chiama altra emergenza, che anch’essa ha una cura, che a sua volta chiama altra emergenza, e così via.
I corsi di formazione GOL erano inizialmente abbinati, oltre alla NASPI, al reddito di cittadinanza e alla riforma (mai partita?) dei centri per l’impiego.
Oggi sono aperti quasi a tutti: la possibilità di accedervi, infatti, dipende dal Curriculum Vitae, che, se ritenuto “valido”, porta il candidato a partecipare al corso dopo un colloquio orientativo (profumatamente pagato) che dovrebbe garantire l’accesso ai posti di lavoro disponibili (se un lavoro ci fosse). A ogni candidato viene dato un cartellino di colore diverso a seconda del tipo di percorso formativo che viene ritenuto ideale per le prospettive lavorative: alla fine di tutto, spesso, il corsista vede solo (forse) i rimborsi spese.
Un caso emblematico della mancanza di prospettive e di organizzazione lo vediamo in Campania:
Quanto sta accadendo nell’ambito del programma Gol … è paradossale. Chi ha preso parte ai corsi attivati dalla Regione si ritrova attualmente ancora in attesa di sostenere gli esami finali e senza alcun compenso. Parliamo per lo più di donne disoccupate e percettrici o ex percettrici di reddito di cittadinanza che hanno diritto a un rimborso spese di un euro all’ora che ad oggi non hanno ancora ricevuto. Oltre al problema dei pagamenti è allarmante anche la questione degli attestati, per ottenere i quali i corsisti avrebbero dovuto sostenere un esame che non è mai stato organizzato dalla Regione. Una platea di 1200 allievi attende da mesi che l’amministrazione si dia finalmente una mossa perché senza il nullaosta regionale il percorso formativo non può di fatto concludersi. Ma non è tutto. Anche diversi docenti che hanno aderito al programma, nonostante abbiano completato da mesi il loro lavoro, non sono stati ancora pagati”.
In tutto il piano quinquennale sono previsti 4,4 miliardi di euro[1]. Non roba da poco, come fa notare perfino il Corriere della Sera tramite la penna della Gabanelli, che però, per lo più, si lamenta dello scollamento fra le necessità delle imprese (ristorazione, pulizie e vendite in primis, e mi domando: ma davvero in Italia non abbiamo altro?) e la proposta delle agenzie formative, che sono tante, un numero abnorme[2].
Da segnalare, inoltre, lo scontento degli orientatori, dipendenti dei Centri dell’Impiego; disorientati e insoddisfatti delle modalità del loro stesso lavoro, oltre che del salario [3].
Si lamentano i docenti, quelli che non ricevono in giusto tempo la loro paga, anche quella profumata, checché se ne dica. Una formatrice ci dice di avere un credito di 7.500 euro per un corso di “allestimento e rifornimento degli scaffali”. 70 ore in totale, per cinque corsi [4]. Quante ore sarebbero necessarie ad un apprendista per imparare, sul campo? Una giornata anche in part-time, due se è tonto. Devono essere proprio “tonti” questi mancati apprendisti.
Le voci pubbliche di lamentela di diversi fra questi disoccupati (i cosiddetti beneficiari) non mancano di certo tra forum web, social media e conoscenti. A quanto pare, i pareri sembrano facilmente sintetizzabili: una diffusa presa per i fondelli (basti vedere i commenti sotto il video dedicato su YouTube che abbiamo postato).
E non si tratta solo dei rimborsi che non arrivano, come anche succede[5]. Si tratta proprio della mancanza di senso del progetto, che vorrebbe pure essere motivante. Occupabilità? Qualcuno, pare, su al Nord, abbia trovato lavoro, grazie al pezzo di carta che segnala la sua piena e accomodata presenza nei Centri per l’impiego.
Per quanto riguarda ancora la Campania (SIFL GOL), in cima alla lista per capacità di spesa, sono stati stanziati 119.416.000,00 €[6] per il solo 2022, 124.000.000 nel 2023[7], solo 86.280.000 euro nel 2024.[8], Ma nell’offerta SILF GOL Campania troviamo di tutto, soprattutto le Agenzie Formative, svariate e innumerevoli. Ognuna può aggiudicarsi più di un corso, e ce ne sono davvero tantissimi: il catalogo[9] è definito dinamico, in realtà è quasi interminabile. Un pullulare di miraggi, c’è pure l’olismo. Ve l’immaginate? Operatori olistici sparsi fra le città, i quartieri delle città, le cittadine, le viuzze delle cittadine e i paeselli. Poi ci sono i corsi di massaggio antistress, questi almeno sono specifici e utili ai fini dell’obiettivo principale e non dichiarato: tenere buoni i miseri, proiettare nei loro sogni l’immagine del benefattore elemosiniere che non lascia nessuno indietro così da non trovarseli poi di buon mattino svegli e vogliosi di rivolta. Magari.
Al mio paesello quando c’è una palese e pervasiva e grossa ingiustizia i paesani alzano gli occhi e le braccia al cielo e dicono: e che dobbiamo fare. E io invece spero che questi corsi del GOL smuovano la coscienza di molti. Quanto si alzerà, ancora e infine, la motivazione dei beneficiari impossibilitati a pagarsi un vero corso di formazione anche universitario? Spero di molto. Motivazione ad apprendere da autodidatta, niente più Stato e niente più corsi finanziati e cercare di lavorare, senza reti né burocrazia, a costo di fare la fame, covando la rabbia, in attesa della Rivolta.