Rendiamoci conto che quella stessa UE che per anni, con i suoi tecnocrati e bankieri, ci ha detto che il modello di welfare “cui eravamo abituati” era ormai insostenibile per mancanza di soldi in cassa, ora spende 800 MILIARDI in una guerra che è sempre meno per procura e sempre più persa ma che tale non può essere dichiarata pena la sopravvivenza politica dei governi e delle élite che l’hanno voluta.
E allora ecco che, per guadagnare un po’ di tempo e garantirsi un po’ di ossigeno, i soldi che dicevano mancare per sanità, sicurezza, cultura e lavoro, li trovano subito.
E non li si può neanche accusare di “vivere al di sopra delle loro possibilità” perché ci dicono di spendere questi soldi non per loro, non sia mai, ma per tutelare la nostra libertà e la democrazia. Lo stanno facendo per noi e manco li ringraziamo!!!
Salvo poi annullare le elezioni laddove a vincerle non è il loro candidato (Romania docet). Salvo poi costringere popolazioni intere a dover ottenere un lasciapassare per vivere. E altro… Perché questi 800 MILIARDI? Ma è facile: in gioco c’è TUTTO: il potere militare, il potere politico, il potere economico.
Ma soprattutto c’è quello che a loro sta più a cuore e che non possono permettersi di perdere: il potere culturale, sull’immaginario, le sovrastrutture culturali (e psicologiche) che per ora tengono in piedi la baracca e che, se la guerra viene persa e lo si ammette, cascano come un castello di carte. E se cascano quelle, l’effetto domino coinvolge tutto il resto, dall’economia alle istituzioni UE.
È in gioco il liberalismo, e non possono giocarselo. Il liberalismo val ben 800 MILIARDI?…