I poteri governativi cercano di legittimare la robotizzazione sanitaria come un adempimento comunitario e un obiettivo del PNRR: una sigla omnibus che contiene tutto e il contrario di tutto.
Gli autori non considerano minimamente le conseguenze di questo servizio. Non dicono che è un altro segnale di avanzamento di una medicina disumanizzata che sarà erogata quasi totalmente a coloro che possono pagarsi le cure private di tasca propria.
ESSI stanno promuovendo i benefici della telemedicina televisiva. Un servizio sanitario che un sottosegretario dell’attuale governo ha spacciato in un convegno alla Camera come un riduttore dei tempi di attesa e di eliminazione dell’intasamento del pronto soccorso.
Sarà la medicina destinata ai POVERY, alla massa e costruita ed erogata su precisi protocolli sanitari. Se il paziente muore sotto i ferri, l’operazione è riuscita secondo i protocolli.
Nessuno è più responsabile.
Muore anche e soprattutto l’antichissimo dialogo fra paziente e medico. Lo stetoscopio e lo sfigmomanometro finiranno in soffitta? In soffitta mandiamo anche il giuramento di Ippocrate?
I ricchi continueranno a ricorrere ai primari in presenza, pagati per cassa a 5.000 euro a visita.
Il popolino morirà per una serie televisiva, ma rispettosa dei protocolli sanitari ministeriali.
Chi è senza soldi per pagarsi cure private, da oggi non è più al sicuro. Lo aveva previsto Edward Luttwak in molti dei suoi interventi pubblici parlando di “medicina commerciale” suscitando la satira di Crozza… per ridere, ma mica tanto.