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      • L’EUROPA ROMPERÀ CON GLI STATI UNITI?

      L’EUROPA ROMPERÀ CON GLI STATI UNITI?

      Ho ricevuto una grande domanda da un lettore tedesco che, tra l’altro, è anche un giornalista. Mi ha chiesto: “Quale sarebbe il modo e quali sarebbero le implicazioni pratiche se l’Europa in generale e la Germania in particolare rompessero con gli Stati Uniti per trovare un quadro economico e di pace europeo che includa la Russia? ”

      Il vile leccaculismo dimostrato da Germania, Francia e Regno Unito nel loro appassionato sostegno allo scontro dell’America con la Russia è ora agli sgoccioli. Nonostante le continue e roboanti minacce di continuare ad armare l’Ucraina fino al collasso della Russia, la realtà economica sta colpendo gli Europei come il getto di acqua gelata di un idrante. La rapida inflazione, in particolare nel settore energetico, sta costringendo fabbriche e imprese a chiudere i battenti. È iniziata la deindustrializzazione dell’Europa, in particolare della Germania e del Regno Unito. Le acciaierie tedesche stanno chiudendo, le panetterie tedesche stanno cercando di capire come pagare le bollette in aumento pur continuando a produrre pane e pretzel e il produttore tedesco di carta igienica Hakle GmbH ha richiesto una procedura di insolvenza in auto-amministrazione. Se non avete un bidet o un secchio pieno di sabbia, la carta igienica è un articolo essenziale. La spirale inflazionistica potrebbe portare al giorno in cui sarà più conveniente pulirsi il culo con una banconota da 100 euro che con tre fogli di Hakle.

      Quindi, la situazione economica nei vari Paesi creerà un’enorme pressione interna affinché i rispettivi governi europei, che attualmente tifano per l’Ucraina e maledicono la Russia, ripensino le loro politiche. La guerra tra Russia e Ucraina ha già creato notevoli spaccature tra i membri dell’UE, con l’Ungheria che si rifiuta di imporre ulteriori sanzioni alla Russia. Gli elettori, affamati e al freddo, si indigneranno sempre di più per l’invio di milioni di dollari all’Ucraina, mentre da Berlino a Londra le privazioni si moltiplicano.

      La frattura tra l’Europa e la Russia è enorme e la Russia non è disposta a perdonare gli insulti lanciati contro tutto ciò che è russo, il furto di risorse finanziarie russe e l’agevolazione da parte dell’Europa degli attacchi terroristici contro i nuovi cittadini russi degli oblast di Kherson, Zaporhyzhia, Donetsk e Luhansk. La Russia ha l’asso nella manica: può far ripartire i flussi di gas e petrolio essenziali per riavviare la produzione e il riscaldamento domestico in Europa. Ma non credo che la Russia lo farà senza una contropartita. Quale potrebbe essere?

      Che ne direste di una rottura dell’Europa con la NATO? O, più semplicemente, la rottura della NATO? Finora l’Europa si è illusa che la Russia non possa funzionare economicamente senza un mercato europeo. Gli ultimi sei mesi dell’Operazione Militare Speciale della Russia hanno dimostrato che è vero il contrario: senza le risorse chiave della Russia, l’Europa è un’economia morta che cammina nuda in un inverno gelido.

      I due maggiori partner commerciali dell’Europa sono la Cina e gli Stati Uniti. L’Europa ha un deficit commerciale con la Cina. Se la Cina chiederà pagamenti in dollari e non in euro, la pressione inflazionistica sull’Europa aumenterà. Perché? Perché il valore del dollaro americano è aumentato rispetto all’euro e alla sterlina britannica. [Gli Europei] dovranno spendere più euro per comprare dollari, il che significa che il deficit commerciale con la Cina probabilmente peggiorerà.

      La situazione con gli Stati Uniti è opposta. Gli Stati Uniti avevano registrato un deficit con l’Europa che, a sua volta, aveva goduto di un surplus. Questo surplus è destinato a scomparire o, come minimo, a ridursi drasticamente. La capacità della Germania di esportare prodotti negli Stati Uniti si indebolirà a causa del prezzo del dollaro e [sopratutto] perché le fabbriche europee chiuderanno o ridurranno la produzione.

      A meno che non si verifichi una miracolosa inversione di tendenza, ovvero che l’inflazione scompaia e la crisi energetica si dissolva, la situazione in Europa si aggraverà. La storia di questo tipo di sconvolgimenti economici è disseminata di cadaveri di politici che avevano insistito nel promuovere iniziative che avevano danneggiato i loro elettori. Il fallimento della Repubblica di Weimar in Germania aveva spianato la strada all’ascesa al potere di Adolf Hitler. Non sto dicendo che un nuovo Hitler stia aspettando dietro le quinte, ma credo che ora il potere esercitato dai Verdi in tutta Europa sarà ridotto o addirittura annullato.

      Gli Stati Uniti stanno affrontando un disastro economico incombente. Il crollo del mercato azionario – ora sceso di oltre il 20% dall’inizio dell’anno – è destinato a continuare. Nonostante la strenua insistenza dell’amministrazione Biden sull’assenza di recessione, i segnali di recessione stanno aumentando, soprattutto nel mercato immobiliare. Ma il peggioramento del quadro economico non è ancora sufficiente a generare la pressione politica necessaria per convincere l’elettorato americano, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, a rinunciare all’invio di miliardi all’Ucraina. Un forte shock stagflazionistico o un crollo dell’esercito ucraino, tuttavia, potrebbero cambiare le carte in tavola.

      Gli Stati Uniti e l’Europa stanno giocando una partita a poker con la Russia. Hanno scommesso tutte le loro fiches sul fatto che l’Ucraina sconfiggerà la Russia o la costringerà al tavolo delle trattative e che Putin, con il cappello in mano, striscerà davanti ai padroni occidentali e implorerà aiuto. È una follia. Ma ci sono molti politici e opinionisti che vivono nei recessi di Washington che credono fermamente a questa fantasia.

      La Russia non gioca a poker. Gioca a scacchi e lo fa bene. Le crescenti relazioni commerciali e militari della Russia con la Cina, l’Iran, l’India e il Pakistan, l’Arabia Saudita e il Brasile stanno rendendo la posizione di Putin più forte, non più debole. L’eventuale collasso dell’Ucraina, come risultato di un’economia distrutta e/o di sconfitte sul campo di battaglia, sarà più di un occhio nero per la NATO e, per estensione, per l’Europa. Probabilmente distruggerebbe la ragion d’essere della NATO. Questo, a sua volta, getterà le basi per un riavvicinamento alla Russia senza gli Stati Uniti.

      L’era del Colosso statunitense si avvicina alla fine. Lo Zio Sam non avrà più al guinzaglio un branco di Yorkshire, barboncini e bassotti europei. Penso che siamo alle soglie di un nuovo ordine internazionale multipolare che, finalmente, distruggerà l’eredità del colonialismo europeo e dell’imperialismo americano. Come ha saggiamente osservato Garland Nixon “il generale inverno è in marcia.”

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