Non negli ospedali di Gaza ma in una nota clinica privata veneta, da fine ottobre gli interventi chirurgici sono rimandati a data da destinarsi perché manca, udite, udite, la soluzione fisiologica. Non farmaci rari o endoprotesi particolari, a mancare è l’acqua: la soluzione fisiologica è composta da acqua sterile e cloruro di sodio nella misura dello 0,9%, potremmo tranquillamente definirla un preparato di acqua e sale che viene utilizzata per via endovenosa per ripristinare la volemia.
La notizia la apprendiamo direttamente dalla viva voce del direttore sanitario di una nota clinica privata veneta.
Così mentre i vaccini sono sempre pronti e disponibili in quantità anche superiori al fabbisogno, in queste ore si discute su come far fronte alla carenza in tutto il Paese di acqua e sale, la cosa più banale e meno costosa che si possa trovare in una farmacia o in un ospedale. E il problema in parte è proprio questo, essendo così poco cara non conviene produrla, nessuna azienda farmaceutica è particolarmente interessata a questo prodotto. Gli ostacoli alla sua produzione derivano dal disinteresse che le aziende produttrici hanno per questa attività commerciale e dall’assenza di norme e regole precise, o, se si preferisce, dall’esistenza di leggi che preservano più la libertà d’impresa che la salute dei cittadini.
Mentre si infiamma il dibattito sui fondi da stanziare per la sanità nella prossima legge di bilancio, gli interventi chirurgici vengono rimandati, le terapie sospese e le ultime scorte di fisiologica vengono riservate per i casi più urgenti.
Ascoltiamo il disagio provocato alla signora Romana che si è rivolta al difensore clinico del comitato “Di Sana e Robusta Costituzione” per far valere le proprie ragioni al cospetto della struttura sanitaria.
Raffaele: Signora Romana, lei è sorella di un paziente che doveva operarsi lo scorso 29 ottobre: cosa è successo?
Romana: “L’intervento era fissato per il 29 ottobre ma sera del 24 ottobre, alle ore 19,30 circa, mio fratello riceve una telefonata con la quale gli viene detto che l’ intervento è rimandato per la mancanza di sacche di acqua fisiologica! La mattina dopo, venerdi 25 ottobre, telefono alla clinica privata, dove avrebbe dovuto essere operato mio fratello. Mi viene detto che l’ intervento è stato rimandato per l’indisponibilita’ della sala operatoria! Mi viene altresì fornito un numero di cellulare al quale rivolgermi per ulteriori spiegazioni. Compongo immediatamente tale numero e mi viene confermato che, con una nota dell’ AIFA diramata la sera precedente, è stato fatto presente che non sono reperibili sacche di acqua fisiologica su tutto il territorio italiano, per cui si è obbligati a sospendere tutti gli interventi del tipo di quello che avrebbe dovuto subire mio fratello, fino a data da destinarsi! Di fronte ad una simile situazione, a mio modesto avviso, paradossale ed aggiungerei, per alcuni versi, anche vergognosa, decido di contattare il difensore clinico per raccontare quanto sta accadendo. I giorni passano e tutto tace! In data 9 novembre scrivo una mail al direttore sanitario della clinica per avere aggiornamenti, informandolo che, in assenza di una sua risposta, avrei chiesto l’ intervento del “Comitato di Sana e Robusta Costituzione”. Dopo alcuni tentativi di un contatto telefonico da parte del difensore clinico, finalmente il 14 novembre e’ possibile parlare con il direttore! Durante la conversazione si apprende che l’ intervento verra’ fatto il 9 dicembre! Esattamente mezz’ ora dopo, vengo chiamata dal numero di cellulare per essere informata che, presumibilmente, la data dell’ intervento sara’ il 10 dicembre! Possiamo sperare che sia la data definitiva? Niente affatto!! Dopo un’altra settimana, venerdi 22 novembre, alle ore 14,40, ricevo una telefonata dal centro che programma gli interventi (corrispondente al numero di cellulare menzionato) che mi informa che l’ operazione verra’ fatta il 17 dicembre! La clinica in questione ha recuperato alcune sacche di fisiologica ed è ripartita ma, mi viene riferito (forse per ” consolarmi”?) che altre strutture hanno lo stesso problema! Rispondo che NON gioisco certo al pensiero che ora ci siano altri PAZIENTI (in tutti i sensi!!) che stanno subendo quello che ha subito mio fratello! E ancora non è detta l’ ultima parola! Possiamo aspettarci ulteriori rinvii! Avevo pensato e mi ero attivata nella convinzione che avrei potuto risparmiare a mio fratello un paio di mesi di sofferenza…invece siamo arrivati (incrociando le dita delle mani ed anche dei piedi) oltre la meta’ di dicembre perche’ l’ intervento possa essere, finalmente, eseguito! Tutto questo accade alla fine dell’ anno 2024 in regioni dove la sanita’ dovrebbe essere eccellente! Parliamo del Veneto e dell’ Emilia Romagna!”
Raffaele: Grazie Romana! Dalla sua testimonianza, tocchiamo con mano le conseguenze sulla nostra pelle di decenni di obbedienza alle prescrizioni austere dell’UE e al pareggio di bilancio…cosa direbbe alla Presidente del consiglio Meloni se l’avesse davanti in questo momento?
Romana: “Se avessi la possibilità di parlare direttamente al Presidente Meloni chiederei come mai sempre meno soldi vengono impiegati nella sanità, con il pretesto che NON ci sono soldi, ma ci sono soldi ( tanti!!!) per inviare armi in Ucraina? Eggià, perchè in questo mondo capovolto, ho “dimenticato” che la pace si raggiunge con la guerra!”
Proprio così, la guerra non è solo quella con le armi al fronte, bensì un attacco a tutto tondo all’umanità che è più indicato ridenominare “Sistema della guerra”. In questo senso, l’Italia è stata scelta come laboratorio per le politiche di guerra sulla salute: dai propagandati vaccini alla distruzione programmata della nostra sanità pubblica. I morti al fronte, sono gli stessi, per mano dello stesso carnefice neoliberista, che produce questa sanità ridotta all’osso.
Per questo sempre più gruppi di cittadini si stanno organizzando per far fronte al disastro sociale che sta provocando la caduta del mondo unipolare a trazione atlantista. Partecipare alla costruzione di un’alternativa, diventa oggi, sempre più, un imperativo di sopravvivenza!