Emergono sempre più scoperte scioccanti sugli effetti nocivi dei vaccini a base di mRNA. I ricercatori tedeschi hanno dimostrato, in uno studio sottoposto a peer-review, che il vaccino Pfizer contiene molto più DNA batterico di quello consentito”, che può causare il cancro. In un’altra ricerca, l’analista di dati Wouter Aukema mostra che nei Paesi Bassi sono stati utilizzati lotti pericolosi di vaccino Pfizer, con decine di decessi. Ricercatori tedeschi chiedono ‘l’interruzione immediata di tutti i farmaci a base di RNA’. Un numero crescente di medici e scienziati in tutto il mondo si sta unendo a loro, compreso il Collettivo dei Medici Olandesi.
Scatta l’allarme sulla contaminazione con DNA dei vaccini Pfizer
Secondo un nuovo studio peer-reviewed di un gruppo di ricerca tedesco, i vaccini a base di mRNA anti Covid di Pfizer contengono una quantità di DNA batterico da tre a quattro volte superiore a quella consentita dagli enti regolatori. Inoltre, questo DNA, insieme all’mRNA, è confezionato in liposomi (globuli di grasso) che ne consentono il trasporto in modo efficiente all’interno delle cellule, il che può contribuire allo sviluppo del cancro. Lo studio solleva preoccupazioni globali sulla contaminazione con DNA dei vaccini a base di mRNA.
Scienziati tedeschi hanno esaminato attentamente il DNA contaminante in quattro diversi lotti di vaccino Pfizer. Sono rimasti scioccati dalle loro scoperte e chiedono una moratoria su tutte le terapie basate sull’mRNA, non solo sui vaccini di Pfizer per il coronavirus: ‘Chiediamo una sospensione immediata di tutti i farmaci biologici a base di mRNA, fino a quando queste preoccupazioni non saranno state affrontate scientificamente e in modo convincente’. Il Collettivo dei Medici Olandesi si unisce a questo appello. La presenza di DNA e la sua efficiente trasmissione alla cellula sono preoccupanti a causa del possibile danno al DNA della cellula ricevente, il cosiddetto rischio genotossico”, riporta il collettivo sul suo sito web. Il danno al DNA [della cellula ospite] può contribuire allo sviluppo del cancro, tra le altre cose. Più DNA c’è nei vaccini, più questi rischi aumentano”.
Inoltre, il gruppo di ricerca tedesco ha trovato anche [come elemento contaminante] del DNA derivato dal famigerato Simian Virus 40 (SV40). Nell’autunno del 2023, il Ministero della Salute canadese (‘Health Canada’) aveva confermato la contaminazione con DNA dei vaccini Pfizer, compresa la sequenza SV40. Health Canada era apparso spiacevolmente sorpreso, in quanto Pfizer non l’aveva segnalato in precedenza. Forse a causa di un doloroso episodio nella storia dei vaccini: si era scoperto che i vaccini contro la poliomielite utilizzati oltre 60 anni fa erano contaminati da SV40. Il virus proveniva dalle cellule dei reni delle scimmie che erano state utilizzate per la produzione del vaccino. L’SV40 era stato eliminato dai vaccini quando erano emersi dubbi sulla sua connessione con il cancro.
I ricercatori tedeschi hanno anche condotto un esperimento di coltura cellulare, esponendo cellule umane al vaccino Pfizer e studiandole per sette giorni. La prima cosa da notare è che le cellule hanno continuato a produrre la proteina spike del virus sars-cov-2 in grandi quantità per tutto questo tempo, e le cellule hanno iniziato ad avere un aspetto malsano. Questo indica un effetto tossico della proteina spike, cosa che molti studi hanno già dimostrato”, riassume il Physicians Collective. Un’ulteriore e sorprendente scoperta è che parte della proteina spike viene secreta dalla cellula per mezzo di esosomi. Si tratta di vescicole extracellulari piccolissime, di grandezza compresa tra 30 e 200 nanometri. Gli esosomi possono fondersi con cellule lontane dalla cellula di origine, rilasciando il loro contenuto al suo interno. È molto probabile che questi esosomi contengano anche l’mRNA del vaccino e il DNA contaminante, ma gli autori non hanno indagato su questo ( per ora).
Il ricercatore statunitense Kevin McKernan, che nell’aprile 2023 è stato il primo al mondo a dimostrare la contaminazione da DNA dei vaccini Pfizer, definisce il nuovo studio un ‘tour de force’ nel campo delle problematiche del DNA. Una sua connazionale, l’immunologa/biochimica Jessica Rose, parla già di ‘articolo del secolo’. Il Prof. Klaus Steger, professore di andrologia molecolare presso l’Università di Giessen in Germania e uno degli autori dello studio, ha avvertito in un’intervista a The Defender che i limiti utilizzati dagli organismi regolatori internazionali sulla contaminazione con DNA sono ormai superati. Questo perché tali limiti presuppongono un DNA ‘nudo’, che è un po’ diverso dal DNA che, insieme all’mRNA confezionato nei liposomi, aggira il nostro sistema immunitario e viene consegnato nelle nostre cellule. Steger ritiene quindi che il limite dovrebbero essere ‘zero’. Egli collega la contaminazione con DNA a ‘rischi significativi per la salute umana’, compresi quelli che possono essere trasmessi alla prole.
Nel frattempo, la contaminazione con DNA sta ricevendo moltissima attenzione in Australia. Il deputato Russell Broadbent, insieme a 52 medici, avvocati, accademici e politici, ha scritto una lettera al Primo Ministro australiano lo scorso autunno, chiedendo l’interruzione immediata dei vaccini mRNA a causa della contaminazione con DNA. Tuttavia, il Ministro della Salute ha ignorato la richiesta.
Il Prof. Ian Brighthope, uno dei firmatari della lettera, a fine novembre ha usato un’argomentazione che è diventata virale sui social media. Ha detto che la contaminazione dei vaccini con DNA è ‘una ricetta per l’instabilità genomica, che porta al cancro, alle malattie autoimmuni e ad altri disturbi genetici’. Ha parlato di ‘esperimento pericoloso e incontrollato’ a carico di tutta l’umanità. Questi vaccini sono stati iniettati in più di 20 milioni di australiani ignari”, ha detto un emozionato Brighthope. I danni che hanno causato ci perseguiteranno per gli anni a venire’.
https://rairfoundation.com/professor-breaks-down-tears-exposing-devastation-inflicted-covid/
https://www.deanderekrant.nl/nieuws/heeft-canada-pfizer-voor-de-bus-gegooid-2023-10-31
Leggi anche nel giornale di questa settimana (n. 50): Il lotto killer EM0477 di Pfizer ha causato decine di vittime nei Paesi Bassi.
L’appello per la moratoria sui vaccini Covid risuona in tutto il mondo
La Fondazione Voorwaarheid sta conducendo un’azione legale dall’autunno del 2023 per costringere il Comitato di Valutazione dei Medicinali (CBG) a revocare la licenza dei vaccini mRNA. Il tribunale di Rotterdam ha recentemente stabilito che Voorwaarheid si trova di fronte all’istituzione sbagliata: non il CBG ma l’Ispettorato della Sanità (IGJ) sarebbe competente per la sospensione dell’uso dei farmaci. Voorwaarheid si è immediatamente appellata al Consiglio di Stato.
La fondazione di Willem Engel e Jeroen Pols non è l’unica organizzazione che chiede una moratoria sui vaccini Covid a base di mRNA. In tutto il mondo, diversi gruppi di attivisti sono sulla stessa linea, tra cui la McCullough Foundation, Americans for Health Freedom, World Council for Health, NORTH Group, The Hope Accord e Doctors four Covid Ethics (D4CE).
Anche l’Associazione dei Medici e Chirurghi Americani (AAPS) fa parte di questo elenco. Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica di questo organismo medico professionale, il Journal of American Physicians and Surgeons, ha ribadito le argomentazioni a favore di una moratoria immediata.
Tra le altre cose, lo studio ha sottolineato che i vaccini mRNA sono stati erroneamente classificati come ‘vaccini’ tradizionali e non come prodotti di terapia genica, eludendo così i requisiti normativi più severi.
Le linee guida dell’OMS del 2005 sono state utilizzate anche per le valutazioni non cliniche, sebbene fossero obsolete e non applicabili ai vaccini a mRNA.
Inoltre, gli autori sottolineano che la proteina spike prodotta e rilasciata dai vaccini mRNA nell’organismo è tossica e può causare complicazioni immunitarie. Inoltre, la produzione di proteine spike varia da persona a persona in base alla genetica, allo stato di salute e ad altri fattori, ma questa variabilità non è mai stata studiata. I ‘dati di biodistribuzione’ di Pfizer hanno dimostrato che le nanoparticelle lipidiche (LNP) e l’mRNA si diffondono ampiamente in tutto il corpo, compresi fegato, milza, ovaie e ghiandole surrenali. Quindi, contrariamente a quanto affermato, la produzione di proteine spike non è limitata al sito di iniezione. Pfizer non ha condotto studi di genotossicità o cancerogenicità, nonostante il potenziale della proteina spike e delle LNP di causare danni. Anche gli studi clinici sono risultati lacunosi.
Lo studio discute anche i dati sugli effetti collaterali. I risultati forniti da Pfizer dopo l’approvazione del prodotto hanno mostrato 1.223 decessi e numerosi eventi avversi gravi nei primi tre mesi di introduzione del vaccino. Il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti ha documentato un enorme aumento degli eventi avversi segnalati. Ma, nonostante lo scioccante aumento dei decessi e dei danni alla salute segnalati, le autorità sanitarie non hanno intrapreso azioni correttive.
Sulla base di dati incompleti, di serie preoccupazioni sulla sicurezza e di possibili rischi a lungo termine, gli autori raccomandano una moratoria sui vaccini Covid a mRNA.
