“Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista.
Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. (1)
Sergio Mattarella, Marsiglia – 5 febbraio 2025
La replica di Maria Zhakarova, portavoce del ministero degli Esteri russo
“Nel corso di una conferenza stampa tenuta il 5 febbraio all’Università di Marsiglia, il Presidente della Repubblica Italiana ha rilasciato diverse dichiarazioni offensive contro il nostro Paese.
Ha tracciato parallelismi storici oltraggiosi e, francamente, falsi tra la Federazione Russa e – come ha detto – la Germania nazista.
Ha invitato a tenere conto del fallimento della politica occidentale contro l’aggressione della fine degli anni ’30 del ventesimo secolo, facendo un parallelo con la risoluzione della crisi ucraina.
Ha dichiarato che le azioni della Russia in Ucraina, sempre secondo Mattarella, avrebbero una natura simile a quel progetto: è impossibile anche solo pensarlo.
Mattarella ha affermato che la Russia è simile al Terzo Reich in Europa.
Sapete, è strano e terribile sentire simile blasfemie dal presidente dell’Italia: un Paese che sa bene cosa sia il fascismo, ma lo sa in modo diverso, un po’ diverso da come lo conosce il nostro Paese. Il nostro Paese, ha subito un attacco mostruoso da parte della Germania di Hitler. Il nostro Paese, non solo è stato in grado di espellere il nemico dal suo territorio, ma lo ha anche distrutto, ricacciandolo sul suo territorio e liberando l’Europa dal nazismo e dal fascismo allo stesso tempo. Ha anche aiutato i Paesi del continente europeo a riprendersi, nonostante anche il nostro Paese avesse bisogno di essere aiutato, noi invece abbiamo condiviso il nostro aiuto generosamente. Ma il regime fascista di Mussolini fu un fedele alleato della Germania nazista, nell’ambito del patto d’acciaio anti Comintern di Berlino.
Tra l’altro, fornì al Terzo Reich 235.000 mila uomini per il corpo di spedizione per l’aggressione congiunta contro l’Unione Sovietica. Perchè il Presidente italiano non ne ha parlato durante la sua conferenza all’Università di Marsiglia il 5 febbraio. Non lo sapeva? Non conosce bene la sua storia? Non credo: nel 1941 accadeva tutto questo e, naturalmente, il regime italiano è responsabile, insieme agli hitleriani, dei crimini di guerra e del genocidio del popolo sovietico durante la Grande Guerra Patriottica.
Il presidente italiano avrebbe dovuto pensare anche al fatto che oggi l’Italia – assieme agli altri paesi della NATO – rifornisce il regime terrorista e neonazista di Kiev in Ucraina di moderne armi letali. In questo modo, sostiene incondizionatamente il regime criminale in tutte le sue nefandezze. In fondo, il regime di Zelenskiy si basa sulle stesse idee contro l’umanità ma le attua in modo diverso, anche grazie all’assistenza della NATO.
Ma il significato è lo stesso: discriminazione delle persone per nazionalità, per principio di religione, lingua, cultura, contro le tradizioni ed il rispetto della Storia. La stessa cosa era stata promossa da Hitler e dai suoi scagnozzi in ogni forma e genere, che fossero essi alleati a livello ufficiale di Stato o semplici collaboratori.
Ma noi conosciamo l’altra Italia: conosciamo gli italiani che durante la Seconda Guerra Mondiale si organizzarono e si costituirono in potenti movimenti partigiani – e sappiamo anche che divennero parte attiva di questi movimenti partigiani migliaia di cittadini sovietici: si trattava di prigionieri di guerra e di civili deportati che combatterono insieme ai loro compagni italiani contro il fascismo e sacrificarono le loro vite per la libertà dell’Italia, la loro patria.
Secondo varie stime, dei dodicimila partecipanti stranieri alla resistenza italiana, quasi la metà erano cittadini sovietici.
Questo, lo ha dichiarato Mattarella il 5 febbraio? Di questi, 13 eroi sono stati insigniti delle onorificenze dello Stato italiano.
E’ vergognoso che il Presidente della Repubblica italiana non conosca la storia del suo paese: l’Italia.
Le dichiarazioni di Mattarella offendono non solo la memoria, ma anche quella di tutti gli antifascisti italiani, dei loro discendenti, sia in Russia che in Italia. E di tutti coloro che conoscono la Storia e che non accettano queste inopportune ed inammissibili analogie criminali.
Ma io so che non tutti, in Italia – per usare un eufemismo – non tutti condividono tali odiose valutazioni.
Il 4 febbraio, a Ryazan, patrocinata dall’amministrazione comunale assieme al Consolato generale di Russia a Genova, si è tenuta la quinta conferenza internazionale dal titolo: “I popoli dell’Unione Sovietica e i Paesi europei in lotta contro il nazifascismo durante la seconda guerra mondiale”, vi hanno partecipato rappresentanti italiani che conoscono veramente la Storia e che non solo l’apprezzano, ma che sono anche pronti a difendere la verità storica su questi eventi. Sia in Russia che in Italia, onorano con cura la memoria degli eroi partigiani sovietici italiani che hanno dato la vita nella lotta contro il nazismo, il fascismo e contro tutti questi crimini del ventesimo secolo”.