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      • Paralizzata da una demenza acuta, l’Europa dichiara nuovamente guerra alla Russia

      Paralizzata da una demenza acuta, l’Europa dichiara nuovamente guerra alla Russia

      Iniziamo con il pentimento, in stile Via di Damasco, del Segretario di Stato americano Marco Rubio:

      “Francamente, è una guerra per procura tra potenze nucleari, gli Stati Uniti che aiutano l’Ucraina e la Russia, e deve finire“.

      Questa sì che è una battuta. Qui potrebbe essere d’aiuto Jeffrey Sachs. Naturalmente, la formulazione corretta sarebbe “guerra per procura provocata dagli Stati Uniti“. Ma comunque: alleluia! Una tale illuminazione – per procura – dall’alto dei cieli non avrebbe mai potuto colpire il precedente Segretario americano al Genocidio.

      Ora passiamo al panico. Il panico totale in Europa.

      Le Petit Roi, popolare in Francia come le zanzare notturne in un resort balneare a cinque stelle, ha dichiarato che la pace in Europa è possibile solo con una Russia “domata” – e che la Russia rappresenta una minaccia diretta per la Francia e l’Europa.

      Per quanto riguarda l’Ucraina, ha pontificato che la pace non può avvenire alle condizioni della Russia o attraverso l’inevitabile resa dell’Ucraina.

      Lo sfiatato Petit Roi è letteralmente impazzito. Ha sottolineato che la Francia possiede un deterrente nucleare e lo ha offerto al resto d’Europa, insistendo sul fatto che il futuro dell’Europa non deve essere dettato da Mosca o da Washington.

      Le Petit Roi, con fare napoleonico, ha praticamente dichiarato guerra alla Russia. Beh, resta il fatto che la stragrande maggioranza della Francia sarebbe felicemente d’accordo sul fatto che il mini-Napoleone dovrebbe immediatamente essere spedito sui campi di battaglia, nella terra nera della Novorossia – dove si arrenderebbe in meno di 5 minuti sventolando una bandiera arcobaleno, mentre si rende conto che sta per essere istantaneamente trasformato in una bistecca alla tartara.

      A questa farsa di Molière si aggiunge ora il destino del molto più grande e grasso Nuovo Esercito Woke paneuropeo, irregimentato dalla Fuhrerin SS von der Lugen di Bruxelles, che dovrebbe essere finanziato con 800 miliardi di euro – soldi che nessuno ha e che dovrebbero essere presi in prestito e poi rimborsati con tassi di interesse da estorsione ai soliti avvoltoi del sistema finanziario internazionale.

      La SS von der Lugen insiste che l’Europa è in pericolo, quindi la soluzione è una massiccia espansione del complesso militare-industriale – in pratica, l’acquisto a prezzi esorbitanti di ulteriori armi americane – e il “riarmo”.

      Questo è un Gotterdammerung sotto crack.

      Se il Nuovo Esercito Woke dovesse mai venire alla luce, la resa sarebbe una questione di meno di 5 minuti – sotto lo sventolio delle bandiere arcobaleno – poiché i suoi guerrieri woke si troverebbero di fronte alla terribile prospettiva di essere Oreshnikezzati in un mucchio di hamburger alla brace.

      A questo si aggiunge il ritorno della saga del Nord Stream, con un nuovo colpo di scena. Sy Hersh aveva dimostrato in modo definitivo che i Nord Stream erano stati fatti saltare su ordine del vecchio regime di Washington, quello di Crash Test Dummy. Ora il Nord Stream 2, almeno, potrebbe tornare in funzione grazie ad un accordo non tanto segreto tra Stati Uniti e Russia che coinvolge Gazprom e alcuni oligarchi americani.

      Tutto questo mentre i fanatici di Berlino assicurano a destra e a manca che faranno di tutto per impedire che il gasdotto Nord Stream venga riparato – perché, dopo tutto, nessuno, specialmente il nuovo cancelliere di BlackRock, può deviare dalla politica ufficiale di distruggere l’economia tedesca con ogni mezzo necessario.

      A completare lo scenario kafkiano, il primo ministro danese – che, “in un modo o nell’altro“, è sul punto di cedere la Groenlandia a Trump 2.0 – ha pronunciato le immortali parole: “La pace in Ucraina sarà più pericolosa della guerra“. Il primo ministro polacco non ha perso un colpo, aggiungendo che “L‘Europa è più forte della Russia ed è in grado di vincere in qualsiasi confronto militare, finanziario o economico“. L’Europa è in una fase di “vittoria”, come dimostrano i dati.

      Tutta questa discutibile Torre di Babele dimostra, senza ombra di dubbio, che l’Europa è geopoliticamente – e geoeconomicamente – morta e sepolta. Nessun dio teutonico – con tanto di grassona che canta – sarà in grado di resuscitarla.

      Flirtando con un biglietto di sola andata per tornare all’età della pietra

      L’idea che l’Europa sia in grado di rappresentare una minaccia militare per la Russia non si qualifica nemmeno come propaganda spazzatura per quozienti intellettivi sotto lo zero. Ci vorrebbe almeno un decennio per ri-militarizzare la Germania, che ha una economia moribonda e ripetutamente pugnalata da costi energetici ingestibili. La Russia, da parte sua, è protetta dalle più sofisticate difese missilistiche del mondo da un possibile attacco nucleare del gracile “ombrello” di Le Petit Roi.

      I missili difensivi Aegis in Polonia sono relativamente inutili – anche se il pericolo principale per la Russia rimane la possibilità di convertire i lanciatori in modo che possano gestire missili offensivi. Nel complesso, i sistemi Aegis, Patriot, THAAD-PAC-3, SBIR-HIGH Ground Based Infrared Systems sono tutti relativamente inutili.

      Senza gli Stati Uniti, la NATO non ha alcun valore militare. E Washington, sotto Trump 2.0, semplicemente non sarà coinvolta nella prossima guerra europea.

      Gli Stati Uniti hanno sistemi satellitari di puntamento, ma nessun altro nella NATO li ha. Con gli Stati Uniti che si ritirano, e nell’eventualità di un ipotetico attacco contro la Russia del Nuovo Esercito Woke guidato dalla von der Lugen, i missili russi possono, in un giorno al massimo, mettere fuori uso tutti i porti, gli aeroporti e i sistemi produttivi ed energetici europei – riportando istantaneamente l’Europa all’età della pietra.

      Questo vale per Inghilterra, Francia, Germania, per non parlare dei vari chihuahua: tutta la NATO. La Russia può mettere fuori uso i sistemi energetici britannici con gli Zircon lanciati da un sottomarino convenzionale. Età della pietra, stiamo arrivando. I missili ipersonici russi non possono essere intercettati.

      Nel frattempo, il Presidente Putin insiste nel far ragionare i pazzi. Al Collegio dell’FSB del 27 febbraio, ha osservato che “alcune élite occidentali sono ancora determinate a mantenere l’instabilità nel mondo, e queste forze cercheranno di interrompere e compromettere il dialogo [con gli Stati Uniti] appena iniziato. Lo vediamo. Dobbiamo tenerne conto e utilizzare tutte le possibilità della diplomazia e dei servizi speciali per interrompere questi tentativi“.

      Come ha osservato Andrei Martyanov, “nel XXI secolo le superpotenze hanno solo due opzioni: o iniziare la Terza Guerra Mondiale, che si concluderà con uno scambio nucleare, o trovare un modus vivendi“. È una conversazione per adulti che esclude automaticamente l’ospizio europeo e i capricci infantili dello strafatto attore di Kiev.

      L’attore strafatto non ha mai avuto le carte. Ora è solo una figura patetica che fa i salti mortali per aggrapparsi al potere, sostenuto dal (ex) denaro dell’Occidente collettivo, dalle armi e da una massiccia propaganda. La nazione 404 da lui “creata” sta perdendo non solo la guerra sul campo, ma anche quella delle relazioni pubbliche.

      L’ex consigliere del capo dell’ufficio di Zelensky, Oleksiy Arestovych, viscido come pochi ma sempre con il polso su informazioni affidabili, è convinto che l’esercito ucraino, cieco e strabico, possa resistere al massimo per un altro mese e mezzo o due senza tutte le chicche americane. Senza dati di intelligence, le forze di Kiev non possono preparare attacchi contro la Federazione Russa o condurre ricognizioni e operazioni informatiche.

      Il Paese 404 nel suo complesso sta entrando nel territorio dei morti viventi. L’Europa, con o senza la sua Invincibile Armata SS von der Lugen, non ha la capacità industriale, la potenza finanziaria e la capacità militare per fermare lo sfacelo. La Russia ha già dichiarato che qualsiasi formazione europea di “mantenimento della pace” diventerà immediatamente un obiettivo legittimo.

      Lo spettacolare fallimento del Progetto Ucraina è uno spettacolo tutto da vedere. Non c’è da stupirsi che le attuali, pacchiane e orrende “élite” politiche siano nel panico più totale. Senza il Progetto Ucraina e senza la protezione mafiosa della Voce del Padrone, l’Europa è, geopoliticamente, solo una piccola penisola, irrilevante e post-coloniale, ai confini occidentali di un’Eurasia in rapida integrazione.

      Sul fatto che Trump 2.0 e il Cremlino abbiano già raggiunto una sorta di pre-accordo – anche prima dell’inizio di negoziati seri – non ci sono ancora prove che lo confermino. Secondo fonti di intelligence russe, ciò che è stato raggiunto è un accordo generale sul quadro delle discussioni e su ciò che si può ottenere in pratica. Questa fase iniziale durerà almeno qualche mese.

      I temi sul tavolo vanno dalla revoca delle sanzioni alle banche russe e sull’uso delle carte MIR al ripristino dei voli diretti e al contenimento della militarizzazione dell’Artico.

      Tutto dipende essenzialmente dal fatto che Trump voglia – e sia in grado di garantire – una rapida fine delle ostilità in Ucraina, disimpegnandosi al contempo, lentamente ma inesorabilmente, dalla NATO.

      Considerando quello che sembra essere il suo orientamento strategico, Trump vuole essere sicuro di non dover offrire protezione mafiosa ai membri europei della NATO, se questi insisteranno nel continuare la loro perenne guerra contro la Russia. È chiaro che la disattivazione del sistema Starlink e dell’ISR satellitare porterebbe a un finale molto più rapido sul campo di battaglia.

      L’Operazione Militare Speciale, nel frattempo, continuerà ad andare avanti. E come vogliono gli europei, fino all’ultimo ucraino.

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