I pilastri di verità che giustificarono la deprivazione dei diritti fondamentali durante la cosiddetta pandemia stanno crollando uno dopo l’altro dal punto di vista medico-scientifico, se si considerano le ultime ammissioni di AIFA; tuttavia anche utilizzando altre chiavi interpretative, oltre quella della medicina, della farmacologia e della virologia, la risultante è la medesima: scacco matto alle certezze che giustificarono la scellerata gestione del fenomeno pandemico. Dopo la chiave interpretativa della storia e della letteratura offerta dalla dott.ssa Alessandra Riggio, (INTERVISTATA QUI) che nella sua tesi di laurea paragonava la gestione pandemica alla peste manzoniana cantata ne “I Promessi Sposi”, ecco la chiave della criminologia investigativa offerta dal dott. Umberto Mendola nel suo libro “Status criminale – analisi criminale gestione covid 19”.
- Ricorre spesso l’epiteto di “criminale” accostato al nome dei protagonisti di quella stagione: nel suo libro ci dimostra, dal suo punto di vista di criminologo, che questo appellativo non è poi così estremo. Dott. Mendola quali i risultati più importanti delle sue ricerche?
“Da una panoramica generale delle mie ricerche emerge un dato che si attesta in modo palese, un numero imprecisato di soggetti danneggiati dopo circa n. 2 dosi in media (indipendentemente dalla tipologia del presunto vaccino) ed un numero elevato di soggetti deceduti tutti sierati come sostenuto dalle loro famiglie.
Un quadro decisamente drammatico destinato ad aumentare con il passare dei mesi.
Inoltre, segnalo una delle pubblicazioni più interessanti nel volume “STATUS CRIMINALE” : l’analisi bio chimica svolta dal Dott.Segalla in peer review che fuga ogni dubbio sulla assoluta inefficacia e tossicità di questo farmaco chiamato impropriamente vaccino.
Successivamente ho analizzato il comportamento della classe politica durante la dittatura sanitaria che tutta la popolazione ha subito, notando numerose contraddizioni in termini e svariati provvedimenti successivamente dichiarati illegali ed illegittimi come i DPCM.”
- Perché dunque il libro “Status Criminale” è una novità assoluta che merita di essere letto da ogni ricercatore di verità?
“Si tratta di una novità assoluta perché è l’unico volume che contiene un’ analisi criminologica e criminalistica il periodo COVID scritto in modo multidisciplinare i cui contributi aiutano a comprendere esattamente cosa sia realmente accaduto in modo analitico, scientifico e statistico.
Un esempio; in quel periodo chiamato “lokdown”, vi fù una compressione estrema dei diritti fondamentali sulla libertà personale ed una sospensione ingiustificata della Costituzione Italiana. Ciò portò conseguentemente a governare il paese in modo imperativa da un uomo solo, evitando che, né la Camera né il Senato della Repubblica si riunisse per discutere i provvedimenti da adottare.
Appare chiaro per qualsiasi criminologo, che non è lontana la definizione di STATUS CRIMINALE.”
- Quali i contributi dei collaboratori Segalla, chimico e Giovanni Trambusti, ingegnere?
“Il dottor Segalla ha contribuito con uno studio chimico su uno dei farmaci chiamati impropriamente vaccino e precisamente del Pfizer in modo estremamente dettagliato e completo tanto da ottenere il peer review, l’Ing. Trambusti con una serie di grafici e statistiche per comprendere in che modo hanno inciso le restrizioni in vari paesi e con altri studi.”
- Il libro è stato pubblicato da un anno e lo ha presentato in più occasioni pubbliche: in alcune di queste presentazioni hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni? Quale la loro reazione?
“Questo libro ha catturato l’attenzione del consigliere regionale della Val D’Aosta Diego Lucianiaz che ha convocato l’autore nq. di criminologo in Commissione regionale per spiegare i danni da vaccino e la differenza del sangue che si registra tra vaccinati e non.
Successivamente il Sindaco di Botrugno prov. di Lecce ha invitato lo scrivente non solo a presentare il volume, ma anche al fine di comprende sociologicamente cosa sia accaduto nel triennio preso in esame, concedendo il patrocinio del Comune ospitante.”
- Alla luce di queste verità, secondo lei come possiamo mobilitare le informazioni apprese dal suo libro in percorsi di partecipazione democratica alternativa, per incanalare nel modo giusto la voglia di riscatto di chi ha resistito e di chi ha subito?
“A mio avviso occorre svolgere una corretta informazione. Ad oggi l’informazione del mainstream non è libera in quanto è presente una forte censura da parte delle Istituzioni.
La contro – informazione libera è nella mani di pochi soggetti con pochi mezzi a disposizione cercando di informare quante più persone possibili .
Soltanto una forte presa di coscienza di buona parte della popolazione può evitare in futuro il ripetersi di ciò che è successo. Il futuro, con le attuali forze politiche ci sarà ostile.
Ricordo che il volume “Status Criminale” è stato tradotto in 5 lingue, italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo.
Ringrazio Te, Raffaele per l’opera instancante di curante che svolgi da diversi anni.
Ringrazio per i contributi ed i loro studi forniti per la pubblicazione del volume “Status Criminale”, coloro che hanno collaborato con il sottoscritto; il dott. Gabriele Segalla, l’avv.Antonietta Veneziano, e l’Ing. Giovanni Trambusti.
Ringrazio ComeDonChisciotte per l’informazione libera.”
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Ringraziamo noi il Dott. Mendola per la sua grande opera alla ricerca della Verità: prendere coscienza di aver vissuto e di vivere sotto uno status criminale dovrebbe essere già sufficiente per spingerci all’azione individuale e poi collettiva, costruttiva e disinteressata.