Nell’ultimo articolo avevamo avuto i primi sentori dell’approccio di Trump su come “porre fine alla guerra in Ucraina”, ma ora l’ha finalmente chiarito in modo completo in una serie di nuove dichiarazioni, tra cui, in primo luogo, questo Tweet:
Ci sarebbero molte cose da dire qui, ma prima mettiamo sul tavolo tutte le dichiarazioni per vederle nel loro insieme. Qui Trump è diventato ancora più cupo e bellicoso rispetto al post precedente: minaccia seriamente la Russia di imporre ulteriori tasse, tariffe e sanzioni “massicce” se [Putin] non porrà fine alla guerra “immediatamente”:
Quindi la domanda principale diventa: come intende Trump esercitare una pressione economica così devastante sulla Russia, esattamente? Menziona tariffe e tasse sulle importazioni, ma si tratta quasi di una battuta intenzionale: la Russia e gli Stati Uniti non hanno praticamente alcun rapporto d’affari; c’è ben poco di rilevante dalla Russia che Trump potrebbe tassare o bloccare. Le poche cose che ci sono, come l’uranio, sono fondamentali per gli Stati Uniti, che non possono ottenerle da nessun altro nella stessa quantità e con le stesse tempistiche, e quindi sarebbe come spararsi in un piede.
Per quanto riguarda le minacce di Trump…
Il giro d’affari commerciale tra Russia e Stati Uniti è minuscolo fin dal 2021…
Alla fine di giugno dello scorso anno, il volume delle esportazioni di beni russi verso gli Stati Uniti era sceso al livello più basso dal 1996 – solo 186,7 milioni di dollari.
Secondo il Servizio Federale delle Dogane, gli Stati Uniti non sono stati nemmeno inclusi nella top 10 dei maggiori partner commerciali della Russia per il periodo gennaio-ottobre 2024.
La Cina è al primo posto con una quota del 33,8%, e l’Uzbekistan al decimo con l’1,4%.
Trump ha annunciato possibili sanzioni nei confronti dei Paesi che continuano ad acquistare prodotti dalla Russia.
È difficile immaginare che gli Stati Uniti riusciranno a far desistere Pechino dall’acquistare petrolio e gas russo
👉 L’unico effetto significativo sarebbe se riuscissero a bloccare la flotta di petroliere ombra della Russia.
Quindi: ora sappiamo che Trump o si illude o è più intelligente di quanto pensiamo e sta intenzionalemente cercando di confondere i suoi nemici. Il vero meccanismo con cui Trump mira a mettere in ginocchio la Russia è delineato nei due video seguenti:
In primo luogo, occorre fare una precisazione importante: Trump nella prima dichiarazione sopra riportata è estremamente accondiscendente nei confronti dell’Arabia Saudita. Non solo osserva narcisisticamente che L’Arabia saudita avrebbero già dovuto abbassare preventivamente i prezzi del petrolio, quasi una sorta di genuflessione in occasione della sua ascesa al potere, ma poi addirittura incolpa apertamente i sauditi di aver scatenato la guerra in Ucraina, un’osservazione piuttosto oltraggiosa e fuori contesto. Come si fa a chiedere a un Paese decime e tributi vari per un ammontare di mille miliardi di dollari, sminuendolo al contempo?
Inutile dire che solo questo segna un inizio non proprio ottimistico del piano di Trump per la fine della guerra. Trump sembra avere l’impressione di governare ancora in un’epoca passata, ma i tempi lo hanno sorpassato e gli altri Paesi non sono più così ossequiosi né timorosi degli Stati Uniti e delle loro grandi e millantate minacce. Putin ha nel frattempo sviluppato legami più stretti con i sauditi e sembra difficile immaginare che questi ultimi possano sottostare così facilmente ai comandi di Trump per fare un dispetto alla Russia, con la quale hanno ora buone relazioni, evidenziate dalla recente inclusione dell’Arabia Saudita nel gruppo dei BRICS [1].
Il modo in cui Trump è entrato in scena, sminuendo e maltrattando Paesi a destra e a manca, lascia dubbiosi su quanto sarà veramente efficace la sua tattica in questo nuovo mondo. Danimarca, Panama e Messico, per esempio, hanno già respinto le sue minacce, anche se alcuni rapporti affermano che la Danimarca è internamente in subbuglio politico nei confronti della Groenlandia.
Nel complesso, è ancora lecito chiedersi quali risultati produrrà questo approccio estremamente sgradevole e irrispettoso di Trump e si presume che il consenso generale dei Paesi trattati in questo modo da Trump rivelerà lo stato generale del mondo e la direzione che le cose prenderanno nel breve e medio termine. Se la statura ormai “mitica” di Trump sarà sufficiente a mettere in riga i Paesi in tutto il mondo, ciò denoterà una nuova era americana muscolare di egemonia globale. Ma, se i vari Paesi resisteranno e inizierà a svilupparsi una sorta di mentalità di branco, allora il nuovo secolo americano di Trump potrebbe cadere nel vuoto ed essere smascherato come nient’altro che una campagna di pubbliche relazioni machista e a buon mercato; il che, ovviamente, sarebbe di pessimo auspicio per l’Ucraina.
Ma ammettiamo pure che il piano di Trump di colpire la Russia sul petrolio e sul gas funzioni in una certa misura, sia attraverso la riduzione dei prezzi dell’OPEC sia attraverso una ulteriore pressione sulla “flotta ombra” di petroliere russe, questo davvero “porrebbe fine istantaneamente alla guerra” in un solo giorno, come sostiene Trump?
In primo luogo: anche se la Russia perdesse una parte consistente delle sue entrate petrolifere, come potrebbe questo porre fine “istantaneamente” al suo sforzo bellico? La Russia ha una delle più alte riserve di valuta estera al mondo, per non parlare di materiali e materie prime di ogni tipo. Anche un colpo come quello immaginato da Trump non potrebbe rallentare la macchina da guerra russa per molto tempo. Ma anche questa eventualità è un grande “se”.
L’ultima volta avevo riferito che, secondo Bloomberg, le entrate della Russia – che includono soprattutto petrolio e gas – sono salite a livelli record:
Le entrate totali a dicembre hanno superato i 4.000 miliardi di rubli (40 miliardi di dollari), con un aumento del 28% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo i calcoli di Bloomberg basati sui dati del Ministero delle Finanze pubblicati martedì scorso. Si tratta del livello più alto registrato nei dati del ministero a partire dal gennaio 2011.
Dall’articolo, leggete attentamente il punto sottolineato:
Bloomberg ammette che la Russia ha una crescita economica così elevata che le entrate sono in aumento anche senza contare il petrolio.
“Nel 2024, il volume delle entrate, escluse quelle del petrolio e del gas, ha superato in modo significativo le stime della legge di bilancio 2025-2027, anche per quanto riguarda le maggiori fonti fiscali”, ha detto il Ministero delle Finanze in un comunicato.
Senza contare che il Rublo è tornato a salire costantemente rispetto al dollaro USA, ora è a 98 dopo aver passato settimane intorno a 102-103.
Kellogg, tra l’altro, in una nuova intervista ha anche ribadito il piano di Trump:
“La Russia guadagna miliardi di dollari dalle vendite di petrolio. E se il prezzo scendesse a 45 dollari al barile?”.
Quindi: di cosa sta parlando esattamente Trump? La Russia è abbastanza ben protetta da qualsiasi possibile sanzione che egli possa sognare. Rimane quindi l’unica domanda possibile: cosa sarà disposto a fare Trump se e quando il suo “piano” fallirà del tutto?
Questa è la grande domanda: l’ego di Trump lo porterà a trasformare l’Ucraina nel suo Vietnam, come Bannon aveva avvertito acutamente giorni fa? Trump potrebbe fare il “passo più lungo della gamba” e cercare di spaventare la Russia fornendo all’Ucraina di tutto, anche superando le vecchie linee rosse di Biden e consentendo all’Ucraina la possibilità di effettuare attacchi in profondità nelle Russia, in particolare con una serie di nuovi sistemi d’arma come i JASSM? Inutile dire che un’azione del genere danneggerebbe gravemente le speranze di Trump di fare da “paciere”, né avrebbe alcun effetto reale se non quello di far arrabbiare ancora di più la Russia.
Trump aveva detto di voler ritirare 20.000 uomini dall’Europa, quindi non ha molto senso che faccia un’inversione di rotta e poi impegni forze importanti in Ucraina come ultima minaccia. Per questo motivo, sembra che Trump abbia poche opzioni reali e che la guerra continuerà probabilmente ad essere portata avanti secondo le tempistiche russe. Elena Panina, membro della Duma russa del partito Russia Unita di Putin, ha detto proprio questo:
Ascoltate cosa dice alla fine:
“Ora il nostro compito è quello di andare avanti con calma, occupare il territorio, liberarne altri, non cedere a nessuna provocazione o ricatto e capire che oggi siamo in una posizione più forte di quanto non lo fossimo anche solo tre anni fa”.
In apertura avevo accennato al fatto che le minacce di Trump sembravano così incredibilmente fuorvianti da poter essere forse lette come un deliberato depistaggio, piuttosto che come un piano serio. È una possibilità? Forse Trump si sta limitando a ripetere ciò che gli alleati e lo Stato profondo si aspettano che dica, per depistarli, mentre, in realtà, il suo vero piano è quello di tagliare fuori l’Ucraina in modo scaltro e dissanguarla fino alla capitolazione? Questa sarebbe una lettura più cospiratoria, a livello di “Q-Anon”, ma è comunque possibile, anche se le probabilità sono estremamente basse.
Dopotutto, un Trump acuto ma volutamente sotto tono avrebbe capito che non deve scoprire troppo presto le proprie carte, almeno prima che l’establishment dello Stato profondo sia stato ripulito. Pertanto, un piano plausibile sarebbe quello di “portare avanti lo status quo” in modo da non destare troppi sospetti nella fase iniziale della sua amministrazione, per poi, man mano che il suo potere si rinsalda, iniziare a passare progressivamente a una posizione più anti-establishment sull’Ucraina.
Un nuovo articolo del WSJ concorda sul fatto che la Russia non ha paura delle minacce di Trump e sostiene che la Russia è in grado di combattere per “un altro anno”:
La Russia non teme le minacce di Trump di “super sanzioni” ed è pronta a combattere per almeno un altro anno, sviluppando i suoi successi sul fronte, – Wall Street Journal.
▪️Mosca pensa di poter resistere con successo alle sanzioni e di essere in grado di sopportare almeno un altro anno di conflitto.
▪️Allo stesso tempo, la Russia è in vantaggio sul fronte, mentre avanza verso gli importanti centri logistici dell’Ucraina.
➖”… la situazione non è così acuta da richiedere la cessazione di tutte le azioni militari… Siamo in grado di insistere sulle nostre richieste… e, se la difesa dell’Ucraina continua a crollare, come sta accadendo ora, sarebbe più saggio per la controparte accettare le nostre condizioni”, ha dichiarato l’esperto di HSE V. Kashin.
▪️Perciò, le dichiarazioni di Trump “sembrano essere troppo poche per costringere la Russia a cambiare le sue richieste fondamentali”. È più probabile che il Cremlino consideri le minacce del Presidente degli Stati Uniti come “atteggiamenti ante-negoziati”
➖ “Putin percepisce queste dichiarazioni come facenti parte di un gioco politico. Non le prende sul serio… È preparato a qualsiasi scenario e non si illude che si possa raggiungere un accordo in tempi brevi”, afferma Tatyana Stanovaya, politologa del Carnegie Center.
▪️”Secondo gli analisti, Putin sta cercando un vertice con Trump in cui i due leader potrebbero trovare un accordo accettabile per Mosca, mettendo da parte la leadership ucraina, che Putin respinge come illegittima”.
▪️Gli esperti ritengono che la minaccia di Trump di imporre nuove sanzioni rifletta la sua consapevolezza che l’accordo potrebbe essere ritardato. Allo stesso tempo, un simile comportamento potrebbe “allontanare la Russia dal tavolo dei negoziati”.
▪️”I russi vogliono sempre che si parli loro direttamente; il Cremlino era già irritato dal suo stile di comunicazione durante il suo primo mandato… Non è così che si comunica con i russi”, ha detto Oleg Ignatov, analista dell’International Crisis Group sulla risoluzione dei conflitti.
RVvoenkor
Ma la prossima e più importante domanda è: cosa farà ora Trump riguardo agli aiuti ucraini e alle spedizioni di armi? Oggi circolavano diversi “titoli”, secondo cui tutti gli aiuti esteri erano stati bloccati, tranne quelli per Israele e l’Egitto. Ma, a quanto pare, questo è stato rapidamente modificato in:
“Un funzionario del Pentagono ha confermato che l’ordine esecutivo di Trump che congela gli aiuti esteri si applica solo ai programmi di sviluppo, non all’assistenza alla sicurezza in Ucraina”. -VOA
Quindi, secondo quanto riportato sopra, gli aiuti all’Ucraina continuano, ma presumibilmente a un ritmo molto ridotto.
Quindi, dato che nulla di importante sta cambiando e il collasso dell’Ucraina non fa che accelerare, l’Ucraina ha bisogno di qualche grande cambiamento interno per avere la speranza di sopravvivere quest’anno. E l’unica cosa in grado di mantenere viva questa speranza è, ovviamente, la mobilitazione dei 18-25 enni.
Ci sono state sempre più notizie che questo accadrà presto, questo articolo dell’AP osserva che:
l’Ucraina è nelle fasi finali di una riforma del reclutamento per attirare i giovani tra i 18 e i 25 anni, attualmente esenti dalla mobilitazione, mentre cerca modi per rafforzare la sua forza di combattimento, ha detto il comandante del campo di battaglia recentemente nominato all’Ufficio del Presidente.
Il membro della Rada ucraina Roman Hryschuk lamenta che la nuova legge ha creato una scappatoia che consente la mobilitazione di studenti e insegnanti “precedentemente esentati”:
Studenti e insegnanti potrebbero iniziare ad essere mobilitati già quest’estate, ha dichiarato il deputato della Rada
▪️Il deputato Grishchuk ha dichiarato che la nuova risoluzione del Consiglio dei Ministri porta all’incertezza sulla posizione degli insegnanti durante il periodo estivo e alla possibilità che gli studenti vengano chiamati in servizio durante le vacanze.
▪️Secondo il documento, gli studenti e i laureati potranno ricevere un rinvio per un semestre, ma non per più di 6 mesi
➖ “Secondo questa risoluzione, il rinvio è concesso fino alla fine dell’anno accademico, cioè fino a maggio-giugno. Cosa succederà quindi agli insegnanti nei mesi estivi? Gli stessi rischi valgono anche per gli studenti”.
Rvvoenkor
Nel frattempo, il membro della Rada Goncharenko riferisce che, a causa della mancanza di personale, persino i tecnici specializzati dei sistemi NATO AD Iris-T vengono mobilitati e inviati al fronte:
A ciò ha fatto seguito la notizia che persino una banda militare di Lvov è stata arruolata con la forza:
Un nuovo articolo del Times inglese riassume tutti questi aspetti:
Ecco cosa scrive:
Ancora più armi statunitensi sarebbero ben accette a Kiev, che si è lamentata per l’approccio riluttante dell’Occidente agli aiuti militari. Tuttavia, questa promessa è accompagnata dalla richiesta degli Stati Uniti di estendere il servizio di leva agli uomini di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Per il Presidente Zelensky questa sarebbe una linea rossa. Ha protetto gli uomini più giovani del suo Paese da un conflitto che sta prosciugando la sua limitata forza lavoro. L’esenzione dalla leva è molto diffusa, mentre la stanchezza per la guerra si fa sentire. Abbassare l’età di arruolamento potrebbe essere politicamente fatale.
Come ulteriore dimostrazione della disparità di perdite dell’Ucraina, si è verificato un altro scambio di caduti, 49 corpi russi contro 757 ucraini:
Ricorderete che in precedenza avevo approfondito qui questi rapporti di scambio, dimostrando che sono reali e persino registrati in fonti ucraine.
L’ultima volta il rapporto era stato: perdite russe: 331, perdite ucraine: 2.790 Rapporto: 8,43 a 1
Con i nuovi numeri, siamo a: perdite russe: 380, perdite ucraine: 3.547 Rapporto: 9,34 a 1
Questo è quasi un rapporto di uccisioni di 10:1 ed è interessante alla luce di un nuovo articolo del NYT:
Che rivela:
Calcolare l’entità delle perdite, e quindi la traiettoria della guerra, è difficile: queste informazioni sono un segreto di Stato in entrambi i Paesi. Il governo ucraino è stato particolarmente riservato, limitando l’accesso ai dati demografici che potrebbero essere utilizzati per stimare le sue perdite.
Le agenzie di intelligence occidentali sono riluttanti a rivelare i loro calcoli interni sulle perdite ucraine per paura di danneggiare un alleato. I funzionari americani hanno già detto che Kiev nasconde queste informazioni anche agli alleati più stretti.
La parte più esilarante dell’articolo afferma che la Russia sta subendo perdite maggiori rispetto all’Ucraina, ma il divario di uomini tra le due parti continua a crescere, con l’Ucraina che “ha solo 250.000 uomini in prima linea” e la Russia che ne ha oltre 400.000. Come può la parte che sta subendo perdite molto più elevate spingere il divario di uomini a suo favore? Secondo i sofisticati calcoli del Times, si tratta semplicemente della maggiore capacità di reclutamento della Russia. Se l’Ucraina stesse vincendo e il morale fosse alto, non avrebbe una crisi di reclutamento. Ma l’Ucraina sta perdendo: perché? Perché sta subendo perdite molto più elevate; viva la logica.
Mentre la stampa scandalistica occidentale inventa storie per consolare il proprio pubblico, la Russia continua a far crollare le linee ucraine. Ora la potente roccaforte di Velyka Novosilka è stata chiusa in un calderone:
Non si sa se e quante truppe ucraine siano intrappolate nella parte meridionale, ma, in generale, la città non sembra destinata a resistere a lungo.
Nel frattempo Chasov Yar è stata quasi interamente conquistata:
Un ultimo importante articolo denuncia in modo allarmante che Kiev ha perso il suo principale vantaggio nei confronti dei droni:
Il pezzo afferma che la Russia sta disturbando i loro droni con crescente efficacia. L’aspetto interessante è che la notizia si collega al recente scritto di un ufficiale ucraino, che critica l’eccessiva dipendenza dell’Ucraina dalla tecnologia dei droni e il modo in cui essa ha gradualmente eroso l’importanza e il valore della fanteria regolare, che ora viene trattata come truppa seconda classe:
Qualche considerazione finale: le risposte di Putin a Trump, per chi fosse interessato:
Una precisazione importante: circolano molte notizie sulla chiusura del porto russo di Tartus da parte delle “nuove” autorità siriane. Ma, come rileva Izvestia, questo non riguarda al momento la parte militare russa del porto, bensì il contratto con la società russa Stroytransgaz:
Le autorità della Repubblica Araba Siriana hanno rescisso l’accordo sulla gestione del porto marittimo di Tartus con la società russa Stroytransgaz. Allo stesso tempo, l’accordo sul punto di supporto logistico della Marina russa, concluso nel 2017 tra i governi dei due Paesi, continua ad essere operativo. Secondo fonti di Izvestia che conoscono la situazione, non si parla ancora di un ritiro completo da Tartus. Tuttavia, gli esperti definiscono l’incidente un campanello d’allarme. …..
E:
“Questo accordo riguarda l’uso commerciale del porto, il suo sviluppo, ma non il nostro punto MTO (Marine Terminal Operator)”, ha dichiarato Vasily Dandykin. – Tuttavia, questo per noi è uno scenario spiacevole. Abbiamo ancora interessi nella regione mediterranea e in Medio Oriente. Le nostre basi in Siria occupano punti chiave. Naturalmente, a Tartus non abbiamo una vera e propria base navale, ma solo un punto di appoggio. Tuttavia, ci sono ormeggi dove possono attraccare le nostre navi e i nostri sottomarini che operano nel Mar Mediterraneo. Possono essere effettuati alcuni tipi di riparazioni. Lì è possibile rifornirsi di acqua dolce e carburante, in modo da non doverli trasportare da lontano. Certo, si possono acquistare in Algeria, per esempio, ma ci vuole tempo per risolvere questo problema
Il ritratto con la “mappa dell’Ucraina” di Milley, di cui avevo parlato qui, sarebbe stato rimosso dal corridoio dello Stato Maggiore.
L’Indonesia, una delle economie in ascesa più potenti del mondo, è entrata ufficialmente a far parte dei BRICS:
Un interessante grafico delle esportazioni/importazioni di energia dell’Ucraina, che mostra i danni provocati dagli attacchi russi dall’inizio della guerra. All’inizio l’Ucraina era un grande esportatore netto, ora la situazione è quasi del tutto invertita:
L’ipotesi è che il forte aumento delle esportazioni dopo il 2015 fosse dovuto al fatto che l’Ucraina non doveva più fornire energia alle regioni del Donbass controllate dai ribelli e alla Crimea
– Infine, il gruppo russo Kalashnikov ha presentato un nuovo sistema di droni a sciame controllato da AI:
Dall’articolo:
Kalashnikov presenterà per la prima volta ad Abu Dhabi uno sciame di munizioni guidate super-manovrabili
La Kalashnikov Concern presenterà un nuovo sistema di ricognizione e attacco con munizioni guidate, il KUB-SM (SM sta per super-manovrabile), alla conferenza ed esposizione internazionale di armi IDEX-2025, che si terrà ad Abu Dhabi (EAU) dal 17 al 21 febbraio 2025.
Il complesso comprende sia munizioni guidate (UM) in container di trasporto e lancio (TLC, 14 pezzi in totale) sia una staffetta di ricognizione basata su un veicolo aereo senza pilota (UAV-R) in un TLC (2 pezzi in totale).
Entrambi i tipi di velivoli vengono lanciati alternativamente da un lanciatore situato in un veicolo blindato da combattimento. Il decollo dei droni avviene in modo gas-dinamico dal TLC.
La munizione guidata consegna una testata multi-fattore dal vettore UB al bersaglio per la sua distruzione. Il BLA-R esegue la sorveglianza e la ricognizione dell’area, oltre a trasmettere le informazioni dall’UB alla stazione di controllo a terra e viceversa.
Il veicolo blindato da combattimento offre alloggio per un equipaggio da combattimento, un UB e un set di munizioni UAV-R, attrezzature per la preparazione e l’utilizzo del set di munizioni, nonché per il loro movimento in marcia, durante il trasferimento verso una posizione di tiro e ritorno.
Il complesso è progettato per condurre operazioni di combattimento mobili e distruggere equipaggiamenti militari non corazzati e leggermente corazzati, elementi di posti di comando di divisioni, battaglioni, batterie, battaglioni di sistemi missilistici antiaerei (SAM), compresi veicoli con equipaggiamento per la guerra elettronica (ERE) e truppe con protezione personale antiproiettile; strutture di difesa aerea e antimissile (AD, ABM), ricognizione elettronica e guerra elettronica (radar ATM, radar di controbatteria, radar di ricognizione di bersagli mobili al suolo), strutture di supporto alle retrovie, siti di lancio di sistemi UAV nemici, velivoli nemici (elicotteri) fuori da strutture protettive presso gli aeroporti (siti) di base.
Il complesso KUB-SM garantisce l’uso in combattimento di munizioni guidate super-manovrabili a qualsiasi ora del giorno, in condizioni meteorologiche semplici e difficili, con venti con raffiche fino a 15 m/s.
Questo si aggiunge all’annuncio di un nuovo drone dotato di intelligenza artificiale, di cui ne stanno già arrivando migliaia sulle linee del fronte russo:
I primi 3 mila droni kamikaze “Mikrob” con intelligenza artificiale sono stati consegnati alla zona SMO – riferisce il Fronte Popolare -.
Il “Microb” ha un sistema di guida AI. Di conseguenza, dopo che l’operatore ha catturato un bersaglio, è in grado di seguirlo autonomamente, indipendentemente dalle manovre evasive del bersaglio. Il “Mikrob” ha sufficienti caratteristiche dinamiche: può volare ad alte velocità e con sovraccarichi. Secondo i rapporti del Ministero della Difesa, una sola unità, con due equipaggi, utilizzando 40 droni, ha distrutto le attrezzature nemiche per un importo, per così dire, superiore al costo di tutti i tremila droni che abbiamo prodotto, – ha detto lo sviluppatore del drone Mikrob, Alexander Gryaznov.