In un’audace dimostrazione della determinazione bipartisan del Congresso degli Stati Uniti dopo l’11 settembre di bloccare per sempre la manna che il Congresso ha temporaneamente concesso alle industrie della ‘Difesa’ dell’America (produttori di armi da guerra, ecc.), la proposta di Risoluzione del Congresso, il 19 luglio, “Sull’Emendamento (Paul Amdt. No. 222 )”, volta a “Esprimere il senso del Congresso che l’Articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico non sostituisce il requisito costituzionale che prevede che il Congresso dichiari la guerra prima che gli Stati Uniti si impegnino in una guerra“, è stata bocciata dal Senato degli Stati Uniti, con l’enorme margine bipartisan di 83 No e 16 Sì.
Tutti i 16 sì erano Senatori repubblicani. Tuttavia, anche 32 Repubblicani ed entrambi i Senatori ‘Indipendenti’ del Senato (Sanders del Vermont e King del Maine) hanno votato contro – hanno votato che la clausola della Costituzione degli Stati Uniti che richiede un’autorizzazione del Congresso prima che il Presidente degli Stati Uniti possa inviare le forze americane all’estero in una guerra, sia annullata se la NATO dichiara guerra. (Per esempio: se la NATO dichiara guerra alla Russia per quanto riguarda l’Ucraina – cosa che potrebbe accadere – allora l’America è automaticamente in guerra contro la Russia e non è necessaria alcuna autorizzazione del Congresso perché gli Stati Uniti possano lanciare immediatamente un’invasione nucleare della Russia).
Quindi: questo è stato tutt’altro che un voto di parte al Congresso: 83 Senatori degli Stati Uniti, di entrambi e di nessun partito, l’hanno approvato.
Ma il popolo americano l’ha approvato?
Il popolo americano aveva votato quegli 83 Senatori in carica.
Perché il popolo americano lo ha fatto?
Il 17 febbraio 2023, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha emesso il suo “Avviso sulla continuazione dell’Emergenza Nazionale in relazione alla Libia” e – sebbene circa la metà dei Senatori statunitensi si sia schierata pubblicamente contro le vendite di armi degli Stati Uniti nelle guerre mediorientali – ha annunciato pubblicamente che l’America continuerà l’”Emergenza Nazionale” che il Presidente Obama aveva annunciato nel 2011 per sbarazzarsi di Muammar Gheddafi (anche se Gheddafi è stato assassinato l’11 ottobre 2011).
Il Congresso non ha fatto nulla per opporsi alla continuazione di quell’autorizzazione da parte di Biden, affinché Biden continuasse la partecipazione dell’America a quelle guerre. Infine, il 13 giugno 2023, il Rappresentante dell’Arizona Paul Gosar ha titolato “Gosar introduce una legislazione che pone fine alla dichiarazione di emergenza nazionale della Libia“, e ha riferito che Gosar aveva appena introdotto “H.J. Res. 70, una legislazione che pone fine all’emergenza nazionale relativa alla Libia dichiarata dal Presidente Obama il 25 febbraio 2011 nell’Ordine Esecutivo 13566”. Si tratta di una mossa di facciata, anche se lui la sostiene, perché da molti decenni ormai, il Congresso degli Stati Uniti non vota mai contro gli appaltatori di armamenti dell’America. In effetti, il comunicato stampa di Gosar ha ammesso che “Attualmente ci sono 41 emergenze nazionali dichiarate ancora in vigore negli Stati Uniti“.
Il suo link mostra che queste ‘emergenze nazionali statunitensi’ sono contro: Iran, Nicaragua, Sudafrica, Libia (1986), Panama, Iraq (1990), armi chimiche e biologiche (di cui gli Stati Uniti sono stati i maggiori produttori). sono stati i maggiori produttori – ma questo Ordine Esecutivo 12735 del 1990 era diretto solo contro Paesi stranieri) – Haiti, Serbia e Montenegro, UNITA, Bosnia ed Erzegovina, “Terroristi”, Cuba, Birmania, Sudan, Serbia e Montenegro di nuovo, Talebani, Sierra Leone, Balcani occidentali, “Terroristi” di nuovo, Zimbabwe, Iraq di nuovo (2003), Siria, Liberia, Costa d’Avorio, Bielorussia, Repubblica Democratica del Congo, Libano, Corea del Nord, Somalia, Libia (2011), Russi in Ucraina (2014), Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Venezuela, Burundi, Nicaragua di nuovo, Mali, Cina, Cina di nuovo, Birmania di nuovo, Russia di nuovo, Etiopia, Afghanistan e Russia di nuovo. Altri erano contrari, come i narcotici. Tuttavia, quelle che ho elencato erano già 45 “emergenze nazionali statunitensi”, in cui il Presidente poteva portare gli Stati Uniti in guerra indipendentemente dal Congresso degli Stati Uniti. E, naturalmente, poiché tutti questi ‘funzionari pubblici’ dipendono essenzialmente dai miliardari americani, queste persone sono quelle che il Governo degli Stati Uniti rappresenta effettivamente. (Alcuni dicono che l’America è una repubblica anziché una democrazia, ma la vera domanda è: chi rappresentano effettivamente i rappresentanti?)
In ogni caso: il problema non è come interpretare la Costituzione, ma come ignorare la Costituzione in modo tale che la Corte Suprema degli Stati Uniti la ignori, che è il modo in cui i Presidenti degli Stati Uniti sono d’accordo con entrambe le Camere.
I Presidenti degli Stati Uniti sono d’accordo con entrambe le Camere del Congresso e con entrambi i Partiti del Congresso, per ignorare la Costituzione e per coprirla con scuse offuscanti che, agli osservatori occasionali, potrebbero sembrare credibili, ma che tuttavia sono false come una banconota da tre dollari e hanno il solo scopo di ingannare gli sciocchi votanti del pubblico, in modo da continuare l’ignoranza e le distorsioni di routine, ormai di lunga data, su ciò che i veri autori della Costituzione degli Stati Uniti avevano scritto e detto.
Queste questioni sono diventate invece oggetto di dibattito solo da parte di un’élite di ‘esperti’ accreditati dai rappresentanti dei miliardari d’America, al fine di mantenere il dibattito il più offuscato possibile e il più estraneo possibile agli interessi del pubblico, in modo che la Costituzione degli Stati Uniti ‘significhi’ solo ciò che gli attuali rappresentanti dei miliardari trovano accettabile che significhi.
Tuttavia, ora, in casi particolari come quelli discussi qui, la Corte Suprema degli Stati Uniti non viene nemmeno coinvolta. Per decisione dell’Esecutivo e del Legislatore, la Costituzione degli Stati Uniti viene di fatto ignorata in queste questioni, quelle che sono di vitale importanza per i miliardari americani.