Si chiama Nature Restoration Law. Ovvero, la legge per ripristinare la natura. Una legge che è passata al parlamento europeo, perché un buon numero di quei “popolari” che all’inizio erano contro si sono lasciati…convincere. Il testo è passato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti.
Ne approfitto per ricordare a chi avesse voglia di farsi del male che la Meloni e il suo partito vogliono passare dai conservatori europei ai Popolari. Ovvero a un partito di fior fior di massoni come Ursula von der Leyen. E non lo dico tanto per appiccicare etichette. Veniva dal partito popolare anche quel Manuel Barroso che ora è diventato un alto funzionario di Goldman Sachs, tanto per ricordare. Vediamo se ci sarà chi crederà ancora alla fòla del cambiare la Ue “dall’interno”, nel corso delle prossime elezioni del 2024. Ma vengo alla legge per il restauro della Natura.
Da che mondo è mondo l’uomo ha sempre cercato di dominare la natura adattandola alle sue esigenze: deforestazioni per avere aree coltivabili, dighe e argini per non venir colto di sorpresa e travolto dalle alluvioni. Animali da cacciare per procurarsi cibo e così via. Chi ha voglia di saperne di più sulla Legge detta anche “legge gretina”, può informarsi qui, ma non ci vuole molto a capire che tale ordinamento è un caposaldo di quel Green New Deal di cui si va cianciando da tempo. Sul piede di guerra sono già da tempo i lavoratori del settore agricolo . Essi sanno già che la pretesa di ridurre la CO2 eliminando l’allevamento di animali e le aree coltivabili del nostro paese e del nostro pianeta, è la via più sicura verso la disoccupazione, la fame e la carestia. L’uomo nato nomade e razziatore si è trasformato, nel tempo, in uomo stanziale, proprio attraverso l’agricoltura.
Non per nulla, onorata anche dagli antichi greci con il culto alla dea Demetra e al Dio Febo (Apollo per i romani) che traccia il solco con l’aratro. Il Wonderful World che ci propinano invece Lorsignori, contempla niente carne, né latte, né latticini né auto di proprietà, solo tre capi di abbigliamento all’anno (inquinano anche quelli) e un viaggio aereo ogni tre anni. Pare che Schwab abbia annunciato che in un futuro imminente non ci sarà più moda né modelli per abbigliarsi, ma divise in stile Mao-tse Tung, secondo l’etica del comunismo dei miliardari. Ecco perché sono sempre stata nemica (e non da oggi) dei talebani decrescitisti dell’anticonsumismo e del pauperismo. Ci volevano portare al loro “benvenuti nel 2030, dove la proprietà privata e la privacy non esistono” e ci stanno riuscendo. Non per nulla è già nata una rete globale C40 che riunisce 100 sindaci delle principali città del mondo (tra cui il Beppe Sala del capoluogo meneghino) che hanno lanciato un piano di riconfigurazione sociale e antropologica in linea con le tesi del Grande Reset di Schwab e del Forum di Davos.
Frattanto si diffonde la mono News a reti unificate: il Caldo. I notiziari tv aprono con città contrassegnate dal bollino rosso, con carte geografiche d’Italia, d’Europa e del mondo che si accendono di rosso incandescente e di arancione, per indicare che questo caldo (fa sempre caldo in ogni estate) è il peggiore della storia del Pianeta. Per spaventare la gente, usano chiamare le ondate di calore coi nomi più terrifici come Lucifero, Caronte, Cerbero. Ridicoli e banali i rimedi diffusi (bevete 1 litro e mezzo d’acqua al giorno, state all’ombra, uscite nelle ore più fresche mangiate tanta frutta fresca anche se costa un occhio della testa e via luogocomunando). Ma intanto, media accesi sulla Mono-News del momento: il caldo, colpa anche questo della CO2. Ieri c’era la mono news del Covid, oggi c’è il caldo. E se poi arrivano i coccoloni dovuti ai sieri mRrna, è sempre colpa del provvidenziale caldo che tutto rimescola. Il Grande Reset si tinge di green. E quindi se c’è siccità è colpa vostra che non avete rispettato il Pianeta.
Torno al titolo del post. Guarda caso, i paladini della natura sono anche i più accaniti promotori dell’educazione pro LGBTQ e varie lettere, nelle scuole, a partire dalla scuola materna. Come pure degli uteri in affitto, dei cambiamenti di sesso, dei bloccanti per la pubertà, tutte cose che c’entrano assai poco con il rispetto per la Natura e per gli esseri umani. E’ di queste ore la notizia di un magistrato italiano che ha riconosciuto, il diritto ad un uomo di Trapani, di sentirsi donna (siamo al più becero soggettivismo, fatto a dispetto della natura) e di avergli consentito documenti “al femminile” a dispetto dell’identità sessuale di nascita. E pure delle leggi del parlamento. Una ragione di più per ribellarsi ai fautori del Leviatano Verde e delle leggi sul “ripristino” di quella natura calpestata e vilipesa già troppe volte, in nome della quale si mettono in atto veri e propri piani di esproprio e di restrizioni dei diritti.