Nel mondo sottosopra, alla rovescia e all’incontrario in cui viviamo, non dovrebbe essere un grande shock quando l’Antidefamation League (ADL) si mette a diffamare le persone e a sputare parole d’odio. Però fa un po’ girare la testa.
L’ADL fu fondata nel 1913, con lo scopo dichiarato di fermare “la diffamazione del popolo ebraico e di garantire giustizia e un trattamento equo per tutti“. Come si legge sul suo sito web, “l’ADL è stata fondata con la chiara consapevolezza che la lotta contro una forma di pregiudizio non può avere successo senza combattere il pregiudizio in tutte le sue forme” (1). E ancora oggi l’ADL “continua a combattere tutte le forme di pregiudizio” (2).
Davvero? Adesso, a distanza di 110 anni, l’ADL sta attaccando un diacono cristiano per aver difeso le sue convinzioni religiose sui due generi e sulla sacralità del matrimonio uomo-donna, e per aver rifiutato il liberalismo sfrenato e la pedofilia.
Attaccano medici come me e il dottor Robert Malone per aver discusso di cose che rientrano nelle nostre competenze, e si scagliano persino contro ebrei di alto profilo come Steve Kirsch (3), Chaya Raichik, un’ebrea ortodossa che ha creato e dirige Libs of TikTok, e Jim Stewartson, i cui nonni erano ebrei ashkenaziti, solo perché non sono d’accordo con ciò che dicono.
L’ADL è ora una Lega per la diffamazione professionale
Nel 2021, nel suo rapporto “Antisemitism Uncovered” (4), l’ADL aveva avvertito che “è nostra responsabilità collettiva riconoscere i modelli di pregiudizio basati sull’odio, il modo in cui questa mentalità si radica e ancor più il modo in cui opera“, ma ora sembra completamente cieca di fronte al fatto che sta alimentando lo stesso tipo di odio che ha passato più di un secolo a condannare.
“Sebbene l’antisemitismo abbia talvolta raggiunto livelli violenti o genocidi, più spesso si manifesta in modi più sottili, come osservazioni insensibili che vengono ignorate o stereotipi negativi che non vengono contestati.
Non dobbiamo mai normalizzare anche forme apparentemente innocue di pregiudizio basato sull’odio; è questo che rafforza atteggiamenti sociali pericolosi, che possono erodere i valori anche della società più giusta”, ha scritto l’ADL in “Antisemitism Uncovered”.
Poi, il 4 aprile 2023, l’ADL ha pubblicato un articolo (5) che condanna una lunga lista di autori di Substack, in cui l’anonimo scrittore dell’ADL infrange ognuna di queste regole di buon senso.
L’articolo è pieno di “commenti sconsiderati“, “stereotipi negativi” e “pregiudizi basati sull’odio” che rischiano di rafforzare “pericolosi atteggiamenti sociali“. Molti dei 19 autori presi di mira sono etichettati come “teorici della cospirazione” e venditori di “disinformazione” – il tutto senza prove e basato unicamente sull’opinione personale dell’anonimo autore, che si suppone rappresenti l’ADL.
“L’ADL sta cercando di dipingere particolari visioni del mondo come intollerabili; certe opinioni e credenze come al di là del limite. Questa è una tattica dei bigotti totalitari, è l’odiosa metodologia dei fascisti. ~ Padre Robinson”
L’autore dell’ADL ha persino riscritto una citazione del diacono britannico Padre Calvin Robinson per adattarla al punto di vista distorto dell’ADL (6). Come fa notare Robinson (7), è l’ADL a spacciare odio in questo caso, poiché dipinge come “estremismo” le credenze giudeo-cristiane tradizionali di 2.000 anni fa e la condivisione di tali credenze come “discorso d’odio“. Che fine ha fatto la difesa della libertà religiosa e la lotta contro ogni forma di pregiudizio?
“L’ADL sta cercando di dipingere particolari visioni del mondo come intollerabili; certe opinioni e credenze come al di là del limite”, ha detto Robinson in una risposta (8) all’articolo dell’ADL. “Questa è una tattica dei bigotti totalitari, è l’odiosa metodologia di fascisti pieni di livore“.
In effetti, non c’è da stupirsi che l’anonimo autore del Centro sull’Estremismo dell’ADL non vi abbia apposto il proprio nome perché, all’improvviso, ha chiarito che la diffamazione e il pregiudizio sono diventati le missioni fondamentali della Lega Antidiffamazione. Si capisce.
Certo, l’ADL ha difeso per anni i globalisti come George Soros, che hanno lavorato per minare i valori americani, definendo le critiche alle azioni di Soros “discorsi di odio antisemita“. Senza considerare il fatto che Soros, ebreo di nascita, ha collaborato con i nazisti per catturare gli ebrei che cercavano di fuggire dall’Ungheria e per confiscare le proprietà degli ebrei, e ha pubblicamente dichiarato di non avere alcun rimpianto per averlo fatto (9) (sottolineato dal traduttore).
A parte questo, per un secolo l’ADL è stata la principale organizzazione contro l’odio nel mondo, e le persone all’interno dell’organizzazione stanno ora buttando nel cesso quell’eredità, propagandando narrazioni inventate che metà del mondo riconosce già come completamente false. Se questo non è un segno che sono stati infiltrati dallo stesso nemico contro cui hanno combattuto, non so cosa lo sia.
La mia risposta all’attacco dell’ADL
Un autore di Substack di nome Christopher Brunet (10) mi ha chiesto di commentare l’attacco dell’ADL agli autori di Substack come me. Ecco la mia risposta:
“L’ADL è diventato la DL, dato che ora è specializzata nella diffamazione. Per quanto riguarda l’attacco, non posso rispondere in quanto l’ADL non cita specificamente dichiarazioni inesatte, ma sono stato accusato di diffondere disinformazione per essere stato troppo presto corretto. All’inizio del 2020 ho affermato chiaramente che questo virus era stato progettato e fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan.
Ho previsto correttamente che i vaccini non avrebbero prevenuto le malattie, che gli effetti collaterali negativi venivano ignorati, che le mascherine non erano efficaci e che le chiusure non sarebbero riuscite a prevenire le malattie, ma solo a concentrare la ricchezza e a distruggere vite.
I Twitter Files hanno chiaramente dimostrato che le agenzie federali sono utilizzate come armi e sono impegnate in interferenze elettorali a livello nazionale e internazionale, oltre che in collusioni illegali di censura con le big tech.
Sembra che l’ADL sia solo un’altra pedina politica che, ironicamente, discrimina e perseguita chi ha opinioni diverse. Come la missione dell’ADL sia cambiata dall’impedire la diffamazione del popolo ebraico e si sia trasformata in una specialista della diffamazione che difende narrazioni fasciste è al di là di ogni immaginazione”.
ADL ha collaborato con PayPal per escludere dal circuito di pagamento le voci di verità
Che ADL stesse mettendo da parte la sua missione originale è diventato evidente nel luglio 2021. È stato allora che l’ADL ha avviato una collaborazione con PayPal (11) per identificare e poi mettere in difficoltà – privandole della possibilità di effettuare transazioni finanziarie online – le persone, le aziende e le organizzazioni che ADL e PayPal ritenevano finanziassero “attività criminali” o fossero state presuntivamente identificate come “gruppo estremista” o “movimento d’odio” colpevoli di diffondere razzismo e bigottismo.
A perdere il conto PayPal sono stati soprattutto coloro che si sono opposti pubblicamente alla narrazione ufficiale della Covid. Ricordate, PayPal è l’organizzazione criminale che voleva confiscare (rubare) 2.500 dollari dal conto di chiunque fosse ritenuto colpevole di diffondere disinformazione, e questo per ogni “reato”. Le reazioni furono talmente forti che dovettero rapidamente revocare la politica.
Alla fine di quell’anno, il gigante dei pagamenti online aveva eliminato diverse organizzazioni non-profit per il “crimine” di diffusione di informazioni sul trattamento precoce della Covid e/o per aver chiesto l’interruzione dell’obbligo vaccinale Covid, tra cui la Front Line Covid-19 Critical Care Alliance (FLCCC), la Organic Consumer’s Association (OCA) e il National Vaccine Information Center (NVIC), il più antico ed efficace gruppo di difesa della sicurezza dei vaccini negli Stati Uniti.
La piattaforma di donazione del FLCCC è stata chiusa il 15 ottobre 2021. In un e-mail agli abbonati, la FLCCC ha commentato:
“Le potenti forze di Big Tech, Big Pharma, il governo, le autorità sanitarie e i media tradizionali continuano a reprimerci. Non c’è nulla di falso in quello che pubblichiamo.
Questo è un attacco alla nostra capacità di raccogliere fondi, alla nostra libertà di parola e ai nostri sforzi per condividere protocolli di prevenzione e trattamento del COVID-19 efficaci e sicuri, per aiutare le persone di tutto il mondo a non finire in ospedale e per salvare vite preziose colpite da questo pericoloso virus”.
Allo stesso modo, dopo l’orario di lavoro del 21 dicembre 2021, PayPal ha comunicato al NVIC che non avrebbe più elaborato le donazioni dei suoi sostenitori, con effetto immediato.
“In sostanza”, ha scritto il NVIC in un comunicato stampa (12) “PayPal vuole controllare le vostre scelte e dirvi quali enti di beneficenza non-profit potete o non potete sostenere. L’azione improvvisa e inspiegabile di Pay Pal contro i nostri donatori arriva nel bel mezzo della nostra campagna annuale di raccolta fondi di fine anno”.
L’ADL ha fatto bandire Substack da Twitter?
Alla fine del pezzo del 4 aprile contro 19 specifici autori di Substack, di fatto l’ADL chiede a Twitter di tornare a censurare (13):
“Negli ultimi anni, i tweet che includono link esterni alle pagine di Substack, noti anche come outlink, sono aumentati in modo evidente.
Nel 2021, il volume delle menzioni su Twitter (compresi i retweet) che includevano link esterni a Substack ha superato i 6,08 milioni. Nel 2022, tali menzioni sono raddoppiate, superando i 12,6 milioni. Nei primi due mesi del 2023, le menzioni hanno già superato i 4,3 milioni.
Questo aumento porta a chiedersi se l’abbondanza di disinformazione e teorie cospirative su Substack – molte delle quali hanno attirato innumerevoli abbonati paganti e non paganti alla piattaforma – violi le attuali politiche di moderazione dei contenuti della piattaforma”.
Non era la prima volta che ADL si lamentava del fatto che Twitter permettesse la libertà di parola sulla sua piattaforma. Il 2 dicembre 2022, ADL ha pubblicato un articolo (14) in cui sosteneva che “estremisti” e “personaggi di estrema destra” stavano sfruttando la decisione di Elon Musk di ripristinare gli account precedentemente sospesi.
Secondo l’ADL, questa decisione ha provocato “un aumento dei contenuti antisemiti” e ha avvertito che “il ritorno di fanatici di ogni tipo sulla piattaforma ha il potenziale per aumentare la diffusione di contenuti estremisti e di disinformazione“. Il 9 marzo 2023, l’ADL ha nuovamente pubblicato un articolo in cui criticava Twitter per non aver applicato le sue politiche sui contenuti antisemiti (15).
L’articolo del 3 aprile 2023, tuttavia, NON si è concentrato sull’antisemitismo. Al contrario, ha preso di mira una serie di questioni “woke”, come l’inviolabilità del movimento LBGTQ+, i contenuti antigovernativi e le persone che smascherano ogni tipo di frode e inganno. L’unica cosa che i 19 autori hanno in comune è che tutti si oppongono e sbugiardano le varie narrazioni ufficiali.
E, come sapete, sembra che il 7 aprile 2023 Twitter abbia infine risposto alle richieste di censura di ADL e abbia iniziato a bloccare i link esterni a Substack. Come ha fatto notare [il Dr.] Malone in un tweet del 7 aprile (16):
“Ci sono solide prove che l’Anti-defamation League ha fatto pressione su Twitter e ha fatto in modo che smettesse di permettere i link all’unica fonte di notizie alternativa che non è filtrata. Entrambe le organizzazioni dovrebbero vergognarsi. È disgustoso e malato. Siamo davvero una nazione di persone sotto censura”.
Substack lancia il concorrente di Twitter
Non è ancora stato dimostrato se Twitter abbia ceduto e abbia iniziato a censurare i link verso Substack a causa delle pressioni dell’ADL. Musk non ha ancora spiegato la decisione.
Brunet suggerisce che potrebbe esserci un’altra ragione in gioco. Sospetta che Musk si stia “vendicando di Substack perché pochi giorni fa Substack ha annunciato una nuova funzione quasi identica a Twitter e in diretta concorrenza con Twitter” (17).
La funzione si chiama Substack Notes (18) ed è stata varata l’11 aprile 2023. Mentre Notes avrà un aspetto simile a quello di altri social media, i compensi economici per i contenuti più popolari andranno ai creatori di contenuti, poiché la rete di Substack funziona con abbonamenti a pagamento e non con annunci pubblicitari.
Alcuni autori di Substack hanno già effettuato il passaggio, tra cui il giornalista investigativo Matt Taibbi, che ritiene che la decisione di Twitter sia una mossa di ritorsione. In un post del 7 aprile ha scritto (19):
“Poiché la possibilità di condividere i miei articoli è uno dei motivi principali per cui uso Twitter, mi sono allarmato e ho chiesto cosa stesse succedendo. È emerso che Twitter non ha gradito la nuova funzione Substack Notes, che vede come un rivale ostile.
Quando ho chiesto come avrei dovuto commercializzare il mio lavoro, mi è stata data la possibilità di pubblicare i miei articoli su Twitter invece che su Substack. Non c’è molta suspense; io rimango su Substack…
A partire dall’inizio della prossima settimana userò la nuova funzione Substack Notes (alla quale avrete tutti accesso) al posto di Twitter, una decisione che a quanto pare avrà un prezzo per quanto riguarda i futuri rapporti sui Twitter Files. Ne è valsa la pena e sarò sempre grato a chi mi ha dato la possibilità di lavorare su questa storia, ma questo è un pianeta pazzo”.
La censura è guida alla scoperta di informazioni veritiere
Di fronte alla continua censura, quando persino la famosissima Anti Defamation League si schiera a favore dei pregiudizi e della diffamazione, cosa si può fare?
Un modo per contrastare la mano pesante della censura è batterla al suo stesso gioco: usare la censura come spunto o guida per approfondire l’argomento in questione. Il fatto che venga censurato è un segno inequivocabile che c’è della verità nascosta.