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Le case al freddo, i costi devastanti dell’energia e l’impennata delle bollette alimentari sono il risultato dell’agenda bellica degli Stati Uniti e della NATO nei confronti della Russia. La stagione estiva ha portato ondate di caldo torrido in tutta Europa (e altrove), ma, tra pochi mesi, 500 milioni di cittadini dell’Unione Europea dovranno affrontare livelli record di privazioni, quando la carenza di gas dalla Russia si manifesterà in pieno.
La Russia ha fatto ogni sforzo per rifornire l’Europa. I governi europei, legati alla politica imperiale degli Stati Uniti, hanno invece fatto di tutto per creare scompiglio tra i loro cittadini.
Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, in visita a Mosca, ha avuto un raro gesto di sanità mentale quando ha dichiarato che l’Europa non può sopravvivere senza l’approvvigionamento energetico russo. Gli altri leader europei, tuttavia, sono accecati da un’irrazionale russofobia e dalla sudditanza ai dettami americani. È arrivato il giorno della resa dei conti, sempre che si riesca ad evitare il giorno del giudizio.
Questo suicidio autoinflitto delle nazioni europee è stato voluto da governi che si sono prostrati all’agenda imperiale di Washington per il confronto con la Russia. La guerra in Ucraina è il tragico risultato di un’annosa belligeranza della NATO guidata dagli Stati Uniti nei confronti della Russia. Chiunque osi affermare questa verità oggettiva viene diffamato come propagandista del Cremlino. La discussione pubblica occidentale e il pensiero critico sono stati praticamente cancellati. L’enorme controllo presente su Internet ha potenziato questa censura. Questo giornale online, ad esempio, è stato inserito nella lista nera e bloccato per i lettori negli Stati Uniti e in Europa da governi che professano di sostenere la libertà di parola e il pensiero indipendente.
L’inarrestabile espansione della NATO verso est e la militarizzazione di un regime ucraino infestato dai nazisti hanno creato l’attuale conflitto e le sue conseguenze distruttive, compresi i problemi di approvvigionamento energetico e alimentare.
Le élites europee sono talmente ossessionate dalla russofobia e dal servilismo nei confronti dell’imperialismo aggressivo di Washington da costringere le loro popolazioni ad una Guerra Fredda senza precedenti, che rischia di trasformarsi in un catastrofico conflitto mondiale. Uno scontro che porterebbe inevitabilmente ad una conflagrazione nucleare.
Invece di allontanarsi dall’abisso, la Commissione Europea non eletta – il ramo esecutivo dell’Unione Europea – questa settimana ha ordinato a tutti i 27 Stati membri di effettuare tagli massicci ai propri consumi di gas. I tagli ammontano al 15%. Le misure non sono altro che un futile tentativo di coprire l’inevitabile calamità rappresentata da una massiccia carenza di energia che quest’inverno colpirà l’UE a causa di una drastica riduzione delle importazioni di carburante russo. La cosiddetta leadership politica dell’UE sta dimostrando un insensibile disprezzo per le condizioni di vita dei propri cittadini.
Stiamo assistendo all’equivalente moderno dell’invio di milioni di persone nelle trincee fangose e sanguinose della Prima Guerra Mondiale. Potremmo guardare indietro e meravigliarci di quella barbarie e di come milioni di persone l’avessero accettata. Che differenza c’è con l’insensibilità e la barbarie di oggi?
I leader dell’UE, come Ursula von der Leyen, accusano la Russia di “ricatto energetico” e di “militarizzazione del gas.” Ma questo capro espiatorio è spregevole. La situazione di crisi è stata generata dall’UE che ha seguito ciecamente il programma di Washington, volto a sabotare decenni di forniture energetiche affidabili e convenienti dalla Russia. Il gasdotto Nord Stream 2 è stato tecnicamente completato l’anno scorso e avrebbe dovuto fornire circa 55 miliardi di metri cubi di gas, ovvero circa un terzo delle precedenti forniture totali della Russia all’UE. La Germania ha scelto di sospendere il gasdotto su invito (e per la prepotenza) di Washington. Anche il gasdotto Nord Stream 1, già funzionante, è stato interrotto a causa delle sanzioni economiche occidentali imposte alla Russia. La manutenzione programmata delle turbine è stata bloccata e ha quasi minacciato un arresto completo, fino a quando, giovedi, la Gazprom russa è riuscita a far ripartire le forniture, nonostante gli ostacoli occidentali.
Anche la Polonia e l’Ucraina hanno tagliato le forniture di gas russo via terra che servivano l’UE.
A causa delle sanzioni unilaterali dell’Occidente sulle banche russe, Mosca è stata costretta a richiedere il pagamento in rubli delle esportazioni di gas. Alcuni Paesi europei si sono rifiutati di rispettare questa nuova e ragionevole modalità di pagamento e hanno quindi scelto di rinunciare all’acquisto di gas russo.
Per decenni, la Russia ha dimostrato di essere un partner affidabile nel fornire all’Unione Europea gas e petrolio a prezzi accessibili e in abbondanza. Questa partnership strategica per l’approvvigionamento energetico è stata la pietra miliare delle economie europee. Le industrie tedesche e le economie basate sulle esportazioni, fondamentali per tutta l’UE, hanno prosperato grazie all’energia russa. Perversamente, l’élite politica europea si è abbassata a fare gli interessi imperiali americani, invece di proteggere quelli delle popolazioni europee. Alla faccia della democrazia rappresentativa!
L’ovvio interesse personale degli Stati Uniti nel vendere all’Europa il proprio e più costoso gas è evidente. Solo uno sciocco, o un venduto, potrebbe fingere il contrario.
Come già osservato in precedenti editoriali di SCF, le ambizioni egemoniche di Washington di dominare il mondo e di salvare il proprio potere capitalistico in crisi dipendono in modo cruciale dal perseguimento di una nuova Guerra Fredda contro la Russia e la Cina. Il mondo sta venendo gettato in un pericoloso scompiglio a causa di questa ambizione criminale. I leader europei, ridicolmente, hanno pretese di indipendenza e di influenza globale. Non sono altro che patetici lacchè del potere americano che, in tutto questo processo, sacrificano volontariamente le loro popolazioni.
La disperazione del regime statunitense e dei suoi tirapiedi europei è tale che le loro società stanno barcollando sull’orlo del collasso economico. Il loro sconsiderato voler far guerra alla Russia (e alla Cina) sta esacerbando e accelerando il loro stesso collasso. Il pericolo reale è che gli Stati Uniti e i loro complici della NATO stiano scommettendo sull’escalation della guerra in Ucraina come modo per evitare la fine delle loro stesse nazioni, una fine che essi stessi stanno provocando.
In occasione di una conferenza sulla sicurezza tenutasi questa settimana ad Aspen, in Colorado, il capo dell’MI6 britannico ha avvertito che “l’inverno sta arrivando” e che la determinazione dell’Occidente sarà messa a dura prova a causa delle numerose privazioni sociali dovute ai blackout energetici. Richard Moore ha esortato a fornire ancora più armi al regime di Kiev, in aggiunta alla situazione già incandescente. Il suo ragionamento, come quello degli altri membri dell’asse NATO, è quello di raddoppiare la guerra per procura contro la Russia per evitare ripercussioni interne e l’implosione del fronte occidentale agli ordini di Washington. È in gioco il futuro stesso dell’asse NATO guidato dagli Stati Uniti.
Questo significa che, anche se i cittadini europei e americani dovranno subire maggiori difficoltà a causa della sconsiderata politica guerrafondaia dei loro leader nei confronti della Russia, questi stessi despoti occidentali si giocheranno tutto in un’offensiva totale contro la Russia tramite l’Ucraina. La politica e la diplomazia sono state abbandonate. La guerra in Ucraina è destinata a peggiorare proprio perché le élites occidentali stanno perdendo un conflitto esistenziale. In definitiva, il loro è un conflitto interno volto al rafforzamento del proprio potere intrinseco, che si sta sgretolando, di governare le proprie masse. Questa perdita di potere, a sua volta, è una conseguenza del fallimento storico delle loro economie capitalistiche. Il militarismo e la guerra, come in passato, vengono ancora una volta tirati in ballo come “soluzione” disperata per questo fallimento.
I cittadini occidentali stanno scoprendo – e pagando a caro prezzo – la triste realtà della Guerra Fredda. Piuttosto che essere chiamati a rispondere di macchinazioni criminali e sconsiderate, i loro folli leader stanno ora cercando di trasformarla in una guerra calda.
Il disastro non è inevitabile. Di certo è in agguato. Ma i cittadini possono evitare l’abisso togliendo il controllo dalle mani dei loro criminali governanti. Si profila la possibilità di una storica scelta della direzione da prendere. Fomentando la guerra, i cattivi governanti occidentali stanno cercando di impedire che venga fatta la scelta corretta.
Fonte: strategic-culture.org