Mentre sono in corso i conteggi dei voti, che si preannunciano lunghi, difficoltosi e niente affatto scevri da brogli e contestazioni, forsanche violente, mi chiedo se queste ultime elezioni di metà mandato contribuiranno ad aumentare il caos interno e l’ingovernabilità.
Mi sto riferendo, ovviamente, alle elezioni usa dette di “midterm”, cioè di metà mandato presidenziale, che riguardano per intero la camera, parzialmente il senato per circa un terzo dei seggi e l’elezione dei governatori (se non erro) in trentasei stati su cinquanta.
I temi principali sono quelli economici, fra i quali il caro benzina ed anche un tema di natura etica come l’aborto, non proprio e non soltanto la “guerra in ukraina”, anche se questa drammatica questione influisce sicuramente sugli aspetti economici di contesa nella campagna elettorale, visto che il presidente demokrat-deep state biden-bidet, con i neocon e blinken saldamente incistati nel dip.distato usa e nelle istituzioni, ha “sprecato” miliardi e miliardi di dollari in “aiuti” all’ukraina nazista per prolungare il conflitto anti-russo, sottraendoli alla sua stessa popolazione.
Giustamente i demokrat sono i veri rappresentati politici del potere del deep state, percepiti come tali dalla maggioranza (relativa) della popolazione, e i repubblicani sono soltanto in parte sotto controllo dello stato profondo, con il guastatore Trump che ormai sembra aver preso il controllo di una parte rilevante del partito.
Nel sistema demokratico, antiquato e ingiusto usa come abbiamo avuto modo di constatare nei decenni precedenti non c’è spazio per altri che non siano i DEM e i GOP (grand old party), poi il maggioritario secco, stabilito nell’assegnare i seggi in parlamento, semplifica le cose e le rende ancor più ingiuste.
Scrivo ingiuste anche se so che l’intera demokrazia ammantata di liberalismo è una truffa elitista, e lo scrivo non certo perché sono un “fan” del proporzionale o di altri escamotage elettorali, ma perché voglio presentare in proposito un semplice esempio per farmi comprendere meglio:
Se pensiamo a un sistema con 4 seggi, ciascuno di cento elettori, e un partito in due dei quattro ottiene il 50,1% dei voti validi espressi, questa formazione politica si porta a casa due seggi, mentre l’altra, che nei restanti due seggi vince con l’80% dei voti, si dovrà accontentare di due poltroncine, esattamente come la prima.
Giustizia vorrebbe che chi ottiene circa 260 voti su 400 si portasse a casa la maggioranza dei seggi, cioè nel semplice esempio fatto 3 su 4 totali, ma con il maggioritario secco funziona diversamente e può accadere l’opposto, per la sua intrinseca ingiustizia proprio dal punto di vista demokratico.
Tralasciando questi particolari aspetti, ciò che colpisce, nel caso delle elezioni di “midterm” usa, è che questa volta un risultato decente dei repubblicani MAGA (Make America Great Again), cioè di quelli legati al guastatore Trump che pare essere tornato definitivamente in lizza, potrebbe guastare i piani del deep state, che governa principalmente e indirettamente attraverso i demokrat e i diabolicamente importanti neocon, con ripercussioni non solo interne al principale covo elitista chiamato stati uniti, ma anche esterne, internazionali e geopolitiche.
Senza esagerare però con le implicazioni del voto, perché i demokrat-neocon, i più fidati rappresentati politici del deep state (e non certo della maggioranza della popolazione!), resteranno dove si trovano almeno fino al 2024, compresa la mummia con problemi motori e cognitivi biden-bidet, ovviamente se non defungerà prima …
Quello che conta, anzitutto, è che il guastatore Trump riesca ad avere la maggioranza almeno dei deputati alla camera bassa della “speaker” pelosi, rinnovata integralmente nei suoi 435 seggi, per cercare di bloccare le iniziative dell’amministrazione federale usa, o almeno a ritardarle con lunghe contrattazioni … Se poi riuscirà a spuntarla anche alla camera alta, il senato di washington presieduto dalla scomparsa dai radar kamala harris, sarà ancora meglio.
Sulla scena internazionale, il Cremlino sembra non riporre eccessive speranze in queste elezioni, che premieranno almeno un po’ i repubblicani, quel po’ che basta per rendere la vita più difficile a biden-bidet, essendo i russi convinti che le relazioni usa-Federazione Russa non miglioreranno nel prossimo futuro, tuttavia sarà più difficile per i demokrat alla presidenza e al governo trasferire miliardate in soldi e armi ai loro mercenari nazisti in ukraina, sottraendole alla popolazione americana, e ciò dovrebbe favorire, almeno un po’, l’opera di “denazificazione” di quello stato voluta dal Presidente Putin.
Nonostante le elezioni di “midterm”, la sudditanza delle colonie europee resterà invariata, la nato continuerà ad esistere facendoci rischiare, a tutti nel mondo, un conflitto nucleare e le famigerate sanzioni anti-russe, con effetti nefasti nelle colonie usa in Europa, continueranno a “mietere vittime” sociali ed economiche, noi italiani in particolare, ma stavolta anche fra il popolo-kapò dell’eurolager, cioè i tedeschi tanto boriosi in passato, tanto da avere l’impressione che le sanzioni sono state diabolicamente congegnate dal deep state usa e dai suoi scagnozzi demokrat-neocon non tanto per colpire la Russia (che se la sta cavando bene da un punto di vista economico), ma proprio le colonie europee, da deindustrializzare e separare definitivamente, in saecula saeculorum, dalla Libera Potenza Russa.
Non facciamoci troppe illusioni, dunque, che una vittoria repubblicana almeno alla camera bassa, o forse anche al senato strappando la risicata maggioranza di 51 seggi su cento, possa di per sé cambiare radicalmente le cose nel breve e nel brevissimo, capovolgendo o modificando sostanzialmente le politiche adottate nel cuore dell’impero del male, seguiamo perciò l’esempio del Cremlino, che manifesta un realistico scetticismo sul miglioramento della situazione in tempi brevi.
Tuttavia, mentre lo spoglio dei voti in usa è ancora in corso e non finirà in poche ore, esiste qualche ragione di ottimismo e una possibilità, per noi, per l’Europa e per il mondo interno, di “venirne fuori” senza le ossa completamente rotte e senza il fallout-radioactive dust nucleare che incombe …
L’unica possibilità che vedo è che queste elezioni complichino ulteriormente una situazione giù complicata, all’interno degli usa, fomentando un certo caos, contrapposizioni più radicali a macchia di leopardo sul territorio e qualche significativo atto di violenza, ovviamente una spintarella in tal senso può ancora darla personalmente lo stesso guastatore Trump, che traffica con il suo social, fa comunella con lo strano “miliardario democratico” Elon Musk, annuncia grandi rivelazioni per il 15 del mese corrente e ha promesso di mettere fine alla carriera politica di biden, anche qui con rivelazioni(?) e della pericolosa nancy pelosi, aggravando le tensioni già esistenti negli usa e la conseguente spaccatura nel paese.
In pratica, l’esito di queste elezioni, anche senza una vera e propria “ondata rossa” repubblicana, come scrivono rincuorate le prostitute mediatiche, potrebbe fungere da detonatore, soprattutto se ci saranno ri-conteggi, contestazioni, sospetti di brogli (vedremo come andrà con le decine di milioni di voti per posta) e si potrebbe sperare in qualcosa di più e di peggio di capitol hill il 6 gennaio 2021, dopo che biden-bidet sconfisse Trump alle presidenziali con i brogli elettorali.
In particolare, data la contrapposizione quasi “di civiltà” esistente fra i demokrat dello stato profondo finanz-globalista-giudaico e i repubblicani MAGA, che rappresentano il proletariato bianco e l’America (popolare) profonda, se ambedue le parti fossero scontente, i demokrat per aver perso la camera e i repubblicani ribelli per non aver “sfondato” come speravano, le tensioni si aggraverebbero, corroborate da sospetti di truffa elettorale, dai ri-conteggi e da eventuali ballottaggi sul filo del rasoio.
In altre parole, credo che serva soltanto un detonatore per far scoppiare le contraddizioni in usa come una bomba, tenendo conto che già da qualche tempo osserviamo chiaramente alcuni livelli di conflitto:
• Bianchi contro neri, o meglio neri contro bianchi e altri gruppi, nel quadro di un conflitto razziale mai sopito veramente negli usa, spesso riesploso con l’aiuto della polizia come nel celebre caso di George Floyd.
• Trumpiani contro demokrat, come dire anti-abortisti contro abortisti, tradizionalisti contro woke, eccetera eccetera.
• Proletariato bianco e classe media in discesa contro il deep state e i suoi scalzacani, in genere sempre demokrat, liberal, woke e simili.
• Singoli stati e governatori ribelli repubblicani MAGA contro l’amministrazione federale demokrat-neocon che rappresenta il deep state, il che potrebbe innescare, con il giusto detonatore, una spirale secessionista-indipendentista (non so se faccio bene, ma fido particolarmente nel Texas e anche un po’ nella Florida, stati di una certa consistenza e importanza, sia economica che demografica).
Un detonatore attivato al momento giusto, come mi pare questo che stiamo vivendo, potrebbe far scoppiare uno dei quattro conflitti latenti, probabilmente quello trumpiani contro demokrat, e quasi certamente provocherebbe l’esplosione, nel breve, degli altri tre, portando gli usa al caos e all’instabilità crescente, che sono l’anticamera della guerra civile.
Sicuramente sarà una guerra civile strana, non come quella del 1861-1865 con eserciti che si fronteggiavano su una linea di fronte, una guerra civile “a pezzi”, per dirla con il gesuita bergoglio/ francesco (de xavier e non il poverello d’Assisi), sotto qualche aspetto simile alla guerra mondiale “a pezzi”, che gli usa hanno imposto al mondo per mantenere ed estendere il dominio del loro “beneamato” deep state …
Naturalmente, con il procedere della disgregazione degli usa e la perdita di potere finanziario, monetario, militare collasseranno anche la nato e l’aukus, cioè la nato asiatica costituita contro la Cina e collasserà di certo l’unione europide con la sua moneta unica, nonché il dollaro, centrale con la finanza, le armi e le Psyop per il potere assoluto dello stato profondo.