Negli ultimi anni abbiamo visto spesso la politica nascondersi dietro “la scienza” per giustificare le proprie scelte, ma “la scienza” – come scrive il dottor Mauro Manghi nell’interessante articolo che segue a questa breve introduzione – “ha valori che, purtroppo, le istituzioni mediche non conoscono neppure lontanamente” e che, infatti, “non abbiamo visto applicare nelle scelte mediche di questo tempo, dunque la medicina che stiamo conoscendo non appartiene al mondo della scienza”.
In realtà ci sono molti motivi per cui la medicina non può essere considerata scienza e sono tutti elencati in questo testo che invito a leggere perché induce a una riflessione profonda e a fare un confronto tra “la medicina occidentale moderna, accademica, ufficiale, positivistica falsamente EBM” e “la medicina olistica che ha un approccio al paziente considerato in tutte le sue componenti: corpo, psiche, anima e fattori relazionali”. Una medicina dunque personalizzata, che non si chiude superbamente in dogmi e ben lontana da linee guida e protocolli.
Una medicina che è esistita nel nostro passato (già Ippocrate affermava che “il medico doveva essere necessariamente dedito alla propria arte e avere il massimo rispetto per il malato”, ricorda il dott. Manghi) e che esiste, fortunatamente, anche oggi grazie a quei medici che sono determinati a difendere la propria autonomia di lavorare in scienza e coscienza sulla individualità di ogni malato.
In questo senso l’esperienza Covid è stata al contempo tragica e illuminante, mostrando da un lato professionisti che si sono limitati a seguire acriticamente protocolli e direttive (la maggior parte) e, dall’altro, sanitari che, invece, fin dalle prime fasi di emergenza hanno curato precocemente a domicilio i malati rispondendo concretamente al bisogno di salute dei pazienti che in quel momento erano disperati e inascoltati. Anche se gli organismi tecnici governativi non hanno fatto nulla per incentivare le terapie domiciliari, anzi hanno remato contro questa possibilità, questi medici hanno dimostrato con i fatti che guarire a casa si poteva con il risultato di evitare il temutissimo sovraffollamento di ospedali e terapie intensive.
Si spera che i tre anni drammatici che abbiamo passato (e dai quali ancora non ci siamo del tutto ripresi) possano trasformarsi in occasione reale per un ripensamento serio di ciò che è stato, di conseguenza siano anche effettuate le necessarie riforme di rottura con il passato.
Perché, prima delle tanto declamate “transizione ecologica” e “transizione digitale”, deve attuarsi una transizione culturale che metta al centro la persona e i suoi bisogni. E in ciò la salute, che implica necessariamente la libertà di scelta di come curare e di come farsi curare, occupa indubbiamente un posto primario e prioritario da tutelare.
* * *
di Mauro Manghi
I FONDAMENTI DELLA SCIENZA
Proviamo a dare sostanza alle nostre intenzioni iniziando con il definire cosa è la scienza vera.
La scienza moderna nasce con Galileo e si differenzia dalla filosofia per l’introduzione, nel processo di conoscenza delle leggi di natura, di due fattori indispensabili:
- Il rigore matematico
- L’esperimento riproducibile
La fisica e la chimica sono materie che applicano la scienza galileiana di primo livello.
La matematica è invece l’essenza del pensiero scientifico.
Con l’esperimento lo scienziato pone la sua domanda alla natura/Dio e aspetta la risposta che svela il segreto delle cose.
Ogni arroganza, ogni pregiudizio, ogni desiderio sfuma di fronte al risultato sperimentale.
Con la scienza sperimentale iniziano a scoprirsi le leggi di natura, si inizia a comprendere come è fatto il mondo.
Con la scienza sperimentale nasce e cresce la fisica classica newtoniana.
Il processo che percorre il pensiero scientifico classico, quindi, attraversa 3 fondamentali fasi che devono portare risposta alla domanda che la realtà ci pone:
- Ipotesi: il primo approfondimento razionale/sperimentale/matematico del problema porta a più ipotesi di soluzione.
- Teoria: dalla elaborazione delle varie ipotesi vengono presentate una o poche teorie che rappresentano le soluzioni matematiche al problema. Inizia il tempo della divulgazione dei dati, della loro confutazione e dell’approccio sperimentale all’enigma da risolvere.
- Legge : Colui che trova una soluzione sperimentale la porta agli altri centri di ricerca affinchè anche loro ne verifichino la veridicità (la famosa riproducibilità). Quando l’esperimento è coerente con la teoria e viene riprodotto da altri scienziati ottenendo gli stessi risultati, allora siamo in presenza di una legge fisica.
Solo la legge, il non opinabile, è verità scientifica, tutto il resto appartiene al mondo del possibile razionale, della filosofia.
Ne deriva quindi che una disciplina scientifica è solo quella che è in grado di scoprire le leggi di natura.
Tecnica/tecnologia
Per tecnica si può intendere l’applicazione delle scoperte scientifiche a scopi pratici e alla produzione di strumenti per realizzarli. La parola tecnologia indica invece la catalogazione e lo studio sistematico di tecniche applicate.
Sono quindi discipline tecnologiche e non scientifiche l’ingegneria, l’elettronica, l’informatica ecc.
Mentre la scienza, avendo la sola funzione di svelare la realtà, non è soggetta a discernimento etico (anche se si può porre il dubbio della opportunità….. ), la tecnologia può applicare la scoperta scientifica per fini di bene o di male. Per questo la tecnologia dovrebbe sempre essere sottoposta a valutazione etica.
Es: scoprire le leggi che regolano le interazioni atomiche, di per se, non è nè bene, nè male.
Utilizzare quelle stesse scoperte per costruire una bomba atomica o una centrale nucleare può invece fare la differenza (il tema è stato particolarmente approfondito dal filosofo Emanuele Severino, scomparso di recente).
La scienza ha valori che le istituzioni mediche, purtroppo, non conoscono neppure lontanamente.
I valori della scienza
- La rivoluzione scientifica non produce né morti né feriti, non ha né vinti né vincitori, alla fine tutti sono più ricchi di prima. La scienza non rinnega mai il passato, lo si migliora e lo si integra.
- In scienza non ci sono bianchi e neri, belli o brutti, sani o malati, poveri o ricchi. E’ una attività intellettuale pura ed è l’unico luogo dove persone di tutto il mondo, con le loro differenze, possono intendersi.
- La scienza, scoprendo leggi universali, porta a quella realizzazione di uomo sempre teso alla ricerca di valori universali. La scienza ha come obiettivo di capire ciò che Dio ha scritto usando il rigore della matematica.
- La scienza esalta l’uomo e il suo lavoro per quello che realmente sono e non per valori politici, religiosi, economici ecc. Nello stesso tempo esalta l’azione corale perché ognuno deve riconoscere che il proprio operato è sempre la continuazione dell’opera di un altro.
- La scienza è azione umile per eccellenza. Lo scienziato è quotidianamente posto dinanzi a problemi che non sa risolvere. L’esperimento non è nient’altro che la domanda che l’uomo fa al Creatore riguardo la logica da lui usata a costruire il mondo. La risposta non è dello scienziato ma di colui che ha fatto il mondo. L’arroganza è frutto dell’ignoranza. Lo scientismo afferma che la scienza ha scoperto tutto, ed è falso.
- Lo scienziato è l’uomo della verità perché dopo di lui tutti devono essere in grado di riprodurre quel determinato risultato. Lo scienziato deve amare la verità e l’umiltà insieme: dopo aver scoperto una legge di natura la deve esporre agli altri i quali hanno l’obbligo assoluto di confutarla in tutti i suoi aspetti. Solo dopo questa azione di critica severa, qualora nessuno sia stato in grado di confutarla, una legge appartiene a tutti.
- Uno scienziato non potrà mai dire “questo lo so fare solo io, solo la mia intelligenza lo può capire” un artista sì, la sua opera è completamente sua e non può essere ripetuta da altri.
- La scienza educa a giudicare in modo obiettivo e non emotivo.
- La scienza insegna bontà e tolleranza intellettuale, tutte le ipotesi prima della scoperta di una realtà oggettiva, possono essere vere e utili.
L’uomo di scienza deve essere educato ad una libertà totale verso i pregiudizi. Quando si chiede qualcosa a colui che ha fatto il mondo occorre essere totalmente liberi.
- La scienza educa alla generosità; chi dà quello che sà non perde nulla pur potendo arrivare a dare tutto quello che sa.
Purtroppo siamo costretti a dover affermare che nessuna di queste regole l’abbiamo vista applicata alle scelte mediche di questo tempo; nulla di nulla. Anche in questo senso la medicina che stiamo conoscendo non appartiene al mondo della scienza!
PERCHE’ LA MEDICINA NON PUÒ ESSERE CONSIDERATA SCIENZA
Se guardiamo alle definizioni sopra citate è chiaro che la medicina non è scienza ma disciplina che ne applica le conoscenze; sotto questo punto vista la possiamo considerare una tecnica.
Se però andiamo un pò più a fondo ci accorgiamo che il medico non solo ha a che fare con dati tecnico-scientifici ma anche con il mondo della psiche, delle esperienze, delle intiuzioni; di tanti aspetti che non hanno interpretazioni scientifiche.
Per questo motivo la medicina è da considerare più come arte (arte medica) che come scienza (scienza medica).
Ciò è perfettamente in sintonia con la lunga storia della medicina nel mondo; già Ippocrate affermava che il medico “doveva essere necessariemente dedito alla propria arte ed avere il massimo rispetto per il malato”.
La medicina moderna, invece, è fondata sul paradigma riduzionista-materialistico così come la fisica classica newtoniana.
Come si può applicare la fisica classica newtoniana? Solo all’interno un sistema fisico chiuso, cioè un sistema entro il quale sono conosciute tutte le possibili variabili.
La medicina moderna quindi non può essere considerata una scienza perchè il suo sistema fisico di riferimento, cioè il paziente, è un sistema aperto dove le variabili capaci di interferire con qualsiasi misurazione sono tante e talmente complesse che non si possono considerare contemporaneamente tutte insieme.
A dimostrazione di ciò possiamo affermare che la disciplina medica non è mai stata in grado di elaborare una legge.
Cosa porta il riduzionismo cartesiano
A livello ontologico il riduzionismo cartesiano impone la suddivisione del mondo in res extensa (la materia) e res cogitans (la mente). Questa disintegrazione del mondo e dell’uomo è stato uno dei più gravi condizionamenti culturali della storia.
In concreto questo pensiero ha creato una dicotomia intellettuale:
Lo scienziato è chiamato a scoprire come è fatto il mondo ma non a conoscerne i significati nascosti.
I filosofi e i religiosi non sono chiamati a comprendere come è fatto il mondo poichè loro compito è quello di comprenderne solo il significato.
Questa situazione impone un limite alla conoscenza che è drammatico nelle sue conseguenze.
Da qui nasce l’idea che i corpi sono curati dai medici, l’anima dai sacerdoti; senza che ci possa essere interferenza tra i due campi d’azione.
Ricordiamo che tale visione della realtà è presente solo in quella parte del mondo che noi abbiamo definito moderno/occidentale.
L’ autogiustificazione scientifica della medicina come scienza ha favorito il danno iatrogeno, e la perdita dei suoi riferimenti in funzione della cura: chi o cosa sto curando?
Una macchina biologica o una persona con tutti i suoi livelli di realtà?
Il paradigma riduzionista a livello scientifico impone la rinuncia della comprensione della realtà nella sua interezza (che è troppo complessa) per concencentrarsi sulla ricerca del particolare (riduzionismo appunto) come metodo di conoscenza.
Dogmi del paradigma riduzionista sono:
- Causalità lineare, deterministica: compio un determinato atto e ottengo sempre un determinato effetto
- Il mio atto non crea nessuna interferenza sull’esperimento
- Realtà materiali e realtà immateriali non interferiscono tra loro
- Misurazione e riproducibilità : ripetendo l’esperimento si deve produrre sempre lo stesso risultato
- Funziona solo in un sistema fisico chiuso
Questo è il fondamento della medicina occidentale, accademica, ufficiale, positivistica, falsamente EBM.
Possiamo quindi tentare di descrivere alcuni dei più significativi limiti intriseci al pensiero riduzionista:
a) Tende a rendere assoluta una conoscenza relativa precludendosi qualsiasi evoluzione nel mondo della conoscenza
b) Pensa di portare verità dogmatiche e quindi indisponibile a qualsiasi tipo di confronto
c) La rigidità intellettuale che impone un sistema dogmatico richiede di essere protetta dalla possibile presenza di altre e più forti verità; ciò provoca una ulteriore istituzionalizzazione della disciplina e quindi una ulteriore rigidità del sistema.
d) Non è in grado di cogliere il proprio limite per la limitatezza del proprio orizzonte e quindi non trova in se stesso gli strumenti per una crescita culturale ampia e continua.
Nella medicina moderna il pensiero riduzionista ha portato alcune drammatiche trasformazioni:
- la persona umana non è più una unità corpo, psiche, anima ma l’insieme di più organi ben definiti tra loro (nascono le specializzazioni dove il medico conosce solo una parte della persona; nasce il concetto di organismo che viene associato al concetto di corpo = macchina).
- del paziente mi interesso solo degli aspetti materiali
- gli aspetti materiali dei pazienti sono tra di loro molto simili quindi anche l’aspetto terapeutico è spesso spersonalizzato, standard
- essendo semplificato il concetto di malattia e anche di persona (nella sua complessità) è inutile andare a cercarne le cause, è più semplice gestire i sintomi (antinfiammatori, antiacidità, antiansia, antibiotici, antidolorifici ecc.).
- Si considera il paziente come un oggetto di cura piuttosto che come un soggetto
Eppure da almeno cent’anni le cose sono cambiate, da quando la fisica si è trovata di fronte alla teoria della relatività e al mondo quantistico. La fisica classica newtoniana ha conosciuto il suo grande limite e la conoscenza della realtà (fisica e non fisica) ha fatto balzi imprevedibili.
Il mondo della filosofia e della cultura si sono riapproriati del concetto di complessità (che in realtà non avevano mai abbandonato); siamo entrati nel paradigma sistemico dove il mondo si presenta ai nostri occhi come complessità non più disintegrabile se non a scapito della sua stessa compresione.
Ci accontentiamo di sondare un mondo difficile da comprendere ma reale, con la presenza di perfezioni che sono, ad oggi, assolutamente al di sopra delle nostre capacità di comprensione.
Il paradigma sistemico è interpretato, in medicina, dal concetto dell’olismo. La medicina olistica infatti ha un approccio al paziente considerato in tutte le sue componenti (corpo, psiche, anima e fattori relazionali).
Quindi, seguendo questi semplici concetti, possiamo dire che la medicina moderna non è una scienza per questi semplici motivi:
- Non è in grado di esaminare l’oggetto del suo studio (la persona umana) in tutta la sua realtà ma è costretta a semplificarlo (paradigma riduzionista) per poter produrre pochi piccoli dati utili al suo agire. Ciò che esce dai suoi studi, alla fine, è una persona non reale.
- I dati che sostengono le ricerche mediche sono spesso molto discordanti tra loro. Ricerche fatte su stessi argomenti presentano differenze statistiche assai rilevanti. Tutto questo allontana drammaticamente il mondo medico dalle discipline scientifiche.
- La medicina non ha prodotto alcuna legge medica. Il principale strumento di analisi è la statistica: la statistica è una disciplina di mero indirizzo, che dà una idea della realtà ma non descrive alcuna realtà concreta. Es: statisticamente gli uomini sono alti 175 cm. ma probabilmente nessuno tra quelli misurati è realmente di quella altezza. La statistica non rappresenta la matematica capace di definire una legge di natura… Pensate se la forza di gravità avesse un valore che si manifesta al 45% ! Certamente non andremmo sulla luna e non faremmo orbitare i vari satelliti.
- L’esperienza dice che il 50% di ciò che oggi è vero in medicina non lo è più tra 10 anni…ma non sappiamo cosa cambierà. Non può esistere una scienza con questi presupposti.
- Conflitti di interesse: Roma, Collegio Docenti 2002 , venne trattato il tema “dati in medicina”: l’EBM. L’87% degli autori delle linee guida erano economicamente coinvolti nelle strategie terapeutiche presentate. I dati medici sono dati che hanno matrice economica ….altrochè scienza!
La medicina moderna nasce nel 1910 con l’entrata dei capitali economici nelle istituzioni mediche statunitensi.
Le fondazioni Rockefeller e Carneige (le due famiglie più ricche del mondo), in cambio dei loro finanziamenti pretendono di entrare nei consigli di amministrazione delle università di medicina e con il loro Rapporto Flexner definiscono i criteri che staranno a fondamento della medicina che verrà.
Da allora è la finanza che deciderà cosa si dovrà insegnare nelle scuole di medicina, è la finanza che deciderà cosa dovrà essere insegnato ai medici del futuro.
Il paradigma riduzionista sarà preso come riferimento culturale; questa scelta si rivelerà decisiva per coloro che avevano l’intenzione di mettere al centro della terapia medica l’uso di farmaci.
Con ciò si è usciti per la prima volta e definitivamente da quel concetto di olismo che ha contassegnato la storia della medicina e l’atto medico di tutti i tempi.
Oggi la medicina si trova ad essere culturalmente molto arretrata; da molti decenni le ricerche scientifiche e umanistiche sono uscite dal riduzionismo per entrare con energia nel tempo contrassegnato dalla visione sistemica della realtà: paradigma sistemico .
Infatti si definisce “Sistema”, un insieme di oggetti/soggetti interdipendenti, ove la variazione di uno porta ad una variazione di tutti gli altri.
Ancora una volta la medicina si presenta come disciplina molto lontana dalla cultura contemporanea, anche quella a carattere scientifico.
Il suo fondamento riduzionista è perfettamente funzionale nel sostenete gli aspetti economici che guidano il mondo medico, non altro.
Tecnica/metodo medico
Il processo che porta il medico alla cura del paziente passa attraverso alcuni passaggi consequenziali:
Anamnesi (remota e attuale): è la raccolta dei dati che ci viene dal paziente. E’ la sua storia sanitaria, considera le predisposizioni genetiche, epigenetiche, costituzionali; ne esce la sua cultura, l’ambiente in cui vive, i suoi vizi. Ci dice del lavoro che fa, quali sintomi ha, come vive i suoi sintomi, come cambiano durante il giorno ecc. I dati che escono da questa fase conoscitiva sono infiniti e assolutamente unici, personali.
Semeiotica: sono i segni che il medico va a cercare sul corpo del paziente; sono le auscultazioni, le stimolazioni tendinee, le palpazioni ecc. Questa fase deriva dalla conoscenza medica vera e propria.
Indagini strumentali: esami del sangue, tac ecc. I dati che escono da questa fase non dipendono da conoscenze mediche ma da applicazioni tecniche di ingegneria e di biotecnologie.
Diagnosi: l’elaborazione di tutti i dati raccolti permette di pronunciare una diagnosi. Le diagnosi sono il presupposto alla corretta terapia; azzecchi la diagnosi e riesci ad impostare una terapia. Purtroppo però molte diagnosi indicano una malattia standard che spesso non rappresenta lo stato del paziente. Valori di riferimento standard producono, a volte, diagnosi standard…..
Le patologie funzionali, ad esempio, non presentano sempre esami strumentali alterati…ma il paziente non sta bene. Su cosa faccio la mia diagnosi? sulle sensazioni del paziente o sui dati strumentali?
Terapia: dalla diagnosi ne deriva la terapia la quale si concretizza per:
- l’esperienza e l’intuizione del medico,
- per il sapere medico tramandato,
- per l’interazione medico-paziente,
- per la presenza o meno di terapie efficaci,
- per le conoscenze più o meno ampie del medico.
Ricordiamo che l’OMS ha identificato più di 200 tipi di medicina, quella moderna occidentale alla quale facciamo riferimento è una delle tante ma ognuna ha ambiti privilegiati di applicazione. Più discipline mediche si conoscono e più possibilità terapeutiche il medico ha a sua disposizione.
Prognosi: è la fase che tenta di predire l’efficacia della terapia, ci dice dei tempi di guarigione, di che tipo di guarigioe dobbiamo aspettarci ecc. Diciamo che rappresenta il grado di efficacia della terapia. Se tutto va bene….e sappiamo come vanno a finire le storie di malattia.
E’ inutile dire che nessuno di queste fasi può affrontare l’incognita portata dalla persona malata in modo scientifico.
E’ l’essenza stessa della medicina che non può essere riferita alla scienza!
I PARADOSSI E GLI ERRORI MEDICI IN TEMPO DI COVID-19: UNA EVIDENZA IN PIÙ DELLA ASCIENTIFICITÀ ASSOLUTA DELLA MEDICINA
Per comprendere meglio quanto sia inconsistente il livello scientifico del mondo medico, ci è sufficiente osservare quanto è successo in tempo di Covid-19.
E’ stato detto tutto ed anche il suo contrario; i famosi tecnici si sono contraddetti mille volte nelle loro affermazioni.
Ogni acquisizione medica assodata è stata negata nei fatti.
Le lobby economiche hanno guidato ogni scelta e lo dimostrastrano gli spaventosi introiti finanziari realizzati in questi pochi mesi….” seguite i soldi… “ dicevano i giudici antimafia.
Riferito a ciò potrebbe essere molto utile leggere l’indagine giornalistica di Tiziana Alterio : “Il dio vaccino”. Altri testi riportano attentamente le tracce che legano il mondo della sanità ai potentati economici…..non c’è che l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le fonti.
Riportiamo solo alcuni degli infiniti atti di illogica applicazione dell’arte medica:
- la pandemia più disastrosa della storia non è stata dichiarata in nessun documento ufficiale
- causata da un virus che non è mai stato isolato, facendo diventare la pandemia una sinto-pandemia (cioè legata a sintomi ma non a identificazione di virus conosciuti). Essendo i sintomi quelli delle influenze e delle parainfluenze è successo che influenze e parainfluenze sono scomparse dalla terra; tutto è diventato covid-19.
- per creare e giustificare il caos è stata falsificata la governance sanitaria a livello mondiale, europeo e nazionale (materiale contenuto nell’esposto del Prof. Belli alle procure italiane).
- la buona pratica medica è stata negata imponendo, come linee guida, dei cicli di anticura (cioè favorenti la malattia piuttosto che curarla o prevenirla). E’ questo che ha causato i contagi e i morti.
– intubateli tutti (anche se morivano tutti perchè era la terapia sbagliata!)
– non fate autopsie (l’autospia è la prima cosa che si deve fare in presenza di morti senza cause certe). La cosa è stata imposta per evitare che si scoprisse la causa certa delle morti
– tutte le terapie e le scoperte utili alla cura del covid-19 sono state trovate da medici che sono usciti dai protocolli imposti da OMS. I protocolli dati erano sbagliati o gravemente insufficienti alle cure
– tutte le terapie efficaci sono state negate contro ogni evidenza
– state in casa, non uscite! quando si sa che i virus non resistono all’esterno (anche per azione di raggi UV) e che la vita all’aperto era enormemente più salutare della vita in luoghi chiusi, compreso il proprio appartamento
– non fate prevenzione (cioè rinforzo del sistema immunitario) quando si sa che una buona integrazione rinforza il sistema immunitario e impedisce la malattia
– blocco dell’uso della efficacissima idrossiclorochina fatto attraverso uno studio “fake” fatto su The Lancet. L’articolo è stato ritirato ma l’idrossiclorochina non è ancora entrata tra i farmaci indicati per la cura di covid-19; di fatto non è ancora riconosciuta in Italia!
– la bibliografia internazione dice che le polmoniti virali, nella maggior parte dei casi, diventano mortali per sovrainfezione batterica e questo obbliga all’uso degli antibiotici: perchè non sono stati utilizzati?
– tachipirina e vigile attesa hanno favorito grandemente l’aggravamento dei sintomi e le ospedalizzazioni dei pazienti. Ricordiamo che la tachipirina (cioè il paracetamolo), è un farmaco che non ha alcun effetto positivo su covid-19 ma anzi, bruciando glutatione endogeno riduce di fatto le difese dell’organismo
– imposizione di vaccini sperimentali come terapia compassionevole, cioè per malattia grave senza speranza di sopravvivenza e senza cure
– imposizione di vaccini su presentazione di falsi dati di efficacia prontamente evidenziato dal British Medical Journal. I dati reali non avrebbero permesso l’uso di tali vaccini……però non ci sono state conseguenze
– più tardi anche The Lancet ha presentato dati di totale inefficacia dei vaccini, ma non ci sono state conseguenze.
– imposizione di una sperimentazione su uomo quando quelle già fatte su animali si sono dimostrate inaccettabili per morti eccessive degli animali vaccinati. Per questo non si sarebbero potute fare su uomini
– pensare di fare un vaccino per virus a RNA è stato un grave errore medico poichè si sa che i virus a RNA sono altamente variabili e i vaccini non possono dare alcuna copertura reale
– l’esecuzione di vaccinazione di massa in fase di piena emergenza pandemica è il modo certo di creare varianti resistenti ….come si è verificato
– imporre una vaccinazione di massa di vaccino inefficace è stata una decisione gravissima perchè porta le persone inoculate a guadagnare solo effetti collaterali
– sono state imposte sperimentazioni vaccinali ma non sono stati seguiti i dettami della sperimentazione, cioè l’uso dei placebo in doppia dose (è stata data solo in prima dose). In questo modo i dati che si otterranno saranno inutili e fuorvianti
– è stata fatta una deroga alla Sorveglianza Attiva che è obbligatoria in tutte le sperimentazioni
– è stata fatta Sorveglianza Passiva (cioè quella volontaria fatta da paziente) sapendo che in questo caso i dati che ne risultano sono fino a 100 volte inferiori
– i vaccini che dovevano seguire una scrupolosissima catena del freddo (-85°C) per mantenere la loro efficacia sono stati tranquillamente inoculati in spiaggia a +40°C !!!!!
– i diversi vaccini che non si dovevano assolutamente mischiare tra loro sono oggi tranquillamente mischiabili.
– le vaccinazioni sono state fatte senza un vero consenso informato
– le sperimentazioni vaccinali non sono state fatte secondo i dettami delle sperimentazioni (50% di pazienti devono essere trattati con placebo…)
– i medici di mg si sono rifiutati (su indicazione impositiva di AUSL) di fare accertamenti prevaccinali per verificare eventuali controindicazioni. Con ciò sono andati contro il loro codice deontologico e contro il ruolo loro richiesto come medico di base
– sono state fatte vaccinazioni in luoghi non protetti
– negazione di ogni rapporto causale per danni post-vaccinali gravi (morti incluse)
– scudo penale per i medici vaccinatori e per ditte produttrici di vaccini: come mai se il vaccino è sicuro?
– vaccinazioni imposte anche ai bambini quando le comunità scientifiche imponevano di non trattarli
– vaccinazioni imposte anche a chi è già guarito dalla malattia che si vuole prevenire… cosa mai successa nella storia della medicina, decisione che va contro qualsiasi conoscenza medica acquisita in secoli di storia, contro la fisiologia e tutti i meccanismi che regolano il nostro sistema immunitario
– sono stati alterati i dati relativi a covid-19 e a efficacia di vaccino
– sono stati negati gli studi nanomolecolari del contenuto vaccinale; fatto di nascosto è uscito che sono presenti sostanze non dichiarate che lo rendono pericolosissimo
– di fatto, tutto è stato fatto non in funzione di un trattameto sanitario (che abbiamo capito tutti essere inutile e inefficace prima ancora che fosse messo in commercio) ma in funzione di un inoculo….come mai? Come mai tutta la comunicazione è stata fatta per imporre un inoculo?
– per la prima volta nella storia della medicina i sani non sintomatici sono considerati malati e con obbligo di quarantena per la presenza di un test tampone PCR positivo
– utilizzo di tampone PCR dichiaratamente inutili per qualsiasi diagnosi
* per la sua gravissima aspecificità
* per il gravissimo modo in cui è stato utilizzato: oltre i 24 cicli , fino a 40 cicli ed oltredove l’attendibilità è pari a zero. Tutto è stato finalizzato alla ricerca di falsi positivi
– definizione di malato covid non coincidente con norme OMS
– impossibilità a controllare le cartelle cliniche di dimissione
– dichiarazione politica di morte: “tutti coloro che muoiono avendo fatto un tampone positivo al covid saranno morti covid”. I medici hanno accettato l’inacettabile tradendo gravemente il loro codice deontologico e la loro stessa coscienza.
Norme di contagio alterate
- obbligo di mascherine all’aperto dove non ci sono virus
- obbligo di mascherine in mancanza di sintomi (contrariamente a cosa dice OMS)
- obbligo di mascherina anche per individui che non hanno nessun rischio infettivo (bimbi e giovani)
- distanziamenti con misure variabili, anche 5 metri all’aperto se sei in spiaggia!
- green pass non obbligatorio se vai al bar e stai in piedi, se ti siedi ci vuole.
- green pass illegale imposti per motivi politici e non sanitari
- contraddizioni continue su ciò che si deve fare e non si deve fare
- contraddizioni assolute nella gestione delle chiusure e aperture delle varie attività
- decisione di portare la soglia di emergenza alla occupazione di bassa percentuale di posti letto in terapia intensiva: quando sono al 30% siamo al collasso e si chiude tutto!!!!
- imposizioni di coprifuoco senza alcuna motivazione scientifica: i virus non si presentano a orario stabilito!!
- obbligo di guanti all’inizio della pandemia, poi sono diventati dannosi (ricordiamo che studi su uso ed efficacia di DPI sono conosciuti da anni!)
- il Codice Deontologico afferma che ogni medico che agisce in conflitto di interesse non dovrebbe decidere su bene sociale che è la salute pubblica. Avete voi una idea dei conflitti di interesse a cui rispondono coloro che hanno gestito questa situazione sanitaria
- efficacia, sicurezza, economicità, disponibilità sono le più importanti regole per la decisione di quali farmaci occorre utilizzare in una terapia di massa: come mai questi principi non sono applicati?
- la bibliografia internazione dice che le polmoniti virali, nella maggior parte dei casi, diventano mortali per sovrainfezione batterica e questo obbliga all’uso degli antibiotici: perchè non sono stati utilizzati?
Tutto ciò che abbiamo descritto in questo elenco è perfettamente conosciuto e documentato, appartiene al contenuto delle innumerevoli cause legali depositate presso le procure italiane e che nessun giudice decide di aprirne i fascicoli.
Potrei continuare a descrivere per ore le scelte mediche irrazionali di questo tempo, tutto è visibile.
Se fino ad ora abbiamo dimostrato quanto le istituzioni mediche siano lontane dall’applicare la Vera arte medica, possiamo ben dire che anche l’istituzione giudiziaria è ben lontana dalla Vera giustizia.
In campo legale potremmo fare un elenco altrettanto importante sulle decisioni fatte da ministri e parlamento in completo disaccordo con la Legge.
Come per la medicina possiamo affermare che, al di là di qualche bravo giudice che ha avuto il coraggio di affermare il Vero, tutti gli altri si sono ben guardati dal rischio di dover legiferare atti policamente scomodi…..che vergogna!